Vittima di violenze: ok al distacco presso altra sede di lavoro

Vittima di violenze: ok al distacco presso altra sede di lavoro.  Una dipendente dell’Ufficio del processo presso il tribunale di Catania ha chiesto e ottenuto la proroga del distacco presso un’altra sede lavorativa, a tutela della sua incolumità. 8 mag 2024 - Dopo essere stata assunta a tempo determinato, la dipendente è stata vittima di violenze, regolarmente denunciate, che l’hanno costretta a chiedere il distacco dalla propria sede lavorativa perché non si sentiva più al sicuro. Il Tribunale di Catania le aveva però concesso il distacco fino a settembre 2024. Nel frattempo, la donna aveva denunciato altri reati contro la sua persona e il ritornare nella sede assegnatagli avrebbe messo a serio repentaglio la sua incolumità. Per tale ragione si è rivolta allo studio legale Leone-Fell & C. per ottenere la necessaria tutela. “Vista la gravità della situazione, abbiamo inoltrato un’istanza al ministero di Giustizia – spiegano i legali Francesco Leone, Simona Fell e Davide Marceca ch

NAPOLITANO: IL PAESE AVVELENATO E DESTABILIZZATO DALLA POLITICA E DAI PARTITI

"La politica è esposta non solo a fondate critiche ma ad attacchi distruttivi. Recuperare partecipazione, consenso e rispetto, liberandosi dalla piaga della corruzione e dai più meschini particolarismi. Una faticosa quotidianità, dominata dalla tumultuosa pressione e dalla gravità dei problemi del paese e stravolta da esasperazioni di parte in un clima spesso avvelenato e destabilizzante. Quanto siamo lontani nel nostro paese da quella "cultura dell'incontro" che Ella ama evocare..."
Roma, 14/11/2013 - Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha accolto al Quirinale Sua Santità Papa Francesco in visita Ufficiale. Dopo gli onori militari, il Capo dello Stato e il Santo Padre hanno raggiunto lo Studio del Presidente ove si sono intrattenuti in colloquio privato. Nel contempo, si è svolto il colloquio governativo tra le Delegazioni Vaticana e quella Italiana.
Al termine del colloquio privato, nella Sala degli Arazzi è avvenuto lo scambio dei doni: il Presidente Napolitano ha donato una stampa del Piranesi che riproduce la Piazza del Quirinale, mentre il Santo Padre due bronzi del Maestro Guido Veroi.

Il Presidente della Repubblica e il Santo Padre si sono recati nel Salone delle Feste dove hanno tenuto i loro discorsi. Al termine, il Presidente Napolitano e Papa Francesco sono entrati nella Cappella Paolina per una breve visita. Nel salone dei Corazzieri hanno incontrato bambini e ragazzi, figli dei dipendenti del Quirinale.

Nel suo intervento il Presidente Napolitano a tra l'altro detto: "Necessariamente, dico, dinanzi alle inaudite sfide dell'oggi, da superare - guardando al futuro - attraverso la più larga mobilitazione delle coscienze e delle energie - innanzitutto morali - di un popolo come il nostro, e di ogni popolo. Ma le sfide da affrontare nel mondo d'oggi sono anche di natura "antropologica".

La così forte considerazione per la persona, perfino quel Suo voler "guardare le singole persone, una alla volta", quando parla a grandi masse raccolte per ascoltarLa, è un carattere distintivo della Sua missione pastorale. Il saper comunicare con i semplici, il saper trasmettere a ciascuno e a tutti i valori del messaggio cristiano - innanzitutto quello dell'amore per gli altri - sprigiona potenzialità nuove per combattere il dilagare dell'egoismo, dell'insensibilità sociale, del più spregiudicato culto del proprio tornaconto personale.

Per reagire ovunque a simili fenomeni di regressione e far valere parametri ideali e morali irrinunciabili, resta fondamentale, vorrei sottolinearlo, il ruolo dell'Europa, in quanto si fonda - storicamente e nelle sue odierne istituzioni comuni - su quei valori di rispetto della dignità umana, di tolleranza, giustizia, solidarietà, che portano il segno del retaggio cristiano.

La politica ha però - esposta com'è non solo a fondate critiche ma ad attacchi distruttivi - drammatica necessità (lo vediamo bene in Italia) di recuperare partecipazione, consenso e rispetto, liberandosi dalla piaga della corruzione e dai più meschini particolarismi. Può riuscirvi solo rinnovando - insieme con la sua articolazione pluralistica - le proprie basi ideali, sociali e culturali. E credo che in questo senso la politica possa, Santità, trarre uno stimolo nuovo dal Suo messaggio e dalle Sue parole. Un messaggio che, come Ella stesso ha detto, "si rivolge non soltanto ai cattolici ma a tutti gli uomini di buona volontà".

Vede, Santità, noi che in Italia esercitiamo funzioni di rappresentanza e di guida nelle istituzioni politiche, siamo immersi in una faticosa quotidianità, dominata dalla tumultuosa pressione e dalla gravità dei problemi del paese e stravolta da esasperazioni di parte in un clima spesso avvelenato e destabilizzante. Quanto siamo lontani nel nostro paese da quella "cultura dell'incontro" che Ella ama evocare, da quella Sua invocazione "Dialogo, dialogo, dialogo"!

Ebbene, proprio per noi che ora qui Le rendiamo omaggio, come per tutte le espressioni della classe dirigente italiana, è tempo di levare più in alto lo sguardo, di riguadagnare lungimiranza e di portarci al livello di sfide decisive che dall'oggi già si proiettano sul domani. Facendo nascere anche da questa straordinaria e così elevata occasione d'incontro, un impegno comparabile a quello di cui Ella, Santità Francesco, ci sta dando l'esempio.

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