Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

POLO GIURISPRUDENZA PATTI: RAMMARICO E STUPORE PER LA POSIZIONE DELLA CONSULTA GIOVANILE PATTESE

Gli studenti iscritti presso il polo decentrato del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Messina hanno accolto con rammarico e stupore la posizione assunta dalla consulta giovanile pattese con la delibera del 23 Maggio scorso riguardante la ormai probabile chiusura del polo suddetto

Patti (Me), 03/06/2013 - In un momento in cui studenti e loro famiglie, buona parte della società civile, comuni limitrofi e firmatari dell’accordo di programma del 2010 e consulte giovanili del territorio stanno conducendo difficili battaglie e profondendo energie per difendere questa realtà universitaria, appare quantomeno singolare e controproducente, che proprio la consulta giovanile di Patti – ricordiamo, comune capofila dell’accordo del 2010 – si ponga in posizione di contrasto.

Ferma restando la legittimità di ogni opinione, favorevole o contraria che sia, in merito alla vicenda, vorremmo evidenziare che in più occasioni alcuni studenti hanno sollecitato membri e presidente della sopra citata consulta ad un confronto per discutere ed approfondire insieme i termini della questione e prima che essa giungesse alla propria deliberazione. Purtroppo tali sollecitazioni non sono state tenute in conto ed uno scambio di opinioni tra le parti, certamente opportuno, non si è mai verificato. Ciò appare incoerente con la proposta lanciata dalla stessa consulta di conoscere direttamente la volontà dei cittadini pattesi sul punto: perché da un lato si invocano forme di democrazia diretta e dall’altro non si accetta il dialogo con le parti interessate, anche questo tipico strumento di buona democrazia?

Inoltre, nella delibera del 23 Maggio si afferma che il polo distaccato “ha rappresentato un danno erariale per Patti e quindi per tutti i cittadini” e che si “sottraggono risorse da destinare alla tutela dell’interesse generale”. Un corso di studi in Giurisprudenza non rappresenta forse una grande occasione di crescita culturale ed anche economica e di prestigio, per tutto il territorio? Non è anche questo interesse generale?

E ancora, si afferma che molti cittadini non condividerebbero la posizione del Consiglio comunale pattese che ha votato una mozione che impegna l’amministrazione a “trovare soluzioni per istituire un consorzio universitario e per far permanere a Patti il polo decentrato di Giurisprudenza”. Ci si chiede da dove la consulta abbia colto questo dissenso dei cittadini poiché ciò contrasta con i pareri positivi e i consensi raccolti dagli studenti su tale esperienza universitaria.
E’ poi utile ricordare che gli ostacoli posti dalle norme del decreto ministeriale n.47/2013 valgono per tutte le sedi decentrate, dunque anche per quelle proposte dalla consulta giovanile come agraria, scienze forestali etc. Allora, perché corsi di laurea che in termini numerici hanno un riscontro ben inferiore rispetto ad uno in Giurisprudenza dovrebbero rappresentare un vantaggio socio-economico per la città di Patti e non la stessa Giurisprudenza?

Infine, nella delibera del 23 Maggio si dice che si “tratterebbe di una operazione politica la quale fin dall’inizio è stata pensata e voluta dall’alto e non dal basso, cioè dai cittadini”; invitiamo la consulta giovanile ad essere più chiara al riguardo, cioè ad abbandonare la generale formulazione “operazione politica” e a dire esplicitamente per quali dinamiche politiche specifiche e da quali politici è stata voluto, in barba e in danno ai cittadini, questo polo decentrato, proprio per evitare inopportune generalizzazioni.
Per queste ragioni, si ritiene di dover esprimere il dissenso rispetto all’indirizzo adottato dalla consulta giovanile pattese.
Gli studenti del polo decentrato di Patti ribadiscono la loro disponibilità ad un confronto con la stessa, allo stesso tempo continueranno a battagliare, forti anche dell’appoggio delle altre consulte giovanili del territorio.

Gli studenti del polo decentrato di Giurisprudenza di Patti

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