Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

LAMPEDUSA: LITURGIA PER RICORDARE LA MORTE DEI NOSTRI FRATELLI MIGRANTI

07/10/2013 - Al centro collocare un crocifisso. La celebrazione inizia con un silenzio prolungato e la comunità si mette in ginocchio. Celebrante
Guarda con bontà, Signore, al tuo popolo;
perdona tutte le nostre colpe
e nella tua misericordia allontana da noi i meritati castighi.

Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

Guida
La vita è dono e và sempre salvaguardata e difesa, anche quando questa veste i colori diversi della nostra cultura. È sotto i nostri occhi, ormai da diversi decenni, il flusso migratorio che investe la nostra terra e il mare diventa non solo luogo che ci divide da culture diverse, ma in questi ultimi anni, anche luogo dove molti nostri fratelli trovano la morte.
Lasciano la loro terra in cerca di fortuna, in cerca di riscatto e di dignità che spesso viene negata. Per molti di loro, la speranza è spezzata dalle onde del “mare nostrum” e tutto finisce e muore.
Ancora riecheggiano nelle nostre orecchie le parole di papa Francesco a Lampedusa “Immigrati morti in mare, da quelle barche che invece di essere una via di speranza sono state una via di morte. Così il titolo dei giornali”.
Stasera desideriamo chiedere perdono a Dio, se anche noi, travolti dalla paura di culture diverse che approdano nella nostra terra, abbiamo pensato e detto perché questi non rimangano nella loro terra, dimenticando che anche noi siamo stati stranieri in tempi non molto lontani.
La Parola di Dio penetri nella profondità del nostro cuore e ci dia la vera conversione e l’apertura all’accoglienza.

Silenzio orante

Salmo 6

Rit.: Misericordias Domini in aeternum cantabo

Signore, non punirmi nella tua ira,
non castigarmi nel tuo furore.
Pietà di me, Signore, sono sfinito;
guariscimi, Signore: tremano le mie ossa.
Trema tutta l'anima mia. Rit.

Ma tu, Signore, fino a quando?
Ritorna, Signore, libera la mia vita,
salvami per la tua misericordia. Rit.

Nessuno tra i morti ti ricorda.
Chi negli inferi canta le tue lodi?
Sono stremato dai miei lamenti,
ogni notte inondo di pianto il mio giaciglio,
bagno di lacrime il mio letto. Rit.

I miei occhi nel dolore si consumano,
invecchiano fra tante mie afflizioni.
Via da me, voi tutti che fate il male:
il Signore ascolta la voce del mio pianto. Rit.

Il Signore ascolta la mia supplica,
il Signore accoglie la mia preghiera.
Si vergognino e tremino molto tutti i miei nemici,
tornino indietro e si vergognino all'istante. Rit.

Pausa di silenzio

Celebrante
Preghiamo: Proteggi, o Signore, il tuo popolo e, nella tua clemenza, purificalo da ogni peccato, poiché nulla potrà nuocergli se sarà libero dal dominio del male. Per Cristo nostro Signore.

Viene accesa una lampada posta accanto al crocifisso e mentre viene seguito un canto scelto dal repertorio conosciuto dalla comunità

Silenzio orante

Salmo 32 (31)

Rit. Canterò per sempre la tua Misericordia

Beato l'uomo a cui è tolta la colpa
e coperto il peccato.
Beato l'uomo a cui Dio non imputa il delitto
e nel cui spirito non è inganno. Rit.

Tacevo e si logoravano le mie ossa,
mentre ruggivo tutto il giorno.
Giorno e notte pesava su di me la tua mano,
come nell'arsura estiva si inaridiva il mio vigore. Rit.

Ti ho fatto conoscere il mio peccato,
non ho coperto la mia colpa.
Ho detto: "Confesserò al Signore le mie iniquità"
e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato. Rit.

Per questo ti prega ogni fedele
nel tempo dell'angoscia;
quando irromperanno grandi acque
non potranno raggiungerlo. Rit.

Tu sei il mio rifugio, mi liberi dall'angoscia,
mi circondi di canti di liberazione:
"Ti istruirò e ti insegnerò la via da seguire;
con gli occhi su di te, ti darò consiglio. Rit.

Non siate privi d'intelligenza come il cavallo e come il mulo:
la loro foga si piega con il morso e le briglie,
se no, a te non si avvicinano". Rit.

Molti saranno i dolori del malvagio,
ma l'amore circonda chi confida nel Signore.
Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti!
Voi tutti, retti di cuore, gridate di gioia! Rit.

Pausa di silenzio

Celebrante
Preghiamo: Dio onnipotente ed eterno, che correggi con giustizia e perdoni con infinita clemenza, ricevi il nostro umile ringraziamento. Tu che nella tua provvidenza tutto disponi secondo un disegno di amore, fa che accogliendo in noi la grazia del perdono portiamo frutti di conversione e viviamo sempre nella tua amicizia. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Viene accesa una lampada posta accanto al crocifisso e mentre viene seguito un canto scelto dal repertorio conosciuto dalla comunità

Silenzio orante

Salmo 38 (37)

Rit. La bontà del Signore dura in eterno

Signore, non punirmi nella tua collera,
non castigarmi nel tuo furore.
Le tue frecce mi hanno trafitto,
la tua mano mi schiaccia. Rit.

