Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

CATANIA: RESTITUITA AI CITTADINI LA SAGRESTIA DELLA CATTEDRALE DI S.AGATA

CATANIA, 28/11/2012 - “Questa sagrestia a maggior gloria di Dio e al culto della sua sposa Sant’Agata e per la maggior comodità da tanto tempo desiderata di questa cattedrale, Fra Michelangelo Bonadies, vescovo di Catania, incominciata dalle fondamenta, la compì bella di quegli ornati di cui risplende, nell’anno della salute 1675”. Recita così la scritta che campeggia sulla lapide della sagrestia della Cattedrale del capoluogo etneo, che sabato 1 Dicembre alle ore 10.00, dopo la Santa Messa – alla presenza di autorità religiose e cittadine - verrà restituita ai catanesi in tutto il suo splendore. Si tratta di un manufatto ligneo unico nel suo genere, scampato al terremoto del 1693 - insieme al sacrario Capitolare e alle mura perimetrali della Basilica dedicata alla nostra Martire - che per oltre cinquant’anni non è stato fruibile.
A intraprendere i lavori durati diversi mesi, in accordo con l’Arcivescovado etneo nella persona di Monsignor Barbaro Scionti, è stato Eduardo Capizzi, Agente Generale di Ina Assitalia Catania, in occasione dei festeggiamenti per i cento anni di attività della sua famiglia, che dal 1912 lavora per la nota compagnia assicurativa: «Voglio lasciare un dono alla città attraverso la nostra amata Santa – sottolinea - un segno tangibile nel territorio dove da anni opero con la stessa dedizione che ha caratterizzato l’attività della mia famiglia in diverse province siciliane».

L’intervento, affidato alla famiglia dei noti restauratori Fichera, con la supervisione dell’esperto e perito d’arte Giacomo La Rosa, ha permesso di valorizzare un’opera di particolare importanza e valore per la sua ubicazione, per il periodo storico in cui fu costruita, e soprattutto per il pregio che presenta in quanto espressione di un artigianato artistico florido, i cui caratteri stilistici furono d’esempio al barocco settecentesco della Catania vaccariniana. Una vera e propria testimonianza artistica dell’epoca, un bene della collettività che è anche simbolo della ricchezza della nostra città: «La nostra famiglia, impegnata da ben quattro generazioni nel campo della previdenza – conclude Capizzi, che da nonno Eduardo e da papà Calogero ha ereditato (e ha trasmesso alla figlia Germana), la voglia di operare per lo sviluppo del territorio – si è sempre distinta per l’etica, per i valori improntati alla trasparenza e alla lealtà: mi sembrava doveroso pertanto accompagnare questi festeggiamenti con un’azione concreta e utile, grazie alla quale la Sagrestia potrà finalmente recuperare la sua funzionalità e la sua bellezza compositiva e decorativa, riacquistando quella cromia mielata del legno di noce nazionale fra i più pregiati d’Europa».

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