Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

FIORELLO E PRESTI A FURIBONDO DIVERBIO PER UN ASSESSORATO A CASTEL DI TUSA

“Rosario è a Castel di Tusa…”. E’ bastato questo per scatenare fans e curiosi che si sono portati davanti all’Atelier d’Arte sul mare di Antonio Presti. La notizia era compatibile con quanto diffuso dalla stampa, sulla chiamata di Crocetta a Rosario Fiorello per l’assegnazione di un assessorato. Chiarito l’equivoco: “Rosario è a Castel di Tusa…” si riferiva a Rosario Crocetta, che all’Atelier d’Arte sul mare di Antonio Presti è di casa e bottega…

Castel di Tusa (Me), 01/04/2013 - “Rosario è a Castel di Tusa…”. E’ bastato così poco per scatenare fans e curiosi, che si sono portati davanti all’Atelier d’Arte sul mare di Antonio Presti, avamposto della Fiumara d’Arte del mecenate in odore di assessorato regionale. La notizia - del resto - era compatibile con quanto diffuso ‘mattutinamente’ dalla stampa, sulla chiamata di Crocetta fatta a Rosario Fiorello per l’assegnazione di un assessorato da scegliere tra l’assessorato regionale al turismo e quello ai beni culturali. La Regione in questione è, ovviamente, la Sicilia, della quale Crocetta è il Governatore.

Il fatto che si volesse ‘prestamente’ dirimere tra Antonio Presti e Rosario Fiorello, a chi dei due assegnare l’assesorato al turismo e a chi i beni culturali, era compatibile con un summit pasquale.

- “Il turismo meglio a te” avrebbe detto Antonio Presti - e a me i beni culturali...".
- “Ma quando mai... , il turismo a te, che con le tue Fiumare d’Arte hai hatto arrivare perfino gente dal nord”, avrebbe risposto Fiorello.
- “Dal nord? Ma come ti permetti” - avrebbe ribattuto Presti -, dall’estero, vorrai dire. E perfino dall’Egitto, per timore che usurpassi loro l'egemonia culturale delle Piramidi… E Piramidi significa beni culturali, non so se mi spiego...?”.

- “Ma che beni culturali e beni culturali d’Egitto, - avrebbe controbattuto Fiorello -, turismo, semplice turismo... Alle Piramidi ci vanno i turisti, mica gli appassionati di beni culturali? Se vai in Egitto, davanti alle Piramidi trovi solo turisti a pacchetto completo…”.
Nella foto: Antonio Presti, Filippo Taranto, Mimmo Mòllica e Rosario Crocetta
- “E tu allora, che vieni dai villaggi turistici. Mica vieni dal museo paleontologico dell'Accademia Federiciana di Catania o eri impiegato presso i siti archeologici di Megara Hyblaea: animatore, mettitelo in testa - avrebbe infierito Antonio Presti -. Voi ‘augustini’ con Federico II di Svevia, nel 1232, sfruttando la deportazione dei cittadini di Centuripe e di Montalbano Elicona, dopo avere distrutto le due città, avete fondato la vostra "Augusta Veneranda", e i villaggi turistici annessi, nei quali hai lavorato tu prima di fare l'emigrante a Roma...”.

- “Oh, oh, oh… - avrebbe subito corretto Fiorello - emigrante l'accetto ma ‘augustini’... ‘Augustani’ o ‘augustanesi’... Se cominci così… appostu semu” - avrebbe rettificato Fiorello -. E poi, sai che ti dico? Visto che ti sei ‘insegnato’ a memoria quelle quattro cose su Augusta consultando Wikipedia, vorrà dire che non hai vocazione per i beni culturali. E poi a te di Montalbano Elicona, se l’abbiamo distrutta o non l’abbiamo distrutta che mingh… te ne importa, mica abbiamo raso al suolo Tusa... pardon, Halaesa Arconidea, volevo dire...?”.

Ma Fiorello non era al corrente della buona amicizia che ‘passa’ tra il mecenate delle piramidi e il sindaco di Montalbano Elicona, il medico Filippo Taranto, il quale, appreso quanto rivelato da Presti sulla distruzione di Montalbano Elicona da parte degli ‘augustani’ vorrebbe ora fare causa a Fiorello per danni, in quanto discendente ed erede dell'imperatore Federico II di Svevia.

Ma l’equivoco è stato presto chiarito. “Rosario è a Castel di Tusa…” si riferiva a Rosario Crocetta, che all’Atelier d’Arte sul mare di Antonio Presti è di casa... e bottega… Rosario Fiorello era andato a fare visita a Franco Califano, in Campidoglio, a Roma. Era il 1° di aprile...

*** m. m. 

Commenti