Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

GIOIOSA MAREA: FRANA, FRANA E FRANA... IN OGNI STAGIONE

Gioiosa Marea (Me), 12/08/2013 - In questi giorni Gioiosa Marea è nuovamente al centro di uno dei frequenti 'isolamenti' stradali sulla strada statale SS 113 a causa di un incendio che sta provocando caduta massi nel tratto del Falconaro, che conduce a Torre Ciavole, inducendo l'Anas a chiuderla al transito, con grave pregiudizio e disagio per le comunità interessate, proprio nel cuore dell'estate,quando gli impianti turistici e ricettivi si trovano ad accogliere il turismo di Ferragosto, che non può non risentirne.
(Ri)pubblichiamo l'articolo apparso su Il quotidiano in classe.it, l’iniziativa per gli studenti delle scuole superiori italiane, promossa dall’Osservatorio Permanente Giovani-Editori, in collaborazione con i siti internet di Corriere della Sera, Il Sole 24 ORE e Quotidiano.net, dal titolo "GIOIOSA MAREA: FRANA, FRANA E FRANA", pubblicato in data 25/11/2012 , firmato da Marco1234, dell' Istituto Superiore Vittorio Emanuele III di Patti. L'articolo recensisce con puntualità e realismo la grave situazione che vede Gioiosa Marea, centro tirrenico "davvero rinomato, sia per i suoi tramonti mozzafiato sul mare, sia per il panorama delle famose Isole Eolie, attraversata dalla SS 113 che ci collega a Brolo e a Patti, dove ci sono le scuole, i cinema e soprattutto l’ospedale". Gioiosa Marea, scrive Marco, è "continuamente tagliata fuori da tutto questo. La strada statale che ci conduce a Patti, suggestiva e piacevole come poche, è altrettanto sfortunata, in quanto nel giro di ben 8 anni ci ha arrecato nient’altro che disagi".

Ma leggiamo l'interessante articolo per comprendere meglio una realtà negletta ai livelli responsabili interessati, nella quale viene invocata la costruzione di uno svincolo autostradale che tirerebbe fuori Gioiosa Marea da tale penosa e grave situazione.

Gioiosa Marea, è un comune di poche migliaia di abitanti nel Messinese e, per la cronaca, è il mio paese, nel quale ho da sempre vissuto e nel quale tutt’ora abito.
Nella zona è davvero rinomato, sia per i suoi tramonti mozzafiato sul mare, sia per il panorama delle famose Isole Eolie che offre, che lo rendono uno dei luoghi più turistici della provincia, in estate specialmente, quando Gioiosa viene letteralmente invasa da centinaia di persone di tutte le età, che vengono a godersi il nostro mare e non solo.
Sembrerebbe tutto rose e fiori no? Purtroppo non lo è! Affatto!
Gioiosa Marea, infatti, è attraversata dalla SS113 che ci collega dal versante sinistro a Brolo e dal versante destro a Patti, dove ci sono le scuole, i cinema e soprattutto l’ospedale sul quale noi Gioiosani ci riversiamo a seconda delle diverse necessità.

Ebbene, cosa pensereste se vi dicessi che siamo continuamente tagliati fuori da tutto questo?
La strada statale che ci conduce a Patti, suggestiva e piacevole come poche, è assolutamente altrettanto sfortunata, in quanto nel giro di ben 8 anni ci ha recato nient’altro che disagi.
Dal 2004, infatti, numerosissimi costoni di roccia che sovrastano la statale sono letteralmente crollati su di essa, rischiando puntualmente di coinvolgere e travolgere qualcuno.
Nel novembre 2007 e nel dicembre 2008 altre due frane che ci hanno costretti, quasi ininterrottamente per qualche anno, a rimanere isolati dal comune di Patti e anche col fiato sospeso, qualsiasi volta succedesse qualche grave urgenza che ci costringesse ad andare all’ospedale, vista la costretta lontananza.
Ma come si sa i mali non vengono mai da soli. Ed è stato così che, nel corso di questi anni, anche il mare con il suo infrangersi sulle rocce ha svolto un suo ruolo, praticamente minando la strada lato mare e conseguentemente portando alla formazione di un enorme cratere in una delle corsie, nel quale un turista straniero, non vedendolo, ha perso la vita. Ma la situazione non è affatto cambiata.

E come se non bastasse anche dall’altro lato, dal versante che porta a Brolo nel quale vi è il casello autostradale che ci collega a Patti, per via delle periodiche piogge di inizio inverno, altre frane, puntualmente nell’ultimo lustro, ci hanno tagliato fuori. La situazione è oggettivamente insostenibile.

La nostra comunità, ovviamente, non è stata con le mani in mano in tutto questo tempo: ha spesso protestato, interessando addirittura la televisione nazionale grazie a “Le Iene”, ma ciò non ha cambiato di una virgola la nostra situazione. Inoltre la cittadinanza ha persino occupato, il 24 novembre 2009, i binari della stazione di Gioiosa Marea che collega Palermo a Messina, protesta che ha causato la condanna di 3 sindaci e 25 manifestanti.
Ecco però, che dopo tanto tempo e tante attese finalmente, il 27 maggio del 2011, la strada SS113 riapre in ottime condizioni, ben sistemata, agibile e pronta per renderci nuovamente un allegra cittadina.
Inutile a dirsi che questa situazione, ovviamente, non è durata a lungo, come al solito.
Difatti il 31 dicembre 2011, ebbene sì, la vigilia di capodanno, la strada ha ceduto nuovamente, in un altro punto della stessa strada, con una quantità di rocce staccatesi spaventosa, tanto che in un primo momento non è stata esclusa l’ipotesi che potesse essere rimasto coinvolto qualche veicolo o qualche viandante . Per fortuna quest’ipotesi si è rivelata sbagliata ma noi ci siamo ritrovati nuovamente tagliati fuori, un’altra volta.

La domanda ricorrente non poteva essere che una: “E’ mai possibile tutto questo?”
Quindi, eccoci oggi, il 25 novembre 2012, e la nostra strada statale è stata aperta nuovamente da due giorni, ovvero dal 23 di questo mese, dopo altri due ennesimi mesi di chiusura, causa lavori di consolidamento, che avevano inaugurato così, forse non nel migliore dei modi, il nuovo anno scolastico di moltissimi studenti come me.
Adesso, speriamo veramente che qualcosa sia davvero cambiata, che tutto sia sicuro e che i lavori effettuati sul costone non ci giochino altri brutti scherzi, come negli anni precedenti e che quindi adesso, questa nostra strada ci risparmi l’enorme paura che proviamo ogni volta che percorriamo il tratto per recarci a lavoro o a scuola. Perché la sicurezza è un diritto per tutti e va tutelato.
Oppure, bisognerà aspettare che ci sia ancora un altro morto?

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