Nicolini: “Incontro proficuo. Abbiamo verificato priorità e modalità di intervento per le infrastrutture dell’Isola”
Lampedusa, 21 marzo 2014 - Una mattinata di lavoro per mettere a punto un piano di intervento per la riqualificazione delle opere infrastrutturali di Lampedusa, a cominciare da quelle portuali e dall’aeroporto.
Il sindaco delle Pelagie, Giusi Nicolini, oggi ha visto il viceministro alle Infrastrutture Riccardo Nencini, con il quale ha effettuato un lungo sopralluogo per verificare lo stato delle strutture e gli interventi necessari, a seguito del quale si è tenuta una riunione operativa in Comune. All’incontro erano presenti anche l’assessore ai Trasporti della Regione Siciliana Nino Bartolotta, il prefetto di Agrigento Nicola Diomede, l’ammiraglio Francesco Carpinteri, il Comandante della Capitaneria di porto di Lampedusa Giuseppe Cannarile e il comandante della Capitaneria di porto di Porto Empedocle Massimo Di Marco.
“Sia il molo Favaloro, quello a cui approdano le motovedette con i migranti recuperati in mare, che il molo Cavallo bianco, che è quello commerciale e peschereccio, che il porto di Cala Pisana richiedono importanti opere di ammodernamento – ha dichiarato il sindaco Nicolini -. Per definire un programma d’interventi, che indichi priorità, costi e competenze, il Comune e la Regione entro 15 giorni faranno avere al ministero delle Infrastrutture uno schema di Protocollo d’intesa, di cui sarà parte anche il ministero degli Interni, per via delle competenze in materia di sbarchi e immigrazione.
Il Viceministro Nencini ha assicurato la sua piena collaborazione, anche rispetto all’attivazione delle fonti di finanziamento da destinare alle opere”.
Con Nencini è stato affrontato anche il tema del rafforzamento delle strutture aeroportuali, ipotizzando l’utilizzo del vecchio scalo aereo come scalo merci, utile per esempio ad assicurare la partenza del pescato quando la nave è bloccata per il mare agitato.
Infine si è deciso di includere nel Protocollo d’intesa anche la questione dei barconi che sono abbandonati nell’area sterrata a pochi passi dalla sede del municipio. “E’ necessario trovare una soluzione - ha concluso il sindaco - che consenta di sistemare le barche dei migranti, che a oggi sono ancora considerate corpo del reato di immigrazione clandestina e quindi intangibili, in modo più razionale, prevedendone anche il recupero o lo smantellamento in tempi più ragionevoli”.
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