Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

FORMAZIONE PROFESSIONALE IN SICILIA, LO SCANDALO SI INSABBIA?

Crocetta ha rivelato di essere a conoscenza di molte magagne ed ha citato nomi, raccontato fatti. In Sicilia, riferisce il governatore, ci sono 150 fondazioni e 2.850 centri di formazione professionale, la giornata di uno specialista dell’informatica costa settecento euro, una pratica si smaltisce in tre anni o tre giorni indifferentemente (e ce ne sono 3.500 in stand by in un solo settore) a secondo delle convenienze
14/02/2013 - Ci sono tre società pubbliche che sono state commissariate e nonostante ciò spendono più di prima.

 Ed altre, come lo IAL, ricevono molti soldi pubblici (nel caso dello IAL 25 milioni), e non pagano lo stipendio del personale da più di un anno. Sono solo alcuni episodi, avverte Crocetta. Ma c’è dell’altro. E verrà fuori presto. Perciò si dovrà rimanere in trincea ed assaltare il “nemico” del bene pubblico ovunque operi. Le armi sono note: trasferimenti, caccia alle mele marce, rescissione di contratti onerosi o “sbagliati”, guerra ai padrinati politici e sindacali.
Il presidente ha la mano pesante quando si occupa dei centri di formazione. Chi sono i padroni dello IAL? Chiede al segretario regionale della Cisl, Maurizio Bernava.

L’intenzione del governatore è inequivocabile: smantellare il sistema. “Attaccheremo i poteri forti”, giura Crocetta. “E la spunteremo, perché non ci facciamo intimidire”, aggiunge. E procederà senza “padrini” e fuori dalle appartenenze. “Sarà un modo di valorizzare risorse e competenze alla Regione. E ce ne sono, sappiatelo”.
È destinato a fare rumore questo “muro contro muro” che il governatore lancia in apertura di campagna elettorale: “Se cambiare schemi e metodi, modi di concepire l’Amministrazione regionale significa essere un dittatore, allora io sono un dittatore”.

A noi sembra in verità che si stia alzando un gran polverone destinato a non cambiare le cose, anzi, alcune professionalità si stanno perdendo. Ci chiediamo perché la Magistratura non abbia ancora arrestato nessuno e Crocetta non abbia ancora licenziato nessuno, se si eccettuano i 21 addetti stampa miracolati da Cuffaro e Lombardo. Ci sembra controproducente mettere nello stesso calderone funzionari onesti e quelli disonesti. Il risultato è che la Regione non ha ancora un piano organico e serio di dimensionamento, piano che nei fatti è contrattato dai singoli presidi sulla base delle loro rispettive esigenze.

Dalle ispezioni avviate da Crocetta emergono situazioni agghiaccianti: per tutte le 1000 scuole statali della Sicilia, la Regione spende in un anno 32 milioni di euro e per l’acquisto di pannoloni 42 milioni. L’assenteismo costerebbe alla Regione duemila euro all’ora, oltre 17 milioni di euro all’anno. Queste somme equivalgono al costo sostenuto dall’amministrazione per far fronte all’enorme numero di giorni di assenza per malattia dei circa 17 mila dipendenti in organico. Lo scorso anno Palazzo d’Orleans ha registrato 174.775 giornate non lavorate per problemi di salute contro le 161.913 del 2011, con un incremento pari a circa l’otto per cento, somma alla quale bisogna aggiungere le assenze per la maternità e i permessi della ex legge 104 (il 20 per cento di assenze, passate dalle 39.789 del 2011 alle 47.540 del 2012). Alla Regione ogni dipendente si sente male, tanto da restare a casa, 1,6 volte al mese. Valore superiore al 2011, quando si è attestato sul giorno di media ogni mese. In Emilia Romagna, da ottobre a dicembre 2012 i dipendenti della Regione si sono ammalati meno della metà di quelli siciliani, risultando assenti in media 0,6 volte al mese. Discorso simile nel Lazio, dove la media è risultata pari a 0,76 al mese.

Il marcio è così diffuso nei corsi di formazione in Sicilia, che Nelli Scilabra ha deciso di organizzare controlli ex-ante e in itinere sulle attività formative finanziate con risorse comunitarie.
E´ una decisione emersa in un incontro operativo, tenutosi nei giorni scorsi, tra l´assessore regionale alla Istruzione e Formazione professionale, e il Comandante regionale della Guardia di Finanza Fabrizio Cuneo. Verranno effettuati controlli sulle procedure di avvio e gestione delle attività formative, per complessivi 900 milioni di euro in tre anni (2012/2014), comprendendo anche gli Sportelli multifunzionali. Verifiche ad ampio raggio e da subito, con severi controlli preventivi da parte delle Fiamme Gialle. “Con i vertici della Guardia di Finanza - dice l´assessore regionale Scilabra - si è deciso di avviare un percorso di collaborazione per garantire che le attività formative, tenuto conto del pubblico interesse che rivestono, sopratutto per i giovani siciliani, vengano gestite nella massima trasparenza. La formazione professionale, in Sicilia, va radicalmente cambiata”.
Premesso che, per esperienza diretta, abbiamo forti dubbi sul pubblico interesse di tali attività formative, che a nostro avviso servono solo a stipendiare chi lavora negli enti e assicura il voto di scambio, siamo convinti che il settore strategico e seriamente organizzato in Sicilia sia quello degli istituti tecnici e professionali statali, che invece sono lasciati ad agonizzare, privi di laboratori, di compresenze e di mezzi. Dare alle scuole pubbliche 32 milioni, e ai centri privati 400 milioni, è un puro crimine di cui la società siciliana sta pagando il prezzo in termini di dispersione scolastica e di scarsa qualità dei diplomati.

ASASi, asasisicilia@alice.it
www.asas.sicilia.it

Commenti

  1. cosa si deve fare,per chi ha fatto il corso professionale di cucina;a Catania, completati tre anni senza percepire un euro?

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  2. Gli enti per la formazione vanno smantellati.
    I soldi debbono andare alla scuole statali ed agli enti produttivi per formare il loro personale.
    Basta sperperare i nostri soldi.

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  3. Fatto sta che è servito un servizio della trasmissione di Rai Tre, per far conoscere al presidente della Regione, ex sindaco ed ex europarlamentare del Pd, l'esistenza di queste “connessioni” tra esponenti del suo partito e gli enti di Formazione. Connessioni strettissime e inequivocabili. Che coinvolgono più società. A partire dalla Lumen, che quest’anno avrà un milione di euro per i corsi. La presidente è Elena Schirò moglie di Rinaldi. La Training Service, un'altra società che organizza corsi, invece è costituita principalmente dalla Geimm, di cui è socio sempre Rinaldi, e dalla Gefin di cui è socio il cognato di Rinaldi, il deputato Francantonio Genovese. Quest’anno la Training Service riceverà 390mila euro per le proprie attività. Poi c’è la Nt soft di un nipote di Rinaldi e Genovese. E l’Esofop, guidata da Giovanna Schirò, cognata sempre del deputato Pd, così come Chiara Schirò che fa parte del cda. Ed è moglie di Genovese. Vergogna!!!! Targata PD stesso partito del Presidente Crocetta…………..

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