Il Commissariato di Patti esegue un’ordinanza di misure cautelari di Cisco Gullo, ex vice sindaco di Patti ed ex assessore alle politiche sociali, implicato nell’inchiesta denominata ‘Fake’ dalla Procura di Patti, che ha emesso i relativi provvedimenti. L’operazione Fake ha portato all’arresto di 12 persone, tra queste il Gullo, padre della neo deputata PD, Maria Tindara Gullo, candidata al consiglio comunale di Patti alle elezioni del 2011
Patti, 25/05/2013 - Nel pomeriggio di ieri gli agenti del Commissariato P.S. di Patti hanno dato esecuzione all’Ordinanza di sostituzione della misura cautelare dell’obbligo di dimora, con quella degli arresti domiciliari, nei confronti di Cisco Gullo, ex vice sindaco di Patti ed ex assessore alle politiche
sociali, implicato nell’inchiesta denominata ‘Fake’ dalla Procura di
Patti, che ha emesso i relativi provvedimenti. L’operazione Fake ha
portato all’arresto di 12 persone, tra queste il dott. Gullo, padre della neo
deputata PD, Maria Tindara Gullo, candidata al consiglio comunale di
Patti alle elezioni del 2011, mentre è indagato pure il cugino Luigi
Gullo, attuale consigliere .
L’uomo nel marzo di quest’anno venne arrestato, sempre dagli uomini del Commissariato P.S. di Patti, nel corso dell’operazione “Fake”, che coinvolse complessivamente 156 persone, ritenute responsabili a vario titolo, di reati che vanno dall’associazione finalizzata alla commissione di falsi e reati elettorali, alla truffa in danno di Enti Pubblici.
Sottoposto inizialmente agli arresti domiciliari, la misura cautelare venne poi tramutata nell’obbligo di dimora nel Comune di Gioiosa Marea. Approfittando della misura meno afflittiva l’uomo aveva immediatamente riallacciato i contatti con alcuni dei soggetti indagati nel medesimo procedimento violando, di fatto, gli obblighi imposti. Nella giornata di ieri, pertanto, il Giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Patti ha disposto il ripristino della misura Cautelare degli arresti domiciliari.
Nelle scose settimane, difeso dagli avvocati Giuseppe Serafino e Maria Rita Cicero, al dott. Gullo era stata revocata la misura degli arresti domiciliari, sostituita dall’obbligo di dimora a San Giorgio di Gioiosa Marea. Il Procuratore della Repubblica Rosa Raffa si era opposta al provvedimento emesso dal Gip di Patti Armando Lanza Volpe, presentando ricorso al Tribunale del Riesame di Messina.
Le 156 persone sono implicate nell’inchiesta denominata ‘Fake’ dalla Procura di Patti, che ha emesso i relativi provvedimenti. L’operazione Fake ha portato all’arresto di 12 persone, tra queste il padre della neo deputata PD. I fatti si riferiscono alle elezioni comunali del 2011 a Patti, per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale. 156 le persone coinvolte nella maxi-operazione, accusate di reati che vanno dalla soppressione di atti d’ufficio al voto di scambio, dal falso ideologico all’associazione per delinquere, alla truffa aggravata nei confronti di enti di formazione. Il gip del tribunale di Patti, Onofrio Laudadio, svolgerà lunedì prossimo gli interrogatori di garanzia delle 7 persone cui sono stati imposti gli arresti domiciliari, ovvero l’obbligo o il divieto di dimora.
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