Codice della Strada: una norma repressiva e ideologica, che complica la vita ai sindaci virtuosi

CODICE STRADA. ANNALISA CORRADO (SEGRETERIA NAZIONALE PD E MEP S&D): “ENNESIMO DISASTRO DEL GOVERNO, NORMA REPRESSIVA E IDEOLOGICA FATTA SULLA PELLE DELLE PERSONE”  Roma, 20 novembre 2024 - "L’approvazione del Codice della Strada non è che l’ennesimo disastro del Governo, che peggiora invece di migliorare la vita dei cittadini. Si tratta di una norma repressiva e ideologica, che complica la vita ai sindaci virtuosi che vogliono adottare pratiche innovative e che non fa assolutamente nulla per prevenire gli incidenti stradali, che ancora oggi registrano numeri terrificanti – oltre 3.000 morti e 200.000 feriti ogni anno”, dichiara Annalisa Corrado, Responsabile Conversione Ecologica nella Segreteria Nazionale del PD e MEP S&D, Commissione ENVI. La riforma, a lungo sbandierata dal Governo Meloni, ha ricevuto oggi l’approvazione in Senato. Tutte le principali associazioni italiane dei familiari delle vittime sulla strada, insieme con le associazioni ambientaliste e per la mobi

ARS, GIANINA CIANCIO (M5S): “E' IL CAOS, CAMBIAMO LE DELETERIE ABITUDINI AVALLATE PER DECENNI”

Palermo, 30/12/2012 - L'Assemblea regionale siciliana presieduta dal Presidente Giovanni Ardizzone, nella seduta di ieri, sabato 29 dicembre, ha approvato tra gli altri, il disegno di legge n. 70/A “Autorizzazione per l’esercizio provvisorio per l'anno 2013, disposizioni diverse in materia di personale”. I lavori si sono conclusi a notte inoltrata, dopo una lunga sospensione, per consentire alle Commissioni Bilancio e Cultura formazione e lavoro, di riunirsi al fine di esaminare e di esitare per l’Aula i disegni di legge relativi all’esercizio provvisorio ed alle norme in materia di personale.
Nel corso dei lavori si sono susseguiti gli interventi di deputati appartenenti a tutti i gruppi parlamentari e di esponenti della Giunta di Governo.

Nel corso della seduta, quando era già passata la mezzanotte del 29 dicembre, ha preso la parola l’on. Gianina Ciancio del Movimento Cinque Stelle, eletta nel Collegio di Catania, per fare presente quanto accade sovente nel corso delle votazioni:

“Signor Presidente, onorevoli colleghi, noi saremo nuovi, saremo inesperti e tutto quello che volete, ma se il modo di legiferare, in questa Assemblea, è questo, meglio non avere alcun tipo di esperienza. Poco fa in Commissione ed anche in Aula, purtroppo, ci siamo trovati a votare in una situazione di totale caos, una situazione in cui non si capisce chi è favorevole, chi è contrario, a cosa. Una situazione in cui si fa una conta superficiale e spesso errata. Una situazione in cui, con la scusa dell’urgenza, si approvano emendamenti per i quali non si è avuto nemmeno un minimo di preavviso e le cui conseguenze si sconoscono. Una situazione in cui qualche collega è arrivato a dire: “va bene, dodici favorevoli, due assenti, due contrari, la somma fa sedici”, scordandosi che, forse, in Commissione, siamo quindici!

Non mi interessa, onestamente, cosa si è fatto finora o, addirittura, se si è sempre fatto così in
questa Assemblea perché è questo modo di fare che ha ridotto la Sicilia nello stato in cui siamo
adesso. Ripeto, saremo inesperti ma nonostante tutto abbiamo fiducia nelle istituzioni e proviamo un profondo rispetto per le cose che facciamo. Non ci spaventa restare qui a lavorare fino a tarda notte, di domenica, a Capodanno, fino a mezzanotte, come volete, perché lo facciamo per spirito di sacrificio e con un profondo senso di responsabilità. Se vogliamo cambiare le cose, e faccio un appello al presidente Greco Marcello, faccio un appello anche al Presidente dell’Assemblea, cominciamo dalle piccole cose e cominciamo a cambiare alcune deleterie abitudini che questa Assemblea ha avallato per decenni.

