La Commissione Antimafia a Siracusa per la mappatura dello stato di Cosa Nostra in Sicilia

Commissione regionale Antimafia lunedì a Siracusa per incontrare i vertici istituzionali della provincia. La commissione regionale Antimafia, presieduta da Antonello Cracolici, sarà alla prefettura di Siracusa, lunedì 7 aprile, per continuare nel suo lavoro di mappatura sullo stato di cosa nostra in Sicilia. Alle 11 ci sarà l'incontro con il prefetto, Giovanni Signer, con il questore, Roberto Pellicone, con il comandante provinciale dei Carabinieri, Dino Incarbone. Poi alle 15.30 l'incontro con i sindaci del Siracusano per discutere dei problemi relativi alla presenza della criminalità organizzata nel territorio.  Palermo, 5 aprile 2025– Si ricorda ai gentili colleghi che la commissione regionale Antimafia, presieduta da Antonello Cracolici, sarà alla prefettura di Siracusa, lunedì 7 aprile, per continuare nel suo lavoro di mappatura sullo stato di cosa nostra in Sicilia.  Alle 11 ci sarà l'incontro con il prefetto, Giovanni Signer, con il questore, Roberto Pellicone, con...

DONNE IN GRAVIDANZA: NUOVA NORMA PER INTERDIZIONE AL LAVORO

Iter procedurale delle istanze modificato a partire dall’1 aprile 2013
CATANIA, 05/04/2013 – Il Commissario straordinario dell’Asp Catania Gaetano Sirna ha deliberato la nuova procedura in materia di “Interdizione dal lavoro per gravi complicanze della gravidanza o preesistenti forme morbose”, con decorrenza dall’1 aprile 2013.
Le donne lavoratrici in gravidanza non dovranno più rivolgersi ai Consultori familiari pubblici aziendali, come previsto in precedenza, ma inoltrare la richiesta al Distretto sanitario in cui risiedono o possiedono il domicilio abituale. Al fine di perfezione la disciplina sull’interdizione anticipata dal lavoro per maternità, l’Azienda sanitaria etnea ha individuato i Distretti di Catania, Gravina di Catania, Acireale, Giarre, Paternò, Adrano, Bronte, e il Distretto integrato del Calatino (Caltagirone e Palagonia), come le strutture preposte all’applicazione della nuova procedura, in tutte le sue fasi. Mentre il Coordinamento sanitario territoriale e il Servizio di Medicina Legale e Fiscale aziendale sono stati designati come organi deputati alla predisposizione degli indirizzi e degli atti formali necessari all’applicazione della norma.

Dopo aver ricevuto l’istanza della paziente, il direttore del singolo Distretto sanitario designerà un Responsabile del procedimento per verificare se il certificato medico è stato rilasciato da una struttura pubblica o accreditata, o da uno specialista ginecologo privato. Nel primo caso verrà effettuato il controllo procedurale da parte del Servizio di Medicina Legale, a cui seguirà l’accoglienza della richiesta; nel secondo caso invece l’utente dovrà recarsi al Consultorio familiare per l’accertamento ambulatoriale o domiciliare. Entro tre giorni il ginecologo del Consultorio effettuerà inoltre la visita alla paziente decretando l’esito, da comunicare al responsabile del procedimento.

In ogni caso il direttore del Distretto avrà cura di emettere il provvedimento di interdizione entro sette giorni lavorativi dalla presentazione dell’istanza.
«Le modifiche alla procedura – spiega il Commissario Sirna – non comportano spese aggiuntive per l’Azienda sanitaria. L’obiettivo è quello di regolamentare l’iter in modo più adeguato e allo stesso tempo più fluido, partendo dalla consapevolezza che il fine ultimo e più importante è tutelare la salute delle donne lavoratrici in maternità, specialmente in casi di gravidanza delicata».

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