Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

MESSINA: ARCHITETTURA & SOLIDARIETÀ, MOSTRA NEEDS-ARCHITETTURE NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO

Messina 24 aprile 2014 - Anche la Soprintendenza di Messina ospiterà la mostra NEEDS-Architetture nei Paesi in via di Sviluppo, promossa dall’associazione GGAF (Gruppo Giovani Architetti Firenze), da due anni itinerante per l’Italia e già allestita nella facoltà di Architettura di Reggio Calabria, nello IUAV di Venezia e nella Basilica Palladiana di Vicenza. Dal 28 aprile al 7 maggio, sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, il mercoledì anche in ore pomeridiane, dalle 14 alle 18, nella sede di viale Boccetta 38, al secondo piano, nei locali dell’Unità Operativa 6, sezione per i beni Architettonici.
L’esposizione che giungerà a Messina, come quindicesima tappa, allestita in loco da Laura Marino, affronta il tema dell’ARCHITETTURA dei BISOGNI in alcuni paesi emergenti, cercando di cogliere aspetti di particolarità tecnica, sociale e culturale che hanno fatto di questi manufatti, seppur nella propria semplicità, vere opere architettoniche. Infatti nasce così il magazzino per lo scalogno, il locale per la lavanderia, i bagni pubblici, la biblioteca in un vecchio mercato distrutto dal fuoco, la scuola elementare, che assume il ruolo di centro di aggregazione in un’area desertica, e molti altri progetti con soluzioni ideate per le necessità quotidiane.
L’iniziativa sostenuta da 9 gruppi, propone 22 progetti realizzati per mostrare un modo “diverso” di fare architettura, essenzialmente basato su necessità primarie, scevro di interessi speculativi, piuttosto orientato su principi etici, che tengono conto delle peculiarità tecniche e culturali dei luoghi.

Riccardo Vadalà

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