Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

CASO DI MILLY GIACCONE. S. ALFANO: “INTERVENGA IL PRESIDENTE CROCETTA, LE VITTIME DI MAFIA HANNO GIA’ PAGATO TROPPO”

STRASBURGO, 10 GIU - “Chiedo al Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, di intervenire immediatamente sul caso di Milly Giaccone, familiare di vittima di mafia, figlia del prof. Paolo Giaccone, ucciso a Palermo nel luglio del 1982. Milly è un medico, ma soprattutto una donna provata dal dolore per la perdita del padre e, più recentemente, della giovanissima figlia Giorgia.
Lei stessa ha scritto un post sul suo profilo Fb, che riassume in maniera molto chiara il problema che sta vivendo. E non mi sembra che si possa fare finta di nulla”.

Sonia Alfano (Presidente della Commissione Antimafia Europea e dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia), auspica l’intervento del Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, per una soluzione del caso. Milly Giaccone, medico, è figlia del prof. Paolo Giaccone, il direttore dell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Palermo, ucciso dalla mafia l’11 agosto del 1982 per essersi rifiutato di falsificare una perizia medica. Qui di seguito, il post pubblicato da Milly Giaccone su Facebook:

Tre anni fa mi avevano messo in pensione privilegiata, poi due mesi dopo me l'hanno tolta chiedendosi se mio padre facesse parte della categoria e tagliandomi pensione e stipendio per circa tre mesi. I miei figli ed io contavamo gli spiccioli per arrivare a fine mese. Sono poi stata riassunta ma con un mobbing spaventoso, messa a contatto col pubblico a compilare cartelle cliniche, ma almeno entrava lo stipendio. Giorgina desiderava l'i phone ma non avevo i soldi per comprarglielo. Poi si è ammalata. Avrei voluto portarla fuori per le cure, ma non avevo disponibilità economica .... A gennaio, quando la piccola è morta, sono tornata in pensione perchè avevo vinto la causa. Da un lato la rabbia per tutti i sogni che non avevo potuto realizzare con lei, dall'altro un sospiro di sollievo perchè sto male e non riesco più a fare il medico: la storia di Giorgia mi ha tagliato le gambe e la sola vista di un farmaco mi provoca disperazione e crisi di pianto. E invece oggi la notizia: hanno annullato la sentenza e mi rimandano al lavoro .... Ora io dico: anche per una persona che non ha passato il mio calvario, è giusto tutto questo "lascia e piglia"? Qua si gioca sulla mia pelle (e di quella poco mi importa), ma soprattutto sulla serenità di MIO FIGLIO che ha tutto il diritto di elaborare il suo lutto senza dovere vivere accanto a me anche queste grandi ingiustizie !!!!!

“Mi auguro - ha concluso Sonia Alfano - che la vicenda venga presto risolta. I familiari delle vittime di mafia hanno già pagato un prezzo altissimo, ma continuano ogni giorno a combattere per l’affermazione della legalità. Mi sembra doveroso fare in modo che Milly possa almeno vivere il suo dolore dedicandosi unicamente a se stessa e a suo figlio. E’ il minimo che le Istituzioni possano fare per ripagarla delle tante sofferenze ingiustamente vissute”.



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