26/10/2012 - Che il mondo della scuola sia meno compatto delle altre categorie di lavoratori è noto e lo dimostrano non solo le manifestazioni di sciopero, ma anche le manifestazioni culturali.
L’incontro con i candidati alla presidenza della Regione del 17 ottobre sul tema “La scuola in Sicilia - Quale autonomia e quali prospettive” - Protagoni-sti a confronto - Botta e risposta con i Candidati Governatori - è stato pensato come momento di scambio e di proposte, opportunità di far sentire la voce della scuola e analizzarne i bisogni.
Sono state coinvolte le associazioni professionali e sindacali della scuola, ma soltanto l’Anquap, l’ASASi, L’ANP, la Dirpresidi, e l’UCIIM hanno aderito partecipando all’incontro.
Sono stati invitati tutti gli otto candidati alla Presidenza della Regione: Nello Musumeci, Rosario Crocetta, Giancarlo Cancellieri, Mariano Ferro, Gaspare Sturzo, Gianfranco Miccichè, Giovanna Marano, Lucia Pinzone e Cateno De Luca e tramite le segreterie hanno dato conferma di presenza diretta o tramite dei delegati.
Hanno risposto all’invito, partecipando all’incontro, la candidata presidente Lucia Pinzone della lista “Obiettivo Sicilia”, e il prof. Angelo Nicotra, delegato di Giancarlo Cancelleri del “Movimento Cinque Stelle”.
Lo stesso Crocetta, presente nel complesso delle Ciminiere con il segretario del PD Bersani non è passato a salutare gli operatori scolastici nella sala C3.
Si sa che la scuola non dà voti certi e quindi è una zona di mare nel quale è difficile pescare voti e pertanto si preferiscono altre piazze.
Il metodo del confronto tra i candidati e la pluralità delle presenze, nel dibattito civile non è molto gradito, perché ciascuno pensa più alla propria lista che al “bene comune”.
Nel corso dell’incontro dialogando con i presenti si è discusso del futuro della scuola siciliana che sta soffrendo la mancanza di risorse economiche (i contributi regionali per il funzionamento delle scuole saranno assegnati forse all’anno nuovo e le casse scolastiche sono già vuote); la legge regionale sul Diritto allo Studio giace ancora nel cassetto, dopo 60 anni di proclamata autonomia; l’edilizia scolastica e la sicurezza degli edifici scolastici appaiono una chimera, anche se vengono operati alcuni interventi tampone; il dimensionamento scolastico, mal fatto, ha lasciato in sofferenza oltre cento scuole siciliane rimaste in balia di formali reggenze; il buono libro, il buono scuola e le borse di studio per gli studenti, previsti per legge non trovano adeguato riscontro e quindi si palesa un diritto violato; la formazione professionale regionale, appellata con il termine “truffa”, non risponde ai bisogni degli studenti che sono ancora in attesa dell’avvio dei corsi e 8.000 docenti attendono lo stipendio; la negativa gestione dei PON e dei POR da parte della Regione ha consentito solo tramite il C1 e C5, gestito dal Ministero, che le scuole potessero realizzare positive esperienze; la diffusione della lingua e della cultura siciliana, sancita per legge è rimasta un contenitore vuoto di risorse e di applicazione.
Sono queste alcune delle questioni “calde” che assillano la scuola siciliana che si fregia dell’autonomia e non riesce a sostenere neanche l’ordinaria gestione dei servizi.
La carenza dei fondi comunali ha di fatto determinato che le spese per l’istruzione (arredi scolastici, libri, servizi di refezione e di trasposto) vengano ridotte se non addirittura annullati.
È questo l’investimento che assicura alla Sicilia sviluppo e progresso?
I futuri Governatori si rendano conto della difficoltà del momento storico, carico di nodi e di pesi a causa dei precedenti errori e, secondo alcuni che sono interventi all’incontro, la proposta risolutiva potrebbe essere il “commissariamento della regione siciliana” così da consentire un’efficace potatura dei rami secchi, un reale risanamento delle casse regionali, senza sprechi e formule assistenzialistiche, ma con la reale ottica del lavoro e dello sviluppo.
Anche le proposte avanzate dal “movimento cinque stelle” con l’ipotesi di una scuola comunale, più vicina al territorio e alla realtà del contesto, potrebbe essere una possibile strada di miglioramento nell’organizzazione scolastica a garanzia dei servizi necessari e indispensabili.
L’esercizio del voto è un diritto, ma i cittadini per scegliere il candidato presidente devono conoscere ed essere informati sui programmi e sui progetti.
Questo tassello per la scuola siciliana è mancato.
Giuseppe Adernò
Presidente provinciale ASASI Catania
Preside dell’I.C. “G. Parini”, CATANIA
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