Per il tuo sdegno, nella mia carne non c'è nulla di sano,
nulla è intatto nelle mie ossa per il mio peccato.
Le mie colpe hanno superato il mio capo,
sono un carico per me troppo pesante. Rit.

Fetide e purulente sono le mie piaghe
a causa della mia stoltezza.
Sono tutto curvo e accasciato,
triste mi aggiro tutto il giorno. Rit.

Sono tutti infiammati i miei fianchi,
nella mia carne non c'è più nulla di sano.
Sfinito e avvilito all'estremo,
ruggisco per il fremito del mio cuore. Rit.

Signore, è davanti a te ogni mio desiderio
e il mio gemito non ti è nascosto.
Palpita il mio cuore, le forze mi abbandonano,
non mi resta neppure la luce degli occhi. Rit.

I miei amici e i miei compagni
si scostano dalle mie piaghe,
i miei vicini stanno a distanza. Rit.

Tendono agguati quelli che attentano alla mia vita,
quelli che cercano la mia rovina tramano insidie
e tutto il giorno studiano inganni. Rit.

Io come un sordo non ascolto
e come un muto non apro la bocca;
sono come un uomo che non sente
e non vuole rispondere. Rit.

Perché io attendo te, Signore;
tu risponderai, Signore, mio Dio.
Avevo detto: "Non ridano di me!
Quando il mio piede vacilla,
non si facciano grandi su di me!". Rit.


Ecco, io sto per cadere
e ho sempre dinanzi la mia pena.
Ecco, io confesso la mia colpa,
sono in ansia per il mio peccato. Rit.

I miei nemici sono vivi e forti,
troppi mi odiano senza motivo:
mi rendono male per bene,
mi accusano perché cerco il bene. Rit.

Non abbandonarmi, Signore,
Dio mio, da me non stare lontano;
vieni presto in mio aiuto,
Signore, mia salvezza. Rit.

Pausa di silenzio

Celebrante
Preghiamo: Padre di misericordia e Dio di ogni consolazione, che non vuoi la morte ma la conversione dei peccatori, soccorri il tuo popolo perché torni a te e viva. Donaci di ascoltare la tua voce e di confessare i nostri peccati; fa che riconoscenti per il tuo perdono testimoniamo la tua verità e progrediamo in tutto e sempre nell’adesione al Cristo tuo Figlio, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Viene accesa una lampada posta accanto al crocifisso e mentre viene seguito un canto scelto dal repertorio conosciuto dalla comunità

Silenzio orante

Lettura: Genesi 4,8-10

Contemplazione e attualizzazione della Parola

1 Lett: Dall’omelia di papa Francesco a Lampedusa
Questa mattina, alla luce della Parola di Dio che abbiamo ascoltato, vorrei proporre alcune parole che soprattutto provochino la coscienza di tutti, spingano a riflettere e a cambiare concretamente certi atteggiamenti.
«Adamo, dove sei?»: è la prima domanda che Dio rivolge all’uomo dopo il peccato. «Dove sei Adamo?». E Adamo è un uomo disorientato che ha perso il suo posto nella creazione perché crede di diventare potente, di poter dominare tutto, di essere Dio. E l’armonia si rompe, l’uomo sbaglia e questo si ripete anche nella relazione con l’altro che non è più il fratello da amare, ma semplicemente l’altro che disturba la mia vita, il mio benessere. E Dio pone la seconda domanda: «Caino, dov’è tuo fratello?». Il sogno di essere potente, di essere grande come Dio, anzi di essere Dio, porta ad una catena di sbagli che è catena di morte, porta a versare il sangue del fratello!
Queste due domande di Dio risuonano anche oggi, con tutta la loro forza! Tanti di noi, mi includo anch’io, siamo disorientati, non siamo più attenti al mondo in cui viviamo, non curiamo, non custodiamo quello che Dio ha creato per tutti e non siamo più capaci neppure di custodirci gli uni gli altri. E quando questo disorientamento assume le dimensioni del mondo, si giunge a tragedie come quella a cui abbiamo assistito.
«Dov’è il tuo fratello?», la voce del suo sangue grida fino a me, dice Dio. Questa non è una domanda rivolta ad altri, è una domanda rivolta a me, a te, a ciascuno di noi. Quei nostri fratelli e sorelle cercavano di uscire da situazioni difficili per trovare un po’ di serenità e di pace; cercavano un posto migliore per sé e per le loro famiglie, ma hanno trovato la morte. Quante volte coloro che cercano questo non trovano comprensione, non trovano accoglienza, non trovano solidarietà! E le loro voci salgono fino a Dio! E una volta ancora ringrazio voi abitanti di Lampedusa per la solidarietà. Ho sentito, recentemente, uno di questi fratelli. Prima di arrivare qui sono passati per le mani dei trafficanti, coloro che sfruttano la povertà degli altri, queste persone per le quali la povertà degli altri è una fonte di guadagno. Quanto hanno sofferto! E alcuni non sono riusciti ad arrivare.

