
Messina, 09/11/2012 - Purtroppo gli insegnamenti dei grandi architetti della storia, non sempre trovano nei cervelli che gestiscono la Cosa Pubblica, terreno fertile. Mi riferisco ovviamente alla spiacevole vicenda di una delle strutture turistiche e recettive più importanti della storia messinese, l’hotel Riviera, un colosso alberghiero che la Provincia Regionale di Messina e la sua Amministrazione hanno saputo trasformare in “una palla al piede”, un’opera morta da svendere o da mummificare con idee balorde ed inattuabili.
Pertanto spiace la confusione espressa ai media dall’Assessore Bruno Cilento, che in poche parole chiarisce la mancanza di una linea in materia da parte dell’Amministrazione Ricevuto, arrampicandosi su varie ipotesi di riutilizzo dell’immobile, per poi propagandare il grande risultato ottenuto di un prossimo bando dove verrà abbattuto il valore dell’immobile, così magari da favorire, gli speculatori del settore edilizio.
Chiedo scusa per la veemenza del mio dire, ma da buon messinese sento particolarmente il dolore del danno che quotidianamente si fa alla nostra città ed al territorio tutto, con la mancanza di idee e proposizioni fattibili per il recupero di importanti ed inutilizzati beni come l’hotel Riviera, in passato fiore all’occhiello e speranza del turismo messinese e siciliano.
Viene da chiedersi, ma al di là delle somme necessarie per bandire le diverse aste per la vendita del famoso hotel, l’Amministrazione si è mai preoccupata di interagire con i grossi gruppi alberghieri e tour operator per rendere realmente appetibile la vendita dell’immobile? Nel propagandare le più disparate ipotesi di riutilizzo, si sono mai fatti studi di settore che chiarissero gli eventuali reali costi per riadattare la struttura alle pirotecniche ipotesi di Ricevuto e compagni?
Le domande in merito potrebbero lievitare ad infinito, ma non è con il populismo mediatico che si vincono le battaglie per il territorio, pertanto lancio l’idea più razionale e realizzabile che da buon cittadino e padre di famiglia si può proporre, che è quella di non dimenticare mai “la vocazione dell’immobile, che è quella turistico e recettiva, quindi struttura di ospitalità”.
Troppo spesso pensiamo agli Enti pubblici come “stipendifici” e mai come attività che possono produrre per il territorio e per le casse pubbliche, magari ipotizzando un percorso virtuoso con il Comune di Messina e l’Università degli Studi, che possa vedere nascere un’opportuna convenzione con la Provincia regionale di reciproci interessi che dia nuova vita all’Hotel Riviera, trasformato secondo le diverse vocazioni del messinese, in struttura d’accoglienza per i giovani, quindi nel primo “Ostello della gioventù messinese”, inoltre con l’enorme vantaggio di non dover variare l’attuale destinazione d’uso dell’importante immobile.
Tale ipotesi andrebbe sicuramente incontro alle necessità dell’Ateneo e della popolazione studentesca, favorendo economicamente le famiglie dell’hinterland messinese e di oltre Stretto, costrette a pagare affitti sovraumani e spesso in nero per mantenere il diritto allo studio universitario ai propri figli, ed incentiverebbe sicuramente i progetti di interscambio culturale europeo ed internazionale, oltreché le diverse forme di turismo giovanile, riaccendendo anche per le casse comunali e provinciali l’ipotesi, mai attivata negli Enti messinesi, di una produttività nella gestione della cosa pubblica.
Il Consigliere Provinciale
Roberto Cerreti
Capo Gruppo M.L.I.
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