Orchestra sinfonica siciliana: “Vergognoso quanto sta succedendo, presenterò un'interrogazione”

Cracolici: “Vergognoso quanto sta succedendo all'Orchestra sinfonica siciliana, presenterò interrogazione” Palermo, 29 Aprile - “Quello che sta succedendo all'Orchestra sinfonica siciliana è vergognoso: è assurdo che dopo mesi abbiamo un presidente che si è dimesso, un’incompatibilità del Sovrintendente e un governo regionale che non prende alcuna iniziativa per ridare delle garanzie e stabilità ai vertici della Foss. Tutto questo accade in un momento nel quale la cultura viene considerata solo un poltronificio e non uno strumento per attrarre e veicolare l'immagine di una Sicilia attiva e intraprendente”.  Lo dice Antonello Cracolici, deputato Pd all'Ars e primo firmatario di un'interrogazione presentata per “Far assumere iniziative immediate e per ridare certezza a un ente – aggiunge Cracolici – mentre il governo, ripiegato su logiche di occupazione del potere, non riesce neanche a svolgere l'attività di ordinaria amministrazione. Oltretutto, vorrei ricordare

CALOGERO EMANUELE CONFERMATO ALLA GUIDA DELLA CISL FUNZIONE PUBBLICA DI MESSINA

“AL CENTRO DELL’AZIONE SINDACALE DEVE ESSERCI IL LAVORATORE. NECESSARIO RIPENSARE L’ORGANIZZAZIONE DELLA MACCHINA PUBBLICA E DELL’EROGAZIONE DEI SERVIZI ALLA COLLETTIVITA’ CON MAGGIORE QUALITA’ E GARANZIE OCCUPAZIONALI”

Messina, 8 febbraio 2013 – Sarà ancora Calogero Emanuele a guidare la Cisl Funzione Pubblica di Messina, la Federazione dei lavoratori pubblici che nella nostra provincia raccoglie quasi 5000 iscritti. A confermare Emanuele per altri quattro anni come segretario generale è stato il IV Congresso della Federazione che si è tenuto questa mattina presso il Salone della Borsa della Camera di Commercio. A completare la segreteria Renato Cristaldi e Enza Ruggeri.
Un Congresso che si è rivelato molto partecipato per un settore al centro di numerose vertenze sul territorio e interessato da continue e pesanti riforme negli ultimi anni.

“Al centro del progetto Cisl – ha esordito Calogero Emanuele nella sua relazione – c’è il lavoratore. L’obiettivo della Cisl Fp è quello di garantire più presenza nei luoghi di lavoro, in mezzo alle persone che rappresentiamo, per interpretare meglio la realtà lavorativa di ogni giorno, avere più capacità di ascolto e di interpretazione dei bisogni, più capacità di valorizzare l'apporto di ognuno, in un nuovo protagonismo nel rinnovamento che deve vedere in prima linea i delegati SAS e RSU”.
“Quello pubblico – ha evidenziato - è l'unico settore in attesa di rinnovo contrattuale a differenza del privato. Purtroppo con la cosiddetta “Spending review” si è voluto privilegiare solo la riduzione della spesa pubblica operando sull'insieme delle risorse finanziarie, strumentali e umane a disposizione dei servizi. L’effetto ricaduta sul nostro territorio è stato devastante in tutti settori della Pubblica Amministrazione, in primis la Sanità”.
E proprio sulla Sanità arriva l’approfondimento di una situazione di grave crisi per il territorio messinese: “Va denunciato, senza reticenze, la crisi del sistema sanitario nel nostro territorio, con infinite liste d’attesa, aree di emergenza dei pronto soccorso sempre congestionate, risorse più scarse per tecnologie, formazione e riqualificazione professionale. Va denunciata anche la carenza degli organici, il blocco del turn-over e la mancata stabilizzazione dei precari.

