Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

CARLO RUBBIA, LA PROPULSIONE NUCLEARE INTERSTELLARE DEL SENATORE

L’Aquila, 02/09/2013 - La propulsione nucleare interstellare del Senatore Carlo Rubbia scopritore dei bosoni W e Z. Per inventare e costruire una nave spaziale come la Prometheus. Non è più un sogno indagare direttamente i lontani sistemi solari alieni gemelli del Sole, passando per Alpha Centauri B. I segreti del Motore nucleare e del Progetto Archimede del Premio Nobel Professor Carlo Rubbia. L’Italia vincente.
I Mercati e le Corporation si destino dal sonno della ragione! La dichiarazione di Fernando Ferroni, Presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare:“Rubbia è un vulcano di idee, è una personalità dall’intelligenza straordinaria, di una energia sovrumana e con una passione per la fisica incredibile”.
(di Nicola Facciolini)

“La Terra è la culla dell’umanità. Ma chi vuole rimanere per sempre nella culla?”(Costantin E. Tsiolkovski). Esiste un Progetto di un Propulsore nucleare made in Italy destinato a ridurre al minimo la durata del viaggio di una nave interplanetaria nella tratta Terra–Marte–Terra, chiamato Progetto 242, nato da un idea del Premio Nobel Carlo Rubbia, scienziato di fama mondiale, nominato Senatore a vita dal Presidente della Repubblica Italiana, Giorno Napolitano, Venerdì 30 Agosto 2013. Il Professor Rubbia offrirà una Lezione magistrale ai parlamentari ed alla società civile italiana. È sua l’invenzione del primo Motore nucleare spaziale ispirato alle pioneristiche ricerche americane negli Anni 50’ e 60’ sui propulsori nucleari Nerva studiati dal fisico Stanton T. Friedman. La navicella a propulsione nucleare del Senatore Rubbia può raggiungere il Pianeta Rosso in appena due mesi, tra andata e ritorno, anziché due anni. Nome in codice: Progetto 242. L’astronave del Professor Rubbia è alimentata dalla fissione nucleare dell’elemento Americio-242, un isotopo in grado di offrire una generosa spinta fotonica capace di eliminare cinque dei 15 principali problemi del viaggo interplanetario, tra cui: il rifornimento di carburante nello spazio, le fionde gravitazionali dei pianeti (i cosiddetti flyby di assistenza gravitazionale) necessarie a far muovere le sonde automatiche in missioni elefantiache e la durata del viaggio per gli astronauti esposti alle radiazioni cosmiche letali. L’Agenzia Spaziale Italiana avviò alcuni anni fa uno studio di fattibilità del motore nucleare di Carlo Rubbia, che si concluse positivamente. Ma poi, tra i difetti dei politicanti italiani, le titubanze legate al nucleare da parte degli Usa e della Nasa, e gli avvicendamenti politici del Belpaese senza soluzione di continuità ideologica anti-nucleare tout court, tutto si arenò. Con buona pace di quanti oggi ululano alla Luna per la soluzione della gravissima crisi economica italiana dei mille suicidi imprenditoriali. Il Senatore Carlo Rubbia crede ancora nel Progetto 242 da lui ideato? “Senza qualche forma di nucleare su Marte non ci si arriverà mai!” – fa notare il fisico Carlo Rubbia – occorre un buon nucleare, con l’Americio-242 il viaggio si può fare, è abbastanza potente e sicuro, si può andare su Marte e tornare quando si vuole”. Prima di spiccare il volo su Giove. Il Progetto 242 fu varato da Rubbia nel 1998. La fissione dell’Americio-242 genera gas iperveloci per la spinta dell’astronave. In teoria il razzo nucleare di Rubbia potrebbe essere accoppiato alla Stazione Spaziale Internazionale oggi in orbita a 400 Km di quota.

