Dopo il ritrovamento di un cadavere di donna nel territorio di Raccuja, località Portella Nocera, l’autopsia programmata per oggi è rinviata a domani
Messina, 15/01/2014 - In relazione al ritrovamento ieri di un cadavere nel territorio di Raccuja, località Portella Nocera, i Carabinieri del RIS, unitamente a quelli della Compagnia di Patti e del Reparto Operativo di Messina, hanno effettuato stamattina i rilievi sui luoghi anche per risalire all’identità della vittima ed alle cause della morte.
Si tratta presumibilmente di una donna con extension ai capelli e gli alluci che presentano un decoro di smalto a forma di fiore. Al momento non è possibile fornire ulteriori particolari. Nella giornata di oggi avrebbe dovuto essere effettuata l’autopsia a cura di un medico legale autorizzato a ciò dal magistrato incaricato, che è stata però rinviata a domani. La salma è stata rimossa ed al momento è custodita presso l’Istituto di Medicina Legale di Messina.
Il cadavere straziato dagli animali selvatici era stato ritrovato la sera prima nel corso di un servizio antibracconaggio dagli agenti del Corpo Forestale in servizio nell'area protetta del parco dei Nebrodi. Il corpo, di cui sono ben distinguibili solo le gambe, è stato rinvenuto in una zona scoscesa, in un dirupo dell'area boschiva del Parco Regionale dei Nebrodi tra i comuni di Floresta e Raccuja. Il cadavere sarebbe rimasto a lungo in quel posto e solo le gambe sono chiaramente riconoscibili, mentre il resto delle membra è gravemente devastato
Il corpo in avanzato stato di decomposizione rinvenuto dagli uomini del Corpo Forestale della Regione Siciliana del Distaccamento di Floresta, nel corso di un servizio per la repressione di illeciti di natura venatoria e ambientali, all’interno del Parco Regionale dei Nebrodi, si trovava in un dirupo.
Sul posto si sono recati i Carabinieri della stazione di Floresta e di Patti che hanno avviato immediatamente le indagini per risalire all'identità del cadavere, che dovrebbe essere di una donna. L'avanzato stato di decomposizione e lo stato del cadavere hanno reso particolarmente difficile il riconoscimento. Saranno i Ris di Messina a fare luce sul mistero del macabro rinvenimento.
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