Il Governo Monti, per le stesse ragioni per cui è nato, avrebbe potuto fare quella 'rivoluzione copernicana' che invece non ha fatto neppure con la riforma del condominio, attesa da 70 anni: "Una grande delusione, ci si è limitati a trasformare in norma quei principi che trovano già ampia applicazione". Ancora peggio per i tagli ai costi della politica, che potevano costituire il fiore all'occhiello del governo. Persino con la faccenda 'liste pulite' il Governo Monti ha perso l'ultima occasione...
Roma, 08/12/2012 - A quanto pare il governo Monti ha messo nella sua agenda quanto utile alla causa dello
spread senza, per il resto, affondare gli artigli nell'organismo malato e stanco di questo Paese in bilico, alla deriva. Persino con la faccenda 'liste pulite' (non è candidabile chi ha riportato condanne definitive a più di 2 anni di galera), il Governo Monti ha perso l'ultima occasione (forse) per andare un po' al di là dell'impegno ragionieristico di far quadrare i conti.
Non parleremo di tagli ai costi della politica, che potevano costituire il primo provvedimento efficace, il fiore all'occhiello e il 'buongiorno' di questo governo del tremila. Invece è come se si fosse 'contenuto' di fronte al 'reato' di lesa maestà alla... politica. Non parleremo perciò di tagli ai costi della politica (tanto è inutile) ma di
condominio! L’Associazione piccoli proprietari di case, interpretando le reazioni dei propri associati, esprime grande delusione per la mancata "rivoluzione copernicana condominiale": è mancato quel salto di qualità che da un governo di tecnici incorruttibili ed 'europei' ci si aspettava, com'è vero Dio! Non c'è una corporazione che non abbia avuto il suo accoglimento: ha fatto molto di più Rosario Crocetta in Sicilia in una settimana. Ma allora ditelo che volete la pensione delle vecchiette e il futuro dei giovani, affinchè 2 più 2 faccia quattro (di
spread)!
Ecco cosa scrive il dott. Flavio Maccione segretario nazionale Appc:
Il Parlamento ha approvato, in via definitiva, l’attesa riforma del condominio, che, da settant’anni, attendeva una radicale revisione. L’Appc, associazione piccoli proprietari case, interpretando le reazioni dei propri associati esprime grande delusione: sostanzialmente si registra che ci si è limitati a trasformare in norma quei principi che in giurisprudenza avevano trovato ampia applicazione, comunque, non emergono rilevanti modifiche e quelle approvate sembrano già dare adito all’insorgere di nuovi contenziosi.
Il condominio continuerà ad essere definito “ente di gestione”, infatti non ha visto la luce la rivoluzione copernicana condominiale che doveva attribuirgli capacità giuridica, come avviene negli altri paesi europei; così è mancato quel salto di qualità, richiesto anche da Appc, per valorizzare l’istituto del condominio e la figura dell’amministratore: una riforma già tutta da riformare.
Domenico Molica Colella
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