Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

MESSINA: RIFORMA SISTEMA PORTUALE, LETTERA APERTA AL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE

Riforma sistema portuale. Lettera aperta al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti da scritta da Ordine degli Architetti P.P.C. della provincia di Messina, Ordine degli Agronomi e Forestali della provincia di Messina, Ordine degli Ingegneri della provincia di Messina, Consulta provinciale dei Geologi di Messina, Confindustria Messina, Ance Messina, Cgil Messina, Cisl Messina, Legambiente dei Peloritani, Collegio dei Geometri della provincia di Messina, Collegio dei Periti Industriali della provincia di Messina, Fondazione Architetti nel Mediterraneo, Inarsind Messina e Asso.
Ingegneri
Messina, 14/04/2014 - Onorevole Ministro, sembra ormai essere giunto a definizione il processo di riforma organica che dovrà dare un nuovo volto alla portualità italiana; riforma per la quale sparirebbero i confini regionali e l’Italia verrebbe divisa in almeno otto distretti logistici, rappresentanti delle aree comprese nelle reti Ten-T europee e ognuno di questi otto distretti dovrebbe fare capo “ad una Autorità Portuale e Logistica
di interesse Strategico (APL)”, il tutto basandosi sul principio dei “core ports”.

Di fatto scomparirebbero, secondo le indiscrezioni raccolte, le autorità portuali così come previste dalla
legge 84/94 ed i nuovi enti gestirebbero non solo le banchine, ma tutta la filiera logistica, non
badando ai confini regionali. Il tema, stimolante, ha portato i sottoscrittori della presente a delle
valutazioni che, nella misura in cui, tra l’altro, si parla anche di un imminente accorpamento delle
tre Autorità Portuali della costa orientale della Sicilia (Messina, Catania ed Augusta), vorremmo
evidenziarLe.

Il più ampio sistema portuale della Sicilia orientale si poggia:
• sul porto di Catania, quale interessante crocevia di scambi ro – ro per l’Adriatico e il Sud
Europa – Nord Africa, che però non è presente nel sistema dei porti TEN-T e manca del
raccordo ferroviario nel porto;
• sul porto di Augusta, il più a sud, che costituisce la potenziale piattaforma merci containers
della Sicilia; Augusta è core nel sistema dei porti TEN-T ed insiste in una baia con grandi
potenzialità di espansione, protetta da ampie dighe antemurali che definiscono uno specchio acqueo di notevoli proporzioni, racchiudente un terminal petrolifero, due darsene
diportistiche ed un arsenale militare di assoluta importanza. Il porto possiede anche nuovi
piazzali commerciali e ro-ro con viabilità dedicata di collegamento. Manca del raccordo
ferroviario;

• sul sistema portuale Messina – Milazzo, il più a nord dei tre, che è costituito da cinque porti
(Messina - rada S. Francesco, porto storico, approdo di Tremestieri) (Milazzo – porto
storico e impianti petroliferi, gli impianti industriali nella zona di Giammoro in cui si
evidenzia il costruendo pontile, quale ulteriore elemento di eccellenza e potenzialità). Le
caratteristiche di questo sistema portuale sono note: da una parte l’ubicazione di Messina
nell’Area dello Stretto quale porta del Mediterraneo da e per l’Africa, l’Asia e l’Europa,
dall’altra Milazzo nel suo ruolo di cerniera con le isole Eolie e come interfaccia (con
Giammoro) del porto di Gioia Tauro. Il porto di Messina rappresenta il primo porto italiano
per numero di passeggeri (rilevazione Eurostat - 9 milioni), il primo porto siciliano e il più
importante nodo intermodale dell’area dello stretto, il primo porto siciliano per numero di
approdi e numero di crocieristi (500.000), il primo porto per volumi complessivi in Sicilia di
merci solide e liquide (rispettivamente 6 e 16 milioni di tonnellate), il primo porto per
mezzi commerciali traghettati (800.000).

Altro punto di forza del porto di Messina è la
presenza dei raccordi ferroviari che rendono presente, e potenzialmente amplificabile,
un’offerta di multi modalità di trasporto treno – gomma - nave che, nell’ottica della
mobilità sostenibile della rete Ten-T, costituisce elemento imprescindibile ed irrinunciabile,
in relazione alla sua posizione strategica nell’ambito dell’intero sistema portuale italiano.
Non è infatti immaginabile prescindere dal nodo Messina, per garantire efficacia ed
efficienza al famigerato corridoio Helsinky – La Valletta, che si avventura attraverso
Verona, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Taranto, Gioia Tauro e Palermo.
La linea ro – ro Messina – Salerno è tutt’oggi una delle più efficienti autostrade del mare in
Italia, resa possibile dalla posizione migliore di Messina rispetto agli altri porti siciliani.
Messina – Milazzo è comprensive nel sistema dei porti Ten-T ed è sede di importanti presidi
della Marina Militare.

Le valutazioni che, alla luce delle analisi sopra sintetizzate, si propongono come ulteriore
elemento di riflessione ed approfondimento non possono prescindere dallo scenario di Area Vasta,
previsto anche dall’attuazione della Città Metropolitana, che dovrà garantire un livello di sviluppo
adeguato ad inserire tutto lo spazio compreso nella Città Metropolitana nel contesto delle aree
avanzate dello spazio Euro Mediterraneo. Si ritiene strategica, in questo contesto, l’integrazione
delle due aree metropolitane di Messina e Reggio Calabria, in nome del principio di continuità
territoriale costituzionalmente garantito. Tale scenario esprime enormi potenzialità sotto il profilo
economico, sociale, culturale, ambientale e paesaggistico.

La parola chiave per il futuro di questa area è crescita economica unita alla sostenibilità
ambientale. Pur riconoscendo che un ruolo decisivo alla ripresa del sistema economico locale
deriva dalla capacità del governo nazionale di intervenire per ridurre le diseconomie esterne dei
territori del Mezzogiorno, di diminuire il carico fiscale, che grava sulle imprese e sul lavoro, di potenziare infrastrutture materiali ed immateriali, di contrarre la spesa pubblica improduttiva, si
deve prendere coscienza che la partita non dipende soltanto dalle politiche del governo nazionale.
Non si può immaginare che l’imput al processo di innovazione e cambiamento debba
essere dato solo dalle istituzioni centrali. La partita dipende anche da tutti gli attori del territorio,
dalla loro capacità di fare sistema, di valorizzare le risorse locali, di creare condizioni positive e di
vantaggio che incentivano l’attrazione di nuovi investimenti e, quindi, la possibilità di creare
opportunità di lavoro. E’ necessario mostrare, nei fatti, una sensibilità maggiore verso l’interesse
generale, recuperare il senso civico dell’appartenenza, l’orgoglio della loro identità; la capacità di
parlare all’unisono, manifestata dai soggetti sottoscrittori della presente nota, può rappresentare
l’emblema di un territorio che sente l’esigenza, non più procrastinabile, di porre in essere le
ragioni del cambiamento atteso.

Occorre, ancora, segnare un’inversione di tendenza nella promozione di una nuova visione
strategica di sistema, che sia coerente con la posizione geografica baricentrica nel contesto del
Mediterraneo e con le nuove linee di indirizzo dell’Unione Europea, che considera le città
metropolitane elemento chiave per competere nel mondo globalizzato. Punto focale in questa
prospettiva di sviluppo è anche, come detto, l’aggregazione delle due città metropolitane di
Messina e di Reggio Calabria: aggregazione strategica, necessaria, si direbbe quasi naