Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

“RETE CIVICA PER LE INFRASTRUTTURE NEL MEZZOGIORNO”. GENOVESE: “NOSTRA CRISI E’ STRUTTURALE

Messina, 10 dicembre ’13 – “La crisi del territorio messinese non è congiunturale, ma strutturale. Bisogna, quindi, sviluppare infrastrutture che diano opportunità e rendano il territorio attrattivo”. Così il segretario generale della Cisl di Messina, Tonino Genovese, a margine della conferenza stampa di presentazione della “Rete civica per le infrastrutture nel Mezzogiorno”, presentata questa mattina presso l’aula consiliare della Provincia regionale.

“Chi non ha strade, autostrade, porti, rete ferroviaria non solo ad alta velocità, ma neppure a doppio binario, e li dove esistono non sono realizzati in un sistema di logistica integrata, è destinato, necessariamente a soccombere, a essere cancellato economicamente e socialmente”, ha denunciato Genovese. “Ciò – ha continuato - con buona pace di chi fa politica in una diseconomia che vive solo di assistenza e pubblica amministrazione. Non è più in gioco il futuro dei nostri figli, ma il nostro stesso. Senza un’autentica riforma epocale delle infrastrutture e dei trasporti, che sono la necessaria premessa allo sviluppo dell’economia, nessuna attività o nessuna amministrazione pubblica o privata, può sperare di non essere travolta da qui a pochi anni. Partiamo, quindi, dall’area dello stretto, per sviluppare un’azione politica volta a riconoscere come sotto Salerno e Bari siamo alle precondizioni dello sviluppo”, conclude Genovese che ha aderito alla rete civica.

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