Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

RETE DEGLI STUDENTI MEDI: SMENTITA NOTIZIA DI UNA NOSTRA ADESIONE ALLA MANIFESTAZIONE DEI FORCONI

Alcuni giornali hanno riportato la notizia che la nostra associazione avrebbe aderito alla manifestazione del Movimento dei Forconi che si terrà oggi a Palermo
Palerm, 12/12/2013 - La Rete degli Studenti Medi della Sicilia intende chiarire che non aderirà alle manifestazioni del Movimento dei Forconi, ne a quella di oggi a Palermo ne a nessun'altra manifestazione nel resto della Sicilia. Non aderiamo alla manifestazione dei Forconi perché la riteniamo sbagliata non solo nel metodo ma anche nel merito.
Crediamo che sia sbagliato creare tensioni e affrontare in maniera non solo demagogica e populista ma anche reazionaria e antidemocratica i gravi problemi che affliggono il Paese in questo momento. Non ci sono soluzioni facili per risolvere i problemi del Paese e di certo la soluzione per risolverli non è la violenza fisica e verbale ne la gara a chi urla di più stile ultras. E' vero, tra chi manifesta con il movimento dei forconi ci sono anche tanti "poveracci", disoccupati, precari, pensionati, commercianti e imprenditori che hanno dovuto chiudere.

E' vero, al fondo della protesta c'è una situazione economica e sociale insostenibile, il malessere diffuso causato da una lunga e grave crisi che non è stata contrastata adeguatamente, ma è pure vero che coloro che guidano e orchestrano questo movimento sono per la maggior parte persone appartenenti a movimenti neofascisti, che cercano una propria visibilità e l'affermazione delle proprie posizioni politiche, e in qualche città si è verificata anche l'infiltrazione nel movimento di persone appartenenti o vicine ad organizzazioni mafiose. Manifestare è un diritto di tutti, ma tale diritto va esercitato nel rispetto del principio della non violenza, della non intimidazione e nel rispetto della democrazia e della Costituzione. Manifestazioni facinorose e squadriste, portate avanti cavalcando la protesta per attaccare e delegittimare le Istituzioni e la politica, sono pericolose per la tenuta democratica del nostro Paese.

Non ci può essere nessun collegamento tra gli studenti che sognano un futuro e una scuola diversa e chi minaccia di bruciare i libri come i forconi, se non quello di voler strumentalizzare il disagio degli studenti, dei lavoratori e di tutti i cittadini per fare propaganda a certe idee e a certi movimenti che sono in cerca di un consenso elettorale. Non a caso infatti avevamo poi ritrovato alcuni dei responsabili regionali del Movimento dei Forconi fra i candidati presidenti e deputati regionali alle scorse elezioni regionali in Sicilia.

Gli studenti che parteciperanno oggi alla manifestazione dei Forconi a Palermo, riconoscibili per la presenza di sole bandiere tricolori (visto che quando ci sono in piazza loro le bandiere delle altre organizzazioni studentesche sono vietate), sono un gruppo di studenti palermitani di estrema destra che si firmano, sul noto social network Facebook e nei comunicati che inviano agli organi di stampa, con il nome di "Studenti Siciliani" anche se in realtà non sono un associazione legalmente costituita e presente in tutta la regione e quindi non rappresentano tutti gli studenti siciliani ma soltanto una piccolissima parte di studenti palermitani, facenti parte delle organizzazioni giovanili dei partiti di destra del capoluogo siciliano.

Queste persone, per fare propaganda al loro movimento e ai partiti che hanno dietro, provano a strumentalizzare la protesta studentesca e con la scusa, di non essere schierati politicamente, dicono di essere apartitici accusando organizzazioni studentesche come la nostra, che sono davvero apartitiche, di essere succubi dei partiti e dei sindacati e di voler strumentalizzare il movimento studentesco quando sono proprio loro i primi a farlo.

Invitiamo per tanto tutti gli organi di stampa a non utilizzare la sigla "Rete degli Studenti Medi" in riferimento alle iniziative messe in campo da questo gruppo di studenti palermitani di destra.

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