Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica

Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica 25/04/2024 - La «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica ricorda la liberazione dell'Italia dalla dittatura fascista e dall'occupazione nazista. Una data importante per adulti e bambini, da non dimenticare per dire 'no' ai totalitarismi e a tutte le guerre. Sempre e in  ogni luogo, «meglio fiori che armi». «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica

MONICA VITTI, OMAGGIO ALL'ATTRICE 'MESSINESE', LA PIU' POLIEDRICA DEL CINEMA ITALIANO

Fu un lungo corteggiamento quello che Gianni Minà e gli autori di Blitz fecero 30 anni fa a Monica Vitti e che lunedì 30 dicembre alle 23.20 su Rai3 viene riproposto, nella Stagione dei Blitz, come omaggio alla più poliedrica attrice del cinema italiano
28/12/2013 -
La Vitti, che fu compagna all'Accademia d'arte drammatica Silvio D'Amico di colleghi come Luca Ronconi e Warner Bentivegna, viene raccontata con i film dell'incomunicabilità e del disagio esistenziale di Michelangelo Antonioni ma anche con quelli geniali della commedia all'italiana. Insomma da "L'Avventura", "La Notte" e "L'eclissi" a "La ragazza con la pistola" di Mario Monicelli che valorizzò la sua verve anche di grande attrice comica. Memorabili ancora adesso sono le sue battute in questo film che ironizzava la morale dell'epoca: “Un pezzo di mammo sono” o “Una motta stai baciando”.


Monica Vitti si fece coinvolgere in una “diretta” televisiva, ponendo una sola condizione: di poter portare i suoi amici più cari, quelli con cui passava le serate a cantare e ridere sulle contraddizioni della vita: Paolo Conte, che come De Andrè in televisione non andava quasi mai e che con Monica (a cui aveva dedicato Avanti Bionda) fece un duetto, e poi il regista Duccio Tessari, Gigi Proietti, che per lei cantò in diretta da Castel Sant'Angelo dove avevano partecipato insieme al film Tosca di Gigi Magni e ancora Gino Paoli, che le dedicò un paio di canzoni da vero innamorato sostituendosi per qualche minuto al compagno di Monica, il regista Roberto Russo, ed infine Gianni Morandi che, imbracciata la chitarra, costrinse perfino il pubblico dello studio Fiera 2 di Milano a cantare una vecchia ed azzardata canzone in dialetto romagnolo e l'inno di tutti gli avanspettacoli: “Andò vai, se la banana nun ce l'hai”.

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