Festa del Lavoro: le rime di Mimmo Mòllica per il 1° Maggio

La «Filastrocca per la Festa del Lavoro» di Mimmo Mòllica celebra il 1° Maggio, festa del Lavoro e dei Lavoratori, ricorrenza dalle radici ‘antiche’, che risalgono alle manifestazioni di protesta per i diritti degli operai in America. Oggi lo scenario del lavoro è molto cambiato, ai mestieri e alle professioni ‘tradizionali’ se ne assommano di nuovi.  «Filastrocca per la festa del lavoro» Un amore felice, un lavoro che piace e il sogno di vivere in pace son le cose da desiderare, son davvero le cose più care. Come l’ape operaia coi suoi tanti 'mestieri', e malgrado ciò gaia, nonostante i suoi molti doveri. Il lavoro non sia mai fatica, ad ognuno il suo ruolo, come la formica, non sia una condanna da sopportare, come il pescatore che ama il suo mare. Il lavoro non sia mai un miraggio da festeggiare solo il primo maggio, ma sia sempre qualcosa da amare, e prima di tutto lo devi trovare. Perciò buon Primo Maggio ai precari, ai carabinieri e ai bibliotecari, a chi disse in poesia ...

ANTONIO TRAVIGLIA: BROLO UN PUNTO DI PARTENZA CHE RACCOGLIE IL LAVORO DI ANNI

Il consigliere comunale, parla della manifestazione su Peppino Impastato a trentacinque anni dal suo assassinio. Passione, bellezza, gioia, colore, amore, questi gli elementi che hanno caratterizzato il 9 maggio brolese”. Queste le parole di Antonio Traviglia a commentare “una giornata dove i simboli si sono assommati ad altri simboli”

Brolo, 10/05/2013 - “Una giornata nata nel ricordo di Peppino Impastato, ucciso trentacinque anni fa a Cinisi, diventato simbolo di lotta, di democrazia, di violenza subita, del diritto di parlare, agire da uomo libero, per cambiare il sistema mafioso e degli intrallazzi. Simboli visti dentro la sala dedicata a Rita Atria dove si è svolto un incontro davvero partecipato; simbolo la presenza del sindaco di Parete, Raffaele Vitale, napoletano, che ha detto No alla camorra ed alla logica di un distorto rispetto”.
Parla della giornata di ieri vissuta coralmente a Brolo, Antonio Traviglia delegato al Turismo e allo Spettacolo, ex componente del direttivo della Sak be, che ha voluto e realizzato “la Loggia dei Poeti” il monumento dedicato a Peppino Impastato, sul lungomare brolese, qualche anno fa.

Un gruppo culturale che insieme all'associazione “Noi” ed al Forum Giovanile "Terra dei Lancia" hanno dato vita in sinergia con l’amministrazione comunale, e le scuole, fulcro importante e determinante di questo processo di crescita democratica, brolese, alla manifestazione dedicata al ricordo dell'attivista comunista ucciso trentacinque anni fa a Cinisi da mani mafiose.
"Quello che abbiamo fatto ieri, non riguarda e non riguarderà soltanto oggi, riguarderà anche i prossimi anni perché la mia opinione è - afferma Traviglia - che dal confronto, dalla crescita culturale collettiva, nasce il seme di un risveglio sempre più consapevole, dove ognuno fa la sua parte.

Gli alberi di agrumi, simbolo di Sicilia, e di frutti, sono il simbolo del volersi riappropriare di un territorio, lavorare per farlo germogliare, crescere. Non a caso sono stati piantati in un parco giochi, tra i ragazzi.
E' stato bello vedere una manifestazione che ha unito; maggioranza e minoranza insieme, scuole di ordini e gradi diversi, anche di paesi diversi, urlare insieme il disprezzo contro la mafia e la camorra; vedere sfilare sindaci - che insieme rappresentano sul territorio lo Stato - marciare con professori, docenti e forze dell’ordine; ascoltare canti e poesie insieme a testimonianze d’impegno sociale.

Quest’amministrazione, ha manifestato e manifesta un’attenzione particolare alla crescita di una cultura democratica. Sentiamo la necessità da brolesi, da gente dei nebrodi, di lavorare su questa terra, da qui deve partire la nostra presa di coscienza, e Peppino Impastato diventa un esempio. Per tutti.
Nulla nasce a caso. C’è lavoro di anni, c’è impegno, c’è un paese che si muove, cresce.
Fa passi avanti, da gigante.

Chi ci vive, quasi non se ne accorge, ma guardandoci indietro vediamo l’impegno di gente che fa solidarietà, il lavoro dei giovani del Forum, le nuove associazioni, la cultura, l’antimafia che punteggia il panorama culturale, fuori e lontana dalle comode passerelle ... e poi la crescita del senso dell’appartenenza … la voglia di cambiare, lo scambio culturale d’idee, stare negli stessi luoghi senza crisi elitarie, condividere gli spazi… questa è la Brolo che ci piace”.

E Antonio Traviglia va avanti: "Io credo che questa sia una grande sfida, che riguarda lo sviluppo, ma anche la coesione e la democrazia.
Credo che dobbiamo vivere questo processo restando aderenti ai nostri valori.
Un processo che deve allargare i suoi orizzonti, anche nel mondo del lavoro, dell’occupazione, di recidere i legami del bisogno del dover chiedere al potente, al politico di turno, quello che è ordinario, che spetta di diritto.
La mia generazione viene da decenni nei quali si è operata un’imponente redistribuzione della ricchezza a danno della parte più debole della società.

I salari sono fermi e diminuisce il potere d’acquisto, aumenta il precariato, la disoccupazione e la cassa integrazione stanno raggiungendo percentuali spaventose, per il 2013 si prevede ormai un anno di recessione e di aggravamento ulteriore di questi dati. È un quadro molto preoccupante, molto diverso da quello che consideravamo soltanto quattro o cinque anni fa.
Siamo di fronte ad un passaggio cruciale, le differenze sociali, lo sappiamo, quando si accentuano oltre il giusto riconoscimento del merito e dell’impegno, quando vanno oltre il limite, sono causa di tensioni, di disgregazione del senso di appartenenza alla comunità, di dolore e di solitudine e spingono verso egoismi e conflitti ed è qui che la mafia “sguazza” , perchè sembrerà assurdo e perverso, nei momenti di maggiore tensione sociale loro si rafforzano.

Anche per questo, manifestazioni come quelle di ieri sono importanti, danno insieme al senso del percorso fatto ed aiutano a fare il distinguo tra lo Stato e Antistato, preparano i giovani a superare anche l’avanzante ed inquietante disagio sociale.
Quindi è importante riscoprirsi comunità condividendone i problemi e la cura.
Da consigliere comunale, posso solo dire che questa è la strada da percorrere, la maggioranza di cui faccio parte si è assunta le responsabilità del particolare momento storico, utilizzando tutti gli strumenti possibili per affrontarlo, con coerenza e rispetto dei cittadini, creando la giusta sinergia con i giovani, e con le categorie meno abbienti.
Sono certo che questa sia la strada giusta e ringrazio tutti quelli che c'erano... è stato bello essere insieme, lì. Peppino avrebbe certamente sorriso e marciato con noi".sms

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