Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

MESSINA: (QUEL)LE TENDE, SONO UNA NUOVA SPERIMENTAZIONE NELLA GESTIONE DEI MIGRANTI, TOGLIAMOLE

La tendopoli montata su ordine del Prefetto accanto al Palanebiolo è espressione di una nuova sperimentazione nella gestione dei migranti. Quella tendopoli è, infatti, il teatro di una sorta di campo di smistamento, una via di mezzo tra un Cie ed un Cara, un non luogo replicabile in qualsiasi altra località. Chiuso dalle reti di recinzione e ordinato secondo norme che ne impongono la semi-libertà ai suoi “ospiti”, è caratterizzato dal tratto oggettivamente spersonalizzante e straniante dell’attendamento

Messina, 14/12/2013 - Contro la vergogna della tendopoli si sono levate da subito molte voci della società civile. Pensiamo agli attivisti del movimento antirazzista messinese che fin dal primo giorno hanno assistito e sostenuto i migranti, al documento sottoscritto da tanti esponenti del mondo accademico, ai tanti pronunciamenti provenienti dal mondo cattolico, dall’associazionismo, dai partiti politici.

Contro la vergogna della tendopoli si è battuta sin da subito l’amministrazione comunale, con in testa il sindaco Renato Accorinti, che ha provato con ogni mezzo a trovare delle alternative ed individuato nella requisizione del villaggio “Le Dune” la soluzione temporanea per l’ospitalità dei richiedenti asilo. Nei giorni appena trascorsi, peraltro, al contrario di quanto sostenuto in una nota della Prefettura, l’assessore ai servizi sociali Nino Mantineo (al quale va la nostra totale solidarietà rispetto agli ingiustificati attacchi del Prefetto), con la collaborazione dell’esperta Clelia Marano, si è attivato prontamente per assicurare ai minori l’ospitalità e il calore di cui necessitano.
Tutte le voci della solidarietà e ogni proposta di diversa sistemazione di persone che fuggono dalla guerre e dalla fame si sono, però, scontrate con la chiusura netta di una prefettura che vede nel concentramento in un unico campo la sola possibile modalità di gestione dell’ospitalità dei migranti. Incapace di trovare soluzioni dignitose e di corrispondere alle disponibilità provenienti dalla società messinese, il Prefetto Trotta si è arroccato in una posizione che assume la reclusione come solo orizzonte possibile.

Noi crediamo, al contrario, che quelle tende vadano tolte immediatamente e che sia necessario orientarsi immediatamente verso una accoglienza dignitosa e rispettosa delle sofferenze e dei bisogni di cui i migranti sono portatori. Ai fratelli migranti, infine, diciamo grazie per quello che ci stanno dando. La voglia di battersi per affermare il proprio diritto a conquistare una migliore condizione di vita e la dignità con la quale affrontano questi momenti così difficili della loro vita è per noi motivo di grande insegnamento.

I consiglieri comunali di Cambiamo Messina dal Basso
Ivana Risitano Luigi Sturniolo

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