Pausa di silenzio

2 Lett.: Dall’omelia di papa Francesco a Lampedusa
«Dov’è il tuo fratello?» Chi è il responsabile di questo sangue? Nella letteratura spagnola c’è una commedia di Lope de Vega che narra come gli abitanti della città di Fuente Ovejuna uccidono il Governatore perché è un tiranno, e lo fanno in modo che non si sappia chi ha compiuto l’esecuzione. E quando il giudice del re chiede: «Chi ha ucciso il Governatore?», tutti rispondono: «Fuente Ovejuna, Signore». Tutti e nessuno! Anche oggi questa domanda emerge con forza: Chi è il responsabile del sangue di questi fratelli e sorelle? Nessuno! Tutti noi rispondiamo così: non sono io, io non c’entro, saranno altri, non certo io. Ma Dio chiede a ciascuno di noi: «Dov’è il sangue del tuo fratello che grida fino a me?». Oggi nessuno nel mondo si sente responsabile di questo; abbiamo perso il senso della responsabilità fraterna;
«Adamo dove sei?», «Dov’è il tuo fratello?», sono le due domande che Dio pone all’inizio della storia dell’umanità e che rivolge anche a tutti gli uomini del nostro tempo, anche a noi. Ma io vorrei che ci ponessimo una terza domanda: «Chi di noi ha pianto per questo fatto e per fatti come questo?», Chi ha pianto per la morte di questi fratelli e sorelle? Chi ha pianto per queste persone che erano sulla barca? Per le giovani mamme che portavano i loro bambini? Per questi uomini che desideravano qualcosa per sostenere le proprie famiglie? Siamo una società che ha dimenticato l’esperienza del piangere, del “patire con”: la globalizzazione dell’indifferenza ci ha tolto la capacità di piangere!

Pausa di silenzio

Preghiera penitenziale
celebrante
Fratelli e sorelle, illuminati dalla parola del Signore e resi attenti alle situazioni dell’oggi dall’insegnamento della Chiesa riconosciamo le infedeltà nostre e le mancanze di un sistema sociale di cui siamo comunque corresponsabili.

Chiediamo perdono invocando: Kyrie, eleison!

• Non abbiamo compreso che giustizia è il primo nome della carità, la sua misura minima e che la carità completa la giustizia nella logica del dono e del perdono.
• Abbiamo ridotto le reti di sicurezza sociale in cambio di maggiori vantaggi nella competizione del mercato globale.
• Abbiamo messo in grave pericolo i diritti dei lavoratori, i diritti fondamentali dell’uomo, la solidarietà sociale.
• Abbiamo avuto paura dello straniero, del diverso e con la superficialità siamo stati causa di morte.
• Non abbiamo garantito a tutti un accesso al cibo e all’acqua, regolare ed adeguato dal punto di vista nutrizionale.
• Non siamo stati attenti ai disagi dei nostri fratelli che vengono da lontano e a volte siamo stati anche indifferenti.
• Non abbiamo considerato la natura quale espressione del disegno di amore e verità di Dio creatore, da custodire, coltivare, mettere a servizio dell’uomo.
• Ti chiediamo la pace eterna per i nostri fratelli e sorelle che in questi anni di migrazione hanno perso la vita nel mare Mediterraneo.

Silenzio orante

Mentre si esegue un canto conosciuto dalla comunità si può venerare la croce che è posta innanzi l’assemblea.

Celebrante
Fratelli e sorelle,
Dio non rifiuta mai la sua misericordia a chi viene a lui con cuore pentito e volontà di conversione. Anche oggi ci accoglie mentre riconosciamo il nostro peccato e manda nei nostri cuori lo Spirito che ci induce ad invocarlo con il nome di Padre, come ci ha insegnato il Figlio suo Gesù.
Padre nostro ….
Rendimento di Grazie
Celebrante
O Dio, sorgente di ogni bene,
che hai tanto amato il mondo
da donare il tuo unico Figlio
per la nostra salvezza,
noi t’invochiamo per mezzo di lui
che con la sua passione ci ha redenti,
con la sua morte in croce ci ha ridato la vita,
con la sua resurrezione ci ha glorificati.
Guarda questa tua famiglia riunita nel suo nome,
infondi in noi la venerazione e l’amore filiale per te,
la fede nel cuore, la giustizia nelle opere,
la verità nelle parole, la rettitudine nelle azioni,
perché al termine della vita
possiamo ottenere l’eredità eterna del tuo regno.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

Benedizione

Celebrante
Il Signore guidi i vostri cuori nell’amore di Dio e nella pienezza del Cristo

Assemblea
Amen

Celebrante
Possiate sempre camminare nella vita nuova e piacere in tutto al Signore

Assemblea
Amen

Celebrante
E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo discenda su di voi e con voi rimanga sempre.

Assemblea
Amen

Canto scelto dal repertorio conosciuto dalla comunità

Commenti