Sud chiama Nord: "ATM, Il Tar ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture"

SUD CHIAMA NORD: “Il TAR ci dà ragione. La legge non si piega alle lobby del trasporto pubblico locale”. Il TAR di Catania ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Messina, sospendendo il provvedimento con cui la Regione Siciliana – sulla base di una circolare priva di fondamento normativo – aveva vietato all’ATM di proseguire il servizio di trasporto pubblico urbano esteso al Comune di Villafranca Tirrena. Messsina, 15 ott 2025 - La decisione dei giudici amministrativi conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto: una circolare non può scavalcare la legge e non può essere utilizzata per mortificare la volontà del Parlamento siciliano.  “Il TAR – afferma Cateno De Luca, capogruppo di Sud chiama Nord – ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture che, accogliendo il ricorso dei privati, voleva cancellare un servizio efficiente e apprezzato come quello dell’ATM verso Villafranca Tirrena. Avevamo ragione sulla bontà della norma e sulla correttezza dell’azion...

FORCONI & SERVIZIO PUBBLICO: “MARIANO, VISTO CHE CI SEI VOLTAGLIELA UNA MANATA A BRUNETTA…”


Catania, 13/12/2013 - Ieri sera a Servizio Pubblico, la trasmissione di Michele Santoro, Mariano Ferro, del Popolo dei Forconi, si è scagliato contro la classe dirigente che negli ultimi venticinque anni non è mai cambiata ed ha portato il Paese Italia sul lastrico. Le Istituzioni, secondo Mariano Ferro, devono smetterla di concentrarsi su piccoli fatti per nascondere la tragicità di questo scenario. Ferro ha manifestato apertamente il disagio in cui si trovano molti cittadini non soltanto in Sicilia.
Presenti in studio l’on. Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, Federico Rampini, giornalista di Repubblica, Marcello Sorgi, editorialista de La Stampa e Marco Travaglio, Mariano Ferro ha detto: “Con riferimento alla crisi internazionale credo ci sia da analizzare una cosa tutta italiana. Obama non è più ricandidabile, i sindaci dopo due mandati non sono più ricandidabili… In questo Paese abbiamo invece una classe politica che da 25 anni siede in Parlamento ed ha portato l’Italia al disastro”.

Nella puntata venivano affrontati il ‘dopo-fiducia’ al governo Letta, “la vittoria di Matteo Renzi alle primarie, la contrapposizione tra chi punta sull'Europa e su un Esecutivo di larghe intese per far ripartire l'Italia e chi, invece, critica l'euro, il Governo Letta e la figura di Napolitano che ancora in questi giorni ha ribadito che “non ci sono elezioni dietro l'angolo”, diventa irrecuperabile”.

“Con la protesta dei Forconi a tenere banco, proprio il ruolo del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano diventa centrale nel quadro politico nazionale, un ruolo che i critici ritengono portatore di un presidenzialismo strisciante. Il presidenzialismo strisciante è causa o effetto dell'indebolimento del sistema politico italiano?

E proprio mentre Mariano Ferro dibatteva in studio sulle manifestazioni di protesta dei Forconi, impegnato in un ‘corpo a corpo’ con l’on. Brunetta, sulla pagina FB dello stesso Ferro.

"Il primo killer del made in Italy sono gli italiani". Quest'affermazione di Brunetta scatena il putiferio.
Insorge Ferro: "Sono anni che vi chiediamo leggi per proteggere i nostri prodotti! I coltivatori e allevatori al Brennero si sono battuti per questo"

E Irene Petrolo, con spirito tipicamente catanese, su FB suggeriva a Mariano Ferro: “Caro Mariano, ma ormai che hai ‘stu testa di cazzu ri Brunetta o cantu, ‘a votaccilla ‘na manata e ci stampi i 5 ita, rannaccilla bona na manata, o allonga oppure o fai accuzzari ro n' tunnu”.

Che letteralmente tradotto sta a significare: “Caro Mariano, ma oramai che hai questo testa di c… di Brunetta accanto, voltagliela una manata, dandogliela bene, una manata, o allunga o lo fai accorciare del tutto”.

Naturalmente, della battuta apprezziamo la schiettezza e la tipica ‘cadenza’ catanese, della quale lo stesso Brunetta riderebbe. Per il resto, questo non è tempo di ‘manate’ a chicchessia, giacché popolo, cittadini, manifestanti, scioperanti, incazzati, black block, aspiranti suicidi, etc., veniamo tutti catalogati sotto la stessa voce: populisti o fascisti!

Italiani un popolo di fascisti, dunque? Tutti? Oddio, che tristezza!

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