Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

IL MIS: “IL MERCATINO DELLE PULCI DI CATANIA DEVE RIMANERE IN CENTRO STORICO!”

Catania 14 aprile 2013 - Dopo lo sgombero forzato di domenica 7 aprile, il mercatino oramai storico delle pulci o degli oggetti vecchi e usati, il più grande della Sicilia orientale (ove convergono visitatori ed operatori da ogni dove), il quale si svolge a Catania nell'area della cosiddetta "fiera" e zone limitrofe sin dal 1995 (salvo piccoli spostamenti), si è svolto domenica 14, seguendo una protesta pacifica e
decorosa degli operatori ed espositori riuniti in associazione, seguiti da irregolari e cittadini rom, nel pieno centro di corso martiri della libertà, la strada che collega piazza della repubblica alla stazione centrale, un tempo cuore del quartiere Crocifisso della Buona Morte (esiste ancora l'omonima chiesa), sventrato nel 1956 e recentemente oggetto di risanamento.

Il Comune di Catania era intenzionato a trasferire le centinaia di bancarellari nell'area dell'ex mercato ortofrutticolo di San Giuseppe la Rena, fuori dal perimentro urbano, in sfregio alle migliaia di visitatori e turisti che ogni domenica affollano sin dall'alba il mercatino, contribuendo in modo importante alla economia disastrata della città, considerato che molti espositori effettuano vendita di merce usata quale unica fonte di sostentamento, aumentando la disoccupazione: per non parlare degli irregolari e dei cittadini rom, indispensabili ai fini del riciclo di oggetti usati, in un mondo sempre più consumista. La decisione del Comune, affatto scriteriata, è stata duramente contestata dai bancarellari i quali, dopo due riunioni con i responsabili comunali e con il candidato Sindaco Enzo Bianco, hanno deciso di installarsi, chiudendo il traffico con la non belligeranza del Comune, in piena strada, in corso martiri della libertà. Soluzione non invasiva, dato che non lede la quiete degli abitanti di piazza Grenoble e zone vicine da dove gli espositori sono stati sfrattati, e se certamente accomodante, necessita di essere definita adeguatamente.

"In tutte le città civili d'Europa, in varie città di Sicilia e naturalmente in Italia", precisa il coordinatore Cultura e Storia Patria del MIS nonchè Portavoce Ufficiale e responsabile catanese, Francesco Giordano, "i mercatini delle anticaglie e vecchi oggetti, sono ubicati nei centri storici. Chiunque, in vista delle prossime elezioni comunali, nelle quali il Movimento per l'Indipendenza della Sicilia avrà una propria rappresentanza notevole, sarà chiamato dal civico voto a reggere le sorti di una città plurimillenaria come Catania, non potrà prescindere dal dirimere la questione oramai annosa e di grande rilevanza sociale ed economica del mercatino della domenica, trovando una sede adeguata inevitabilmente in una area del centro, sia la zona del porto con i suoi ampi spazi, sia il cosiddetto "passiatore" dalla Marina al piano della Statua, sia il sito di corso martiri della libertà sino a che i lavori di costruzione non saranno completati. La scelta di far rimanere il mercatino in centro storico" continua Giordano "non è discutibile per motivi di civico decoro, dopo la sconfitta dell'amministrazione Stancanelli la quale manu militari, addirittura coadiuvata dalle forze di Polizia, ha tentato di espellere i bancarellari dalla città, fortunatamente non riuscendovi perché essi in modo pacifico si sono dimostrati, in unità coi frequentatori storici del mercatino, più democratici e tradizionali di certe innovazioni senza senso; ma è anche chiaro che la realtà del mercatino delle cose vecchie costituisce un cespite di non secondaria rilevanza per molti espositori, anche irregolari ed abusivi, i quali ultimi hanno pur il diritto di sfamarsi. A volte anche l'acquisto di un oggetto dai cittadini rom o dai venditori borderline", precisa Giordano " è per molti una forma di dignitoso aiuto: il Movimento per l'Indipendenza della Sicilia, da sempre vicino agli ultimi ed alla tradizione del popolo siciliano e ben conscio della situazione sociale esplosiva, particolarmente a Catania, auspica e sosterrà il diritto di frequentatori e venditori di qualunque estrazione sociale a godere del mercatino domenicale nell'ambito del centro storico di Catania".

Movimento per l’Indipendenza della Sicilia (MIS)
(F.Gio)

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