Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica

Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica 25/04/2024 - La «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica ricorda la liberazione dell'Italia dalla dittatura fascista e dall'occupazione nazista. Una data importante per adulti e bambini, da non dimenticare per dire 'no' ai totalitarismi e a tutte le guerre. Sempre e in  ogni luogo, «meglio fiori che armi». «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica

MESSINA: LE IDEE NON SI PIEGANO, COME LE BICI DISTRUTTE

“Alcuni scienziati affermano che l'idrogeno, proprio perché così abbondante, è il mattone fondamentale dell'universo. Io dico che nell'universo c'è più stupidità che idrogeno”
Messina, 29/12/2012 - Così, il grande artista Frank Zappa con la sua nota mordacità misurava la stupidità dell’uomo. E l’altra notte davanti al Teatro occupato Pinelli ne abbiamo raccolta una grandissima dose: sono state accartocciate e distrutte le biciclette
di alcuni ragazzi che facevano la notte per presidiare il Teatro. Intimidazione? Atto fascista? “Semplice” vandalismo? Non lo sappiamo, ma una cosa è certa, quest’atto di Riappropriazione ha suscitato un interesse profondo tra i cittadini, prodotto una vasta eco, scosso dalle basi le Istituzioni preposte alla gestione della Fiera e acceso i riflettori della stampa e delle tv locali e regionali.

La dovuta visibilità di quest’azione positiva e propositiva ha esposto gli occupanti all’attenzione di “amici e nemici”. Lungi dall’aprire un’indagine sull’episodio – anche perché non è compito nostro - non possiamo escludere nessuna delle precitate ipotesi. Si potrebbe trattare d’intimidazione, considerando che la fiera è da decenni crocevia di interessi della criminalità organizzata; non si può non pensare ad un attacco fascista di rivalsa contro il collettivo antifascista che ha dato vita all’occupazione dopo la manifestazione del 15 dicembre; così come non è da escludere la possibilità che si sia trattato di vandalismo (a dire il vero non così tanto semplice), figlio della noia giovanile o di una miseria sociale organica al nostro territorio.

In qualunque caso, quest’atto vile e primitivo suscita grande senso di tristezza e sconforto, oltre che una buona dose di rabbia, quella che ci permetterà di sostenere con tutte le nostre fibre questa battaglia contro la mercificazione della Fiera di Messina e di condividere un percorso con tutti quei ragazzi che alla voracità liberista, alla stupidità e all’ignoranza hanno scelto la fermezza delle idee, hanno scelto di resistere quotidianamente, hanno scelto di svegliare con una deflagrazione culturale questa città assopita e indifferente.

Si è avviato un processo straordinario che ha bisogno di essere sospinto dal coinvolgimento della collettività e da tutte le intelligenze disponibili, perché bisogna dire con forza che esistono pratiche diverse per la gestione del Teatro o di altre risorse importanti, in maniera condivisa e partecipata...insomma, gestirle come un Bene Comune!



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