Cellulari a scuola, scoraggiarne l’uso in classe in tutte le scuole dell’Unione Europea

Cellulari a scuola, Valditara propone all’Ue il divieto in classe: “È giunto il momento di intervenire con decisione per tutelare il benessere e l’apprendimento dei nostri giovani” Bruxelles, 12 maggio 2025 - Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha presentato oggi, nel corso della riunione del Consiglio dell’Unione europea dedicata all’Istruzione, la proposta per una raccomandazione europea che scoraggi l’uso degli smartphone in classe in tutte le scuole primarie e secondarie di primo grado dell’Unione.   “I risultati degli studi scientifici dimostrano che l’abuso di dispositivi mobili durante l’infanzia e la preadolescenza incide negativamente sullo sviluppo cognitivo, causando perdita di concentrazione e memoria, riduzione delle competenze linguistiche e del pensiero critico. Oltre al calo delle performance scolastiche, l’uso eccessivo degli smartphone in età precoce è riconosciuto come una delle principali cause di isolamento sociale. È giunto il mo...

PRECARI, NULLA DI FATTO, CISL FP E UIL FPL: “C’ERANO LE CONDIZIONI PER DARE IL VIA ALL’INTEGRAZIONE ORARIA”

Messina, 11 marzo 2014 - Neanche la presenza al Tavolo Tecnico sui precari del sindaco, dell'assessore al personale, del direttore generale, del presidente della Commissione bilancio e dei dirigenti ha portato alla definitiva e positiva risoluzione della vertenza. “Abbiamo assistito – sostengono Calogero Emanuele, segretario generale della Cisl Fp e Giuseppe Calapai, segretario provinciale della Uil Fpl - a dichiarazioni
contradditorie, favorevoli e contrari, ma sempre con riferimento alla nota con la quale i revisori dei conti hanno solo invitato l'Ente a rispettare la normativa vigente in materia di contenimento della spesa e il rispetto delle altre norme vigenti. Appare mancare la necessaria sinergia tra amministratori e dirigenti e si gioca a perdere tempo penalizzando, di fatto, solo i servizi ed i lavoratori”.

Per Cisl e Uil si è perso e si perde troppo tempo per una decisione che doveva arrivare all'inizio del mese e che, per la restrittiva interpretazione dei vincoli normativi, oggi ha bloccato tutto. Il sindacato ha ampiamente rappresentato ancora una volta che la norma cui si vuole fare rifermento riguarda gli eventuali nuovi contatti flessibili.
L'integrazione oraria è solo legata allo sforamento della spesa del personale che, nel caso del Comune di Messina, è di gran lunga al di sotto del 50% previsto dalla legge.

“Inoltre – aggiungono Emanuele e Calapai - l'integrazione è indispensabile perché il personale in servizio è di gran lunga inferiore rispetto ai parametri che quantificherebbero i dipendenti in oltre 2300 unità a fronte dei 1500 in servizio a tempo indeterminato e i circa 300 contrattisti in attesa di stabilizzazione”.
Il tavolo è servito a ribadire che sul versante della stabilizzazione da concludere entro il 31 dicembre 2016, è necessario deliberare gli atti di indirizzo, seguiti dal piano del fabbisogno triennale e quindi dal piano delle assunzioni corredato dal piano economico-finanziario funzionale al processo di stabilizzazione mettendo in conto che, come dichiarato dal direttore generale, nei prossimi anni verranno meno altri ulteriori 700 unità.

“Il tutto – affermano ancora – è reso compatibile dal nuovo piano di riequilibrio che l'Amministrazione si appresta a determinare, compreso il rispetto del patto di stabilità, che vedranno la luce entro la fine del mese. Siamo consapevoli che sono molte le fasi che impongono scelte e decisioni ma proprio per questo ogni giorno deve essere utile a proseguire nel cammino. Tutto deve passare da una programmazione credibile che deve mettere in campo le ipotesi di riordino e di individuazione di obiettivi volti a migliorare la qualità dei servizi e anche attivare le procedure di intercettazione di risorse che vanno ai servizi e non solo per quelli cosiddetti essenziali come polizia municipale, servizi sociali e istruzione, ma anche per quelli che hanno un ritorno economico per l'Ente, come tributi, progettazione, notifiche, cimiteri, urbanistica, pubblicità, servizi culturali, turistici”.

“A nostro avviso – concludono Emanuele e Calapai - c'erano tutte le condizioni per dare il via, oggi stesso, alla delibera di integrazione oraria, ma la proposta dell'Amministrazione, con l'intervento finale del sindaco, è stata quella di una ulteriore riflessione nelle prossime 24 ore. Dove ci porterà questa riflessione non è dato sapere e per questo manteniamo lo stato di agitazione dei lavoratori precari”.

Commenti

  1. Mandate a casa i precari ed i fannulloni! cosi solo l'Italia puo ripartire

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