A questo punto l’on. Marcello Greco ha chiesto di parlare per fatto personale.

“Onorevole Greco Marcello, no, nessun fatto personale”, ha obiettato il presidente Giovanni Ardizzone, che ha poi aggiunto: “Vorrei ricordare a me stesso che la votazione per alzata e seduta è prevista dal Regolamento. E’ il Regolamento che ci guida, le votazioni erano evidenti, non credo che ci sia stato da parte di questa Presidenza, che non è composta solo dallo stesso, c’è il deputato segretario, ma ci sono, soprattutto, gli Uffici e la conta è stata fatta. Se si ritiene che ci sia stata un po’ di confusione si può richiedere, in base al Regolamento, anche un altro sistema di voto. Lo sto ricordando a me stesso. Siccome la votazione è stata più che evidente, non credo che ci siano stati da parte dell’Assemblea, in generale, dubbi interpretativi sul sistema di voto”.

Quindi, dopo alcuni altri interventi ha preso la parola l’on. Antonio Venturino, Vice Presidente Vicario dell'Assemblea Regionale Siciliana, il cui intervento si è interrotto più volte a causa del vociare il aula di alcuni deputati. Ecco quanto ha detto Venturino:

"Signor Presidente, onorevoli colleghi, non voglio rubare molto tempo perché siamo in otto a parlare e come diceva il Presidente è giusto non sprecare molto tempo, però una cosa va detta. E’ chiaro che condividiamo pienamente la relazione resa dall’onorevole Maggio – facciamo parte della Commissione ed abbiamo condiviso tantissime cose - ed è chiaro che in questo momento la priorità è quella di salvaguardare, come l’ha definito l’onorevole Musumeci, questo ‘esercito di precari’ e, pertanto, voteremo in maniera favorevole.

Però, c’è un problema. E’ che questa emergenza con cui si sta operando in questo momento,
emergenza che, ovviamente, deriva dal fatto che siamo andati a votare il 28 ottobre, poi ci siamo
insediati un po’ tardi, mettendo il Governo in condizione di lavorare in fretta furia ed in maniera
molto veloce, presentarci una serie di emendamenti con tanti riferimenti a leggi che, chiaramente, in
poche ore, non era possibile valutare pienamente. Un’emergenza che, probabilmente, poi fa anche
nascere qualche perplessità su alcune cose.

Vado subito al dunque perché il punto è proprio quello che sto per dire. Questa fretta, può portare
a volte a presentare alcune cose che fanno riflettere. Arrivo al punto. A noi era stato portato un
disegno di legge e nella prima stesura citava – parlando di precari – “…i rapporti di lavoro in essere
alla data del 30 novembre…” e, ad un certo punto, citava ‘…e quelli relativi al personale transitato al dipartimento regionale del lavoro…’. Facciamo una piccola indagine, leggiamo la relazione e
vediamo che con questa dicitura si faceva riferimento, inizialmente, a sei unità, per un importo di
circa 457 mila euro, più o meno, una cifra che chiaramente non credo di potere attribuire a quelli che oggi chiamiamo precari.

L’onorevole Maggio può confermare che abbiamo molto dibattuto su come fare da 18, 24 ore,
parlando di stipendi miseri. Ad un certo punto viene fuori il numero di 6 unità e 457 mila euro. Io
non sono bravo in matematica ma credo sia una cifra piuttosto consistente. Va detto, per inciso, che
poi questi sei, non si sa come, diventano 9.
Quindi, evidentemente, c’è stata qualche altra assunzione. Facciamo notare questa cosa e, allora,
subito la Commissione recepisce questa nostra sottolineatura, accettano il nostro emendamento e ce
lo danno nella sede successiva come assorbito dalla nuova formulazione. La nuova formulazione
toglie sì quella frase – che si riferisce alle sei unità – ripeto sei unità per 457 mila euro e parliamo di
personale transitato da un ente soppresso – e dice che ‘…i contratti di lavoro subordinato a tempo
indeterminato…’ e, quindi, inizia in maniera molto più omnicomprensiva, non va a specificare di
che cosa stiamo parlando. Quindi, in qualche modo, secondo noi e probabilmente sbaglieremo,
riporta dentro queste sei unità.