Il sistema di propulsione nucleare del professor Rubbia è detto “a impulso”, in quanto sfrutta la spinta prodotta da particelle di Plasma molto calde e veloci. Il sistema di propulsione ionico a impulso di Rubbia è un efficiente sostituto della combustione chimica che alimenta i normali razzi. Il quarto vantaggio rispetto ai vettori tradizionali più obsoleti risiede nella possibilità di dedicare un minor volume e una minor massa al sistema di propulsione dell’astronave, generando indubbi vantaggi economici nella realizzazione del viaggio interplanetario. Il quinto vantaggio di questo sistema risiede nella capacità di generare una spinta continua che svincoli la nave spaziale dagli allineamenti gravitazionali dei pianeti per percorrere centinaia di milioni di chilometri nel Sistema Solare in pochi giorni. Naturalmente l’habitat vitale dell’astronave di Rubbia deve essere dotato di un efficiente campo elettromagnetico in grado di schermare gli astronauti dalle radiazioni cosmiche e dalle particelle prodotte dal propulsore nucleare. In tre laboratori del Cnr, dell’Enea e dell’Università di Pavia iniziarono le prime sperimentazioni sui diversi aspetti fisici che riguardano il Progetto 242, come fu battezzato dall’Agenzia Spaziale Italiana. Come funziona il Motore Nucleare di Carlo Rubbia? Il nuovo Propulsore P-242 è di tipo nucleare. Non atomico! Grazie a una camera di combustione dentro la quale il rimbalzo continuo di neutroni riscalda un gas (Idrogeno) che uscendo dall’ugello di scarico fornisce la spinta necessaria per muoversi nello spazio alla velocità di almeno 40 chilometri al secondo, ossia 144mila chilometri orari. In appena 2,7 ore possiamo raggiungere la Luna; Marte in appena 694 ore, assumendo la distanza massima dalla Terra al lancio, di 100 milioni di Km, ossia in 29 giorni. La materia prima per far funzionare il propulsiore di Rubbia è l’Americio-242, un materiale rarissimo. Nel 1998 ne esisteva appena un milligrammo in Russia. La prima sfida da risolvere è quella di trovare il modo di produrlo in Italia. Nelle ricerche finora svolte è stata verificato un metodo per fabbricare l’Americio in discrete quantità, alcuni chilogrammi, irraggiando con un acceleratore di particelle un isotopo, l’Americio-241 che è invece più abbondante. Pensate, è sotto gli occhi di tutti perchè esso si trova in commercio anche nei rilevatori di fumo e si ricava dal decadimento del Plutonio, le cui scorie abbondano in Italia tra le decine di testate nucleari della Nato e i rifiuti dei nostri vecchi reattori. Il primo passo più importante è stato compiuto. Si tratta ora di metterlo in pratica con un atto politico. Parallelamente si stanno affrontando altre questioni di base: il metodo per “fissare” l’Americio alle pareti interne del motore nucleare di Rubbia. La strada è politicamente lunga ma l’ASI è determinata a percorrerla velocemente con tutte le carte in regola! Perché l’idea del Professor Rubbia è decisamente innovativa. Si tratta di trovare le risorse necessarie, anche private, di corporation e multinazionali decise ad investire in questo grande progetto strategico mondiale per il rilancio del Belpaese. “I sogni di oggi sono la realtà del domani”, diceva Robert Goddard che 87 anni fa sperimentò negli Stati Uniti il primo razzo a propellenti liquidi. L’importante è crederci culturalmente, impegnandosi nel realizzarli senza fare brutte figure internazionali. Come nel caso del Ponte sullo Stretto di Messina. I nostri scienziati e tecnici sono pronti a realizzare il razzo nucleare del Senatore Carlo Rubbia che non presenta alcuna parte in movimento, il che ne aumenta di molto l’affidabilità. Si tratta infatti di un grande tubo internamente ricoperto da una pellicola di combustibile nucleare, spessa un millesimo di millimetro, in grado di raggiungere immediatamente le condizioni per la fissione nucleare indotta con il metodo classico del bombardamento di neutroni. I quali, colpendo il combustibile nucleare all’interno del tubo, spaccano i nuclei del propellente emettendo i frammenti di fissione da cui il motore di Rubbia prende il nome. Due sono le alternative (finora) per impiegare con la massima efficienza i frammenti di fissione: la prima è quella di utilizzare direttamente i frammenti nella propulsione nucleare; la seconda più promettente è quella di condurre, tramite gli oltre 500mila gradi Celsius raggiunti nella reazione nucleare, il gas di Idrogeno al quarto stato di aggregazione della materia, ionizzandolo fortemente in modo da farlo diventare Plasma che viene poi sospinto fuori dal razzo creando la notevole spinta propulsiva. Normalmente nessun recipiente fisico resisterebbe a così alte temperature. La soluzione è di guidare il Plasma tramite forti campi magnetici: la tecnologia per fare questo è già disponibile ed è su questa che attualmente si basano i reattori sperimentali per lo studio della fusione nucleare a confinamento magnetico. L’Italia può giocare un ruolo di assoluto prestigio mondiale nel Progetto 242 del Senatore Carlo Rubbia. L’equipaggio umano sarebbe protetto dalle radiazioni prodotte dalla fissione, comunque inferiori a quelle prodotte dalle particelle del vento solare, da schermi di un composto di boro e carbonio, e la reazione di fissione si potrebbe interrompere, come in un qualunque reattore nucleare, tramite le barre di controllo che assorbono i neutroni. Inoltre l’acqua è un potente scudo anti-radiazioni e può essere utilizzata per schermare il reattore e le intercapedini dell’habitat vitale dell’astronave governata da computer perfettamente integrati. Il propulsore nucleare di Carlo Rubbia è adatto solo a viaggi all’esterno della nostra atmosfera terrestre: produce inizialmente una spinta modesta rispetto ai tradizionali razzi chimici utili per conquistare l’orbita e/o velocità di fuga dalla Terra. Ma il motore nucleare di Rubbia offre una propulsione prolungata nel tempo e con velocità di uscita dall’ugello molto maggiori.

Commenti

  1. Progetto 242: 40,00 km/s (non realizzato), a questa velocità per raggiungere la stella più vicina si impiega 31628 anni. Bisognerebbe trovare altri metodi propulsivi!

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  2. Non è detto che sia con questo motore che si debba uscire dal Sistema Solare ma, a tutt'oggi, per i viaggi all'interno del nostro sistema, non c'è una soluzione migliore. Comunque questo potrebbe essere il motore di impulso iniziale e poi , una eventuale astronave potrebbe utilizzare delle "vele solari" che permettessero una accelerazione continua , pur se di lieve entità. ROBERTO GRAZIANO

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  3. e allora? cosa si aspetta...????

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  4. Si aspetta che i politici, prendendo coscienza della loro suprema ignoranza scientifica, forniscano il giusto supporto ideologico e finanziario ai progetti di un grande personaggio come Rubbia. Senza denaro non si va da nessuna parte, figuriamoci su Marte!

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