Crollo delle nascite: un ddl del M5S all'Ars per aiutare le donne a decidere quando diventare mamme

Contrasto al crollo delle nascite, ddl all'Ars del M5S per aiutare le donne a preservare la fertilità in età non più giovanissima e a decidere con serenità quando diventare mamme PALERMO, 31/10/2025.  Dare alle donne la libertà di scegliere con maggiore serenità quando diventare madri e contrastare il forte calo delle nascite che interessa la Sicilia e l’intero Paese: è questo il duplice obiettivo del ddl del M5S appena presentato all'Ars, a firma della deputata Cristina Ciminnisi, che ha lavorato al testo con Martina Ardizzone, quando questa era ancora deputata 5 Stelle a Sala d'Ercole. La norma mira a favorire l'accesso delle donne al cosiddetto social freezing, ovvero la possibilità di conservare i propri ovociti in giovane età per avere figli in un momento successivo della vita tramite tecniche di procreazione medicalmente assistita. Molte donne, infatti, per motivi di lavoro, studio o difficoltà economiche, si trovano a rimandare la maternità, riducendo così le pro...

“MESSINA E IL SUO PORTO”, A PALAZZO ZANCA IL CONVEGNO ORGANIZZATO DA ITALIA NOSTRA

“La città nuova inizia. Messina e il suo porto: prove tecniche di riunificazione”. Questo il tema del convegno organizzato dalla sezione locale di Italia Nostra, che si terrà domani 10 maggio alle 17 nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca

Messina, 10/05/2013 - E’ possibile respirare poesia nella Zona Zalcata? Il braccio di San Raineri, il luogo più pregiato della città, versa in uno stato di totale abbandono.
Il recupero di Messina passa anche e soprattutto dal recupero del rapporto con la falce e, quindi, con il porto. “Una serie di circostanze storiche - spiega Antonietta Mondello, presidente della sezione locale di Italia Nostra - hanno creato un profondo discrimine tra questo territorio e i cittadini. Quanti di noi si sono addentrati in questa porzione di città, hanno scoperto l’incanto della spiaggia che si estende dalla parte esterna del porto lungo il versante aperto al mare dello Stretto, dove tuttora si forma il terribile gorgo che i greci chiamavano Cariddi?

Quasi sempre abbiamo guardato il nostro porto da dirimpettai, dalla parte della terra ferma e dal centro urbano. Dalla passeggiata a mare, dalla balconata di Cristo Re, oppure dai Forti Umbertini e da Dinnammare incastonandolo come un gioiello in una panoramica che man mano si allargava a tutto lo Stretto fino a Capo Peloro e alla costa calabrese. L’abbiamo osservato come un bell’oggetto, come se la natura lo avesse offerto alla vista, ma non alla fruizione.

La falce e la città non si appartengono. Un raccordo maldestro e dall’aria provvisoria, il Cavalcavia, ha occultato il Bastione Don Blasco alterando la morfologia del territorio. Improvvide destinazioni d’uso e pianificazioni affrettate hanno fatto il resto”.
Il convegno vuole provare a ricucire lo strappo tra Messina e il proprio porto e a identificare discrasie e contraddizioni. Ma, soprattutto, vuole dare una speranza di bellezza e di resurrezione alla città ripartendo dall’origine, dal luogo dove narrazione fantastica e concretezza si sono intrecciate, dove mitici racconti di sovrumane castrazioni sono diventati terra dalle multiformi vocazioni, luogo di religiosità o di difesa militare, di scambi commerciali e di industrie marinare.

I quattro relatori parleranno di riqualificazione sostenibile, rispettosa dei valori e del significato che questo luogo esprime per i messinesi. “Siamo convinti -spiega ancora la presidente di Italia Nostra- che vocazione e incentivazione turistica significhino riconoscimento dei caratteri storico-architettonico-paesaggistici tipici di un determinato territorio e non omologazione a modelli esterni ed estranei allo spirito del luogo”.

Dopo i saluti della presidente di Italia Nostra Antonietta Mondello, i lavori saranno aperti da Nicola Aricò (“Il parco urbano di Marcantonio Colonna nel braccio di S. Raineri, 1581-83”). A seguire, gli interventi di Elena La Spada (“Snudare agli occhi la bellissima veduta del mare. Progetti e idee per il futuro della falce”), Guido Signorino (“L’area falcata per rigenerare Messina”) e Luciano Marabello (“Falce e città: la forma come strategia di progetto”).

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