Presentiamo un altro emendamento nel quale scriviamo che va bene tutto, fatta eccezione per
quelle sei unità. L’emendamento viene recepito dalla Commissione, viene votato 5 contro 4, se
ricordo bene l’esito della votazione, va in Commissione Bilancio dove viene recepito ed esitato e
torna in Commissione. Improvvisamente il nostro Presidente dice che questa frase incidentale deve
essere soppressa.

Probabilmente, c’è qualche cosa che non va perché parlando con la dottoressa mi ha detto che non
è così, perché questo fa riferimento ai lavoratori del comma 1 dell’articolo 5.
Se è così, perché prima nasce in un modo, torna in un altro modo, poi sparisce, poi la stessa
dottoressa, lo stesso assessore dice che è un incidentale e non cambia nulla. Ma se non cambia nulla, lasciamolo! Perché c’è un modo di arrivare a un ‘togliamolo’ che lascia chiaramente pensare.
Innanzitutto era stato messo chiaramente prima, scompare in un modo e torna in un altro.

Cosa voglio dire. Chiaramente, questa emergenza nella quale lavoriamo, una emergenza forse, non
voglio dire voluta da questo Governo, ma un’emergenza nella quale la Sicilia si trova da diversi
anni, troppi, e che ha creato quel precariato di cui parlava l’onorevole Musumeci, probabilmente –
nessuno me ne voglia, non mi rivolgo a nessuno dei presenti, sia chiaro – , è stato voluto per creare
quel bacino di voti che serviva a qualcuno per arrivare poi dove doveva arrivare.
Allora, oggi, innanzitutto dobbiamo fare molta attenzione quando presentiamo degli emendamenti,
che poi con delle frasi che possono essere omesse, alleggerite usando il termine della dottoressa,
comunque, arrivano in un certo modo e sono un chiaro segnale di qualcosa che forse non vuole
cambiare del tutto.

Noi oggi dobbiamo dare sì una risposta seria ai veri precari, quelli che sono qui fuori stanotte ad
aspettare se domani avranno non 600 euro, ma 700 euro ma, nello stesso tempo, in un periodo di
‘spending review’, in un periodo di trasparenza, il nostro Presidente più volte ha detto che questo
deve essere un palazzo di vetro, ebbene, se non vogliamo che questo vetro si frantumi, prima ancora
di cominciare a farci vedere da fuori, credo che su queste cose si debba essere più attenti.
Non è un fatto personale, sia chiaro. E’ soltanto ridare a questa Assemblea quella trasparenza che
vogliamo venga riacquistata anche grazie al lavoro degli assessori, al lavoro del Governo.

Concludo, sperando che questa emergenza finisca, che già da domani noi tutti ci si metta a
lavorare per dare una legge seria sul lavoro, per fare uscire questa gente da un precariato che dal
1989 ad oggi è stato esponenziale dal punto di vista numerico e, veramente, ridare quella dignità, cui l’onorevole Musumeci prima faceva riferimento, ai lavoratori che devono essere liberi anche di poter scegliere, di non essere più oggetto di ricatto da parte di qualcuno.
Per quanto riguarda questo punto dopo ciò che ho detto, non posso fare altro che confermare che
abbiamo ripresentato l’emendamento che revoca quella soppressione che abbiamo trovato, a dir
poco, un po’ troppo esagerata visto che era stata votata, accettata e, poi, improvvisamente – non me
ne voglia l’onorevole Dina –, riportata in Commissione".

L'Assemblea regionale siciliana terrà la prossima seduta martedì 8 gennaio 2013 alle ore 16.00.

Commenti

  1. Se si vuole risolvere il problema dei lavoratori con 600- 700 euro di stipendio al mese, basta scrivere che il provvedimento si applica agli stipendi inferiori a diciamo 1000 euro al mese.
    Questa e' trasparenza:cose che tutti possono capire.

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