Sara Campanella: giovedì 3 aprile fiaccolata in ricordo della studentessa vittima di femminicidio a Messina

Giovedì 3 aprile fiaccolata in ricordo di Sara Campanella, studentessa del CdS in Tecniche di Laboratorio Biomedico dell'Università di Messina, vittima di femminicidio a Messina. Il corteo si muoverà fino a Piazza dell'Unione Europea, sede del Municipio.  Per la sua uccisione è stato individuato, quale soggetto fortemente sospettato, Stefano ARGENTINO, 27enne, di Noto (SR), anche lui studente nella stessa facoltà della giovane, rintracciato con il supporto dei Carabinieri di Siracusa. Messina, 1 apr. 2025 - Giovedì 3 aprile 2025, alle ore 19.30 con partenza prevista dal Cortile del Rettorato in Piazza Pugliatti, prenderà avvio una fiaccolata in ricordo di Sara Campanella, studentessa del CdS in Tecniche di Laboratorio Biomedico dell'Università di Messina, vittima di femminicidio. L'iniziativa, organizzata dall'Ateneo peloritano unitamente a tutte le Associazioni studentesche ed in collaborazione con il Comune di Messina, coinvolgerà la Comunità accademica ed è aper...

G6 ROMA, ALFANO: “ORGANIZZAZIONI CRIMINALI IN 'FRANCHISING' ABBANDONANO IL LORO PAESE PER IL TERRITORIO DI GUERRA”

Conclusi a Roma i lavori del G6. Alla due giorni presso la Scuola superiore di Polizia con i ministri dell’Interno di Spagna, Francia, Germania, Regno Unito, Italia e Polonia, allargata a Stati Uniti d’America e Commissione europea affrontati quattro temi: immigrazione, terrorismo internazionale, criminalità organizzata e cybercrime
Roma, 14/09/2013 - Termina a Roma l'incontro dei ministri dell'Interno G6 presieduto, in questa ventesima edizione, dal ministro Alfano.
Alla due giorni di lavori capitolina hanno partecipato, assieme ai rappresentanti di Spagna, Francia, Germania, Regno Unito e Polonia, la Commissione europea e gli Stati Uniti d’America.

«L’incontro è andato molto bene e, credo, abbia fatto fare una bella figura all’Italia» ha commentato il ministro Alfano in apertura del suo incontro con la stampa nel salone delle Conferenze 'Alcide De Gasperi' della Scuola superiore di Polizia. «E’ con grande soddisfazione che vi riporto gli eventi del G6» che, anche in questa occasione, ha registrato la partecipazione di delegazioni al massimo livello.

Sul tema della giornata di apertura del meeting, avvenuta ieri e a margine della quale si sono tenuti una serie di incontri bilaterali al Viminale e presso la prefettura di Roma, Alfano ha voluto sottolineare come la «posizione dell’Italia sul femminicidio sia stata ampiamente condivisa». Per contrastare il fenomeno - secondo il ministro dell'Interno - è necessario muoversi su tre direttrici principali: prevenire il reato, proteggere la vittima, punire il responsabile. «C’è l’auspicio - ha aggiunto - che il tema diventi europeo».

In merito agli argomenti affrontati nella seconda giornata, in apertura delle sessioni spazio al terrorismo internazionale. «Si è parlato, ha detto Alfano, di come affrontare il nuovo fenomeno che si sta diffondendo e che vede piccole organizzazioni criminali operare in forma di 'franchising' dei grandi gruppi terroristici. Altro fenomeno molto frequente - ha riportato Alfano - è quello di combattenti che abbandonano il loro Paese per agire in territorio di guerra.

Sull’immigrazione clandestina, che - come sottolineato dal Ministro - in talune situazioni nasconde connessioni con il terrorismo internazionale, è fondamentale il rafforzamento della frontiera europea nel Mediterraneo. «Abbiamo chiesto - ha dichiarato Alfano - il potenziamento di Frontex. Noi facciamo ogni sforzo per fotosegnalare ogni immigrato» che giunge in Italia: un lavoro ritenuto indispensabile laddove i dati dell’immigrato, inseriti nei database comuni europei, restituiscano riscontri fondamentali nell’individuare eventuali rischi. Sempre sul tema, ha ricordato il titolare del Viminale, «abbiamo a cuore i diritti umani dei migranti, abbiamo dato una straordinaria accoglienza a queste persone, siamo andati a salvare barconi in difficoltà davanti alle coste di altri Paesi, abbiamo ampliato a 16mila posti lo Sprar (il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e direi che il nostro sistema ha retto, ma - ha concluso - chi arriva deve poi rispettare le nostre leggi».

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