Sul territorio provinciale si sarebbero dovuti attivare 6 PTA di cui 4 con la riconversione o rifunzionalizzazione di strutture esistenti quali Barcellona, Mistretta, Lipari, S.Agata di Militello, invece abbiamo assistito solo ad inaugurazioni politiche. Una rete territoriale organizzata e strutturata consentirebbe maggiori risparmi, sapendo che in ospedale un paziente costa 800 euro al giorno, se assistito in un PTA, invece, ne costerebbe solo 40. Un risparmio assolutamente notevole e necessario. 
L’ex Ospedale Regina Margherita ha subito uno smantellamento con lavori di ristrutturazione per la creazione di un PTA, senza che siano stati completati e oggi assistiamo ad un abbandono ingiustificato. L’Ospedale Piemonte è stato interessato da un forte ridimensionamento, per l’accorpamento col “Papardo” e per le note vicende di scarsa sostenibilità strutturale in caso di eventi sismici. E’ stato avviato un piano di riorganizzazione funzionale, ma purtroppo permangono forti dubbi e perplessità sulla possibile restituzione ai cittadini di Messina di una struttura che abbia le connotazioni di Emergenza-Urgenza. Si ha, invece, il fondato sospetto che questi posti potrebbero essere destinati al costituendo polo Materno-Infantile, sottraendo, di fatto, un quarto dei posti previsti per l'area di emergenza-urgenza. E abbiamo assistito allo scippo del centro di Eccellenza in Oncologia che, di fatto, con l’istituzione dell’Unità Operativa Complessa di Oncologia Medica presso l’Azienda Ospedaliera Papardo-Piemonte, ha duplicato quanto già presente al Policlinico.
A proposito di Eccellenze. Il Centro di Ricerca IRCCS Neurolesi “Bonino Pulejo”, invece, continua ad essere pervaso da conflitti interni, registrando ingerenze tra attività scientifica ed attività assistenziale e gestionale. Bisogna a tutti i costi intervenire e fare chiarezza prima che si perda un altro pezzo di eccellenza messinese”.

Emanuele ha affrontato anche la situazione del Comune di Messina. “Il rischio default – ha detto – rimane serio, cosi come è serio anche per moltissimi altri comuni della nostra provincia di medie e piccole dimensioni”. Capitolo delicato anche quello dei Servizi Sociali: “Ribadiamo che non ci interessano cooperative e Consigli di Amministrazione. Il nostro obiettivo è la legalità e superare il gap di una gestione scellerata e irresponsabile con tanti problemi che restano irrisolti e soprattutto con un costante ritardo nei pagamenti degli stipendi ai lavoratori, scadenze e proroghe dei bandi, taglio delle risorse, ricatto delle Cooperative ai Soci Lavoratori. Bisogna ripensare – ha aggiunto Emanuele - il modo in cui i servizi pubblici sono concepiti, organizzati ed erogati se vogliamo evitare, da un lato, di lasciare scoperta un'area sempre più vasta di bisogni sociali, dall'altro di far lievitare il costo dei servizi pubblici a livelli non sopportabili”.

Nella relazione hanno trovato spazio anche i settori Difesa e Marina che negli ultimissimi giorni sono stati al centro di un dibattito vivace: “Si parla sempre di continue dismissioni, incursioni e accelerazioni da parte della Stato Maggiore mirate alla soppressione di Uffici e distaccamenti. Bisogna mobilitare tutte le nostre risorse di autorevolezza, onestà, motivazione, determinazione e competenza per comprendere le preoccupazioni e le paure delle persone e dare ai colleghi e ai lavoratori risposte vere, per ricostruire futuro e speranza con ancora più concretezza e slancio progettuale”.

La necessità di una riorganizzazione della macchina amministrativa ha avuto un capitolo importante nella relazione di Emanuele: “Si deve rendere la Pubblica Amministrazione trasparente perché è l'unica base credibile per impostare concretamente priorità territoriali da condividere con le rappresentanze sociali ed economiche. La Pubblica Amministrazione deve tornare a essere protagonista della crescita, ma serve coerenza fra servizi pubblici e sistema produttivo, fra PA e imprese, fra modello amministrativo e modello economico nella comprensione della domanda, nella ridefinizione del prodotto-servizio pubblico, nell'organizzazione della produzione per rete o filiera, nella specializzazione rispetto a segmenti di offerta, nella capacità di decisione condivisa rispetto alle strategie, nella creazione di consenso intorno alle politiche pubbliche. Vanno riportati al centro i bisogni della persona, interpretando i cambiamenti che hanno attraversato e rimodellato le comunità locali, costruendo reti integrate di servizi, ottimizzando l'interazione tra il pubblico e gli altri attori presenti sul territorio, in modo da ottenere il massimo di efficacia, accessibilità e qualità con le risorse disponibili e poter indirizzare gli investimenti là dove ci sono bisogni non coperti da intercettare”.

