Centri antiviolenza, Case rifugio: in Sicilia e nelle Isole l'88,6% hanno un ente promotore privato

L’Istat e il Dipartimento per le Pari Opportunità rendono disponibile, tramite uno specifico sistema  informativo, un quadro integrato e tempestivamente aggiornato di informazioni ufficiali sulla  violenza contro le donne in Italia 2 . L’obiettivo è fornire dati e indicatori statistici di qualità che  offrano una visione di insieme su questo fenomeno attraverso l’integrazione di dati provenienti da  varie fonti (Istat, DPO, Ministeri, Regioni, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Centri antiviolenza,  Case rifugio e altri servizi come il numero di pubblica utilità Anti Violenza e Stalking. 14/04/2025 -  Nel 2023 sono state 7.731 le persone accolte nelle strutture residenziali specializzate (Case rifugio) e non specializzate (Presidi residenziali assistenziali e socio-sanitari) per motivi legati alla violenza di genere.  Sono 3.574 le donne vittime di violenza, di cui 3.054 ospiti di Case rifugio e 520 di presidi residenziali.  Sono 4.157 i minori ospiti de...

SACELIT: SOLIDARIETÀ DEL PRC PER PANDOLFO, VITTIMA DELL'AMIANTO E DI ATTI INTIMIDATORI

Messina, 06/04/2013 - Il Circolo “Peppino Impastato” – Prc Messina, esprime la massima solidarietà ad Antonino Pandolfo, figlio di un ex operaio Sacelit vittima dell’amianto. Riteniamo gravissimi i pesanti atti intimidatori verso Antonino,
che conduce da anni una battaglia per fare luce sulle morti per amianto, l’ultimo il 30 marzo quando Antonino è stato vittima di un pestaggio.

Chiediamo alle istituzioni di intervenire e di farsi garante verso tutti i cittadini che conducono battaglie nobili come queste mirate alla ricerca della verità che troppo spesso le imprese e i poteri forti tendono a celare per mantenere inalterati i propri profitti e le loro reputazioni di facciata, in barba alla sicurezza e alla dignità dei lavoratori.

Ci stringiamo intorno al Partito dei Comunisti Italiani, di cui Antonino è militante, al quale diciamo che siamo ovviamente disposti a condurre una battaglia comune sull’accaduto. Ad Antonino diciamo di non mollare e che non è solo, che c’è un popolo oltre le istituzioni che fa della solidarietà la sua pratica quotidiana.

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