Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina: chiarezza e mantenimento del presidio

La Cisl Messina vicina alla protesta dei genitori del CCPM,  Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale San Vincenzo di Taormina . Alibrandi: “Mercoledì in Commissione Sanità chiederemo chiarezza e il mantenimento del presidio”. Messina, 15 giugno 2025 - Vicinanza della Cisl Messina ai familiari dei piccoli pazienti del CCPM di Taormina che hanno avviato la mobilitazione in vista della scadenza della proroga. “Da diverso tempo stiamo lavorando per chiedere una deroga per il Centro di Taormina - afferma il segretario generale Antonino Alibrandi - sappiamo che non è facile ma abbiamo fiducia, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione da parte della Commissione Sanità dell’Ars. Chiederemo chiarezza e, con forza, il mantenimento del reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina, fondamentale per la continuità e la cura dei pazienti che trovano professionalità nei medici e nel personale sanitario ma anche sostegno in un percorso part...

G6 ROMA, ALFANO: “ORGANIZZAZIONI CRIMINALI IN 'FRANCHISING' ABBANDONANO IL LORO PAESE PER IL TERRITORIO DI GUERRA”

Conclusi a Roma i lavori del G6. Alla due giorni presso la Scuola superiore di Polizia con i ministri dell’Interno di Spagna, Francia, Germania, Regno Unito, Italia e Polonia, allargata a Stati Uniti d’America e Commissione europea affrontati quattro temi: immigrazione, terrorismo internazionale, criminalità organizzata e cybercrime
Roma, 14/09/2013 - Termina a Roma l'incontro dei ministri dell'Interno G6 presieduto, in questa ventesima edizione, dal ministro Alfano.
Alla due giorni di lavori capitolina hanno partecipato, assieme ai rappresentanti di Spagna, Francia, Germania, Regno Unito e Polonia, la Commissione europea e gli Stati Uniti d’America.

«L’incontro è andato molto bene e, credo, abbia fatto fare una bella figura all’Italia» ha commentato il ministro Alfano in apertura del suo incontro con la stampa nel salone delle Conferenze 'Alcide De Gasperi' della Scuola superiore di Polizia. «E’ con grande soddisfazione che vi riporto gli eventi del G6» che, anche in questa occasione, ha registrato la partecipazione di delegazioni al massimo livello.

Sul tema della giornata di apertura del meeting, avvenuta ieri e a margine della quale si sono tenuti una serie di incontri bilaterali al Viminale e presso la prefettura di Roma, Alfano ha voluto sottolineare come la «posizione dell’Italia sul femminicidio sia stata ampiamente condivisa». Per contrastare il fenomeno - secondo il ministro dell'Interno - è necessario muoversi su tre direttrici principali: prevenire il reato, proteggere la vittima, punire il responsabile. «C’è l’auspicio - ha aggiunto - che il tema diventi europeo».

In merito agli argomenti affrontati nella seconda giornata, in apertura delle sessioni spazio al terrorismo internazionale. «Si è parlato, ha detto Alfano, di come affrontare il nuovo fenomeno che si sta diffondendo e che vede piccole organizzazioni criminali operare in forma di 'franchising' dei grandi gruppi terroristici. Altro fenomeno molto frequente - ha riportato Alfano - è quello di combattenti che abbandonano il loro Paese per agire in territorio di guerra.

Sull’immigrazione clandestina, che - come sottolineato dal Ministro - in talune situazioni nasconde connessioni con il terrorismo internazionale, è fondamentale il rafforzamento della frontiera europea nel Mediterraneo. «Abbiamo chiesto - ha dichiarato Alfano - il potenziamento di Frontex. Noi facciamo ogni sforzo per fotosegnalare ogni immigrato» che giunge in Italia: un lavoro ritenuto indispensabile laddove i dati dell’immigrato, inseriti nei database comuni europei, restituiscano riscontri fondamentali nell’individuare eventuali rischi. Sempre sul tema, ha ricordato il titolare del Viminale, «abbiamo a cuore i diritti umani dei migranti, abbiamo dato una straordinaria accoglienza a queste persone, siamo andati a salvare barconi in difficoltà davanti alle coste di altri Paesi, abbiamo ampliato a 16mila posti lo Sprar (il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e direi che il nostro sistema ha retto, ma - ha concluso - chi arriva deve poi rispettare le nostre leggi».

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