“La Pubblica Amministrazione ha bisogno di un vero e proprio Piano Industriale – ha esordito nel suo intervento il segretario generale della Cisl di Messina, Tonino Genovese – C’è bisogno di una Pubblica Amministrazione che funzioni, soprattutto in questo momento in cui le risorse sono sempre minori ed è necessario garantire servizi, e di qualità, ai cittadini. Il lavoratore pubblico, in questo contesto, assume un ruolo determinante ma deve essere messo nelle condizioni di poter esprimere con serenità il proprio impegno lavorativo. Il valore del lavoro pubblico è sempre più importante nella nostra comunità, è un valore di cui devono essere consapevoli non solo i lavoratori e la cittadinanza, ma anche chi ha la responsabilità di governo. Chiediamo da anni – ha detto Genovese – la riorganizzazione della macchina burocratica amministrativa del Comune di Messina, così come per gli altri comuni della provincia, perché il suo buon funzionamento consente di dare servizi migliori alla cittadinanza e, ai lavoratori impegnati veramente e quotidianamente con passione e professionalità, di esprimersi meglio con un maggiore protagonismo e qualificazione”.

Genovese ha affrontato anche il nodo legato ai tagli lineari che stanno penalizzando il territorio. “Messina – ha ricordato il segretario generale della Cisl di Messina - è una città fondata sulla Pubblica Amministrazione. Stiamo pagando il grande compromesso del passato di compensare la mancanza di attività produttive al sud con una grande presenza del settore pubblico. Ma paghiamo anche un’incapacità della Politica, dei nostri amministratori, a saper difendere la presenza di questi insediamenti. Il ridimensionamento, purtroppo, non si ferma e in questi giorni stiamo cercando di porre argine ai tentativi di smantellare un altro pezzo non solo della Pubblica Amministrazione, in particolare dell’Esercito, della Marina, sul nostro territorio. Se ci saranno ulteriori tagli, l’economia della nostra città andrà sempre peggio. Tutta la macchina burocratica, tutto il settore pubblico deve essere riequilibrato perché con i tagli della spesa pubblica si rischia anche di ledere i diritti di cittadinanza e i bisogni dei più emarginati, dei più poveri che ormai non sono soltanto le persone che non hanno un lavoro ma anche quelli che vivono di una misera pensione. Penso ai Servizi Sociali: non è possibile continuare ad assistere nella nostra provincia, ma in particolare nella nostra città, al continuo balletto che innesca un circolo vizioso in cui la Pubblica Amministrazione non corrisponde le spettanze ai soggetti che hanno gli appalti che, a loro volta, non pagano i lavoratori che soffrono e non hanno più le condizioni minime per garantire un sostegno alle loro famiglie”.

“La Sicilia era ed è ancora probabilmente un po’ sovradimensionata – ha detto il segretario regionale della Cisl Fp, Gigi Caracausi – il problema vero è che in Sicilia non c’è altro se non il lavoro pubblico. Bisogna rivalutare quello che c’è, utilizzarlo al meglio. I tagli lineari non sono la soluzione, i trasferimenti di massa non sono la soluzione. La mancanza di regole non è la soluzione. Il Governo regionale dovrebbe pensare a un nuovo percorso, ha iniziato a farlo con la convocazione di Cgil, Cisl e Uil a conferma che probabilmente si è capito che il momento per riflettere assieme per trovare le soluzioni migliori. Crediamo che sia arrivato il momento di dover fare emergere la qualità e la professionalità del lavoratore pubblico in un clima di meritocrazia che migliori anche il rapporto con l’utenza”.

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