
04/04/2013 - La Storia Siamo noi rende omaggio a Franco Califano scomparso pochi giorni fa, il 30 marzo scorso, con una puntata in onda su Rai3 giovedì 4 aprile alle 22.30. Noto al suo pubblico come “Il Califfo” è stata una vera e propria leggenda della musica italiana.
Nato a Tripoli il 14 settembre del 1938, durante uno scalo aereo, ha avuto un’adolescenza difficile nella periferia napoletana, per approdare poi a Roma , la città che rimarrà per sempre la sua casa e con cui sarà sempre identificato. Debutta come cantante negli anni Sessanta ma il suo primo album da cantautore esce nel 1972. Ma è nel 1977 che trionfa con uno dei suoi migliori lavori “Tutto il resto è noia”. Personaggio provocatore, scanzonato con la fama del play boy, resta sulla breccia per 50 anni narrando con linguaggi accattivanti la sua contemporaneità . “Per scrivere canzoni, diceva Califano, devo sfondare tutta la fantasia” ed è quello che fa con titoli come “La musica è finita, E la chiamano estate, Minuetto, Io non piango, Tempo piccolo e tante, altre. Sono poesie in musica che raccontano una vita spericolata, approssimata per eccesso piena di amici, di passioni, e soprattutto di donne.
Nel maggio 1970, all’apice della sua carriera come paroliere, viene arrestato insieme a Walter Chiari e Lelio Luttazzi per possesso e spaccio di stupefacenti. Un anno dopo, viene assolto per non aver commesso il fatto. Nel giugno 1983, la storia si ripete. Califano finisce nella maxi-retata del “venerdì nero della camorra”, che vede coinvolto anche Enzo Tortora. Anche questa volta, e come Enzo Tortora, viene assolto perché il fatto non sussiste. Ed è durante la seconda detenzione che Califano riceve una lettera affettuosa da Mina, che mostra in esclusiva alle telecamere de La Storia Siamo noi. Nel 2005 una grandissima soddisfazione “Una delle più grandi della mia vita” . Quando la New York University gli conferisce la laurea honoris causa in Filosofia. La motivazione: con Tutto il resto è noia ha scritto la più bella sintesi della “Filosofia dell’uomo latino”. A parlare di Califano durante il documentario i suoi amici più cari tra cui Teo Teocoli, Mita Medici e naturalmente Fiorello con cui era nato un sodalizio umano e professionale. Dice Fiorello di Califano : “Siamo rinati insieme, io con la tv lui con la musica. Ci siamo divertiti molto e come mi ha detto più volte è invecchiato solo cinque minuti prima di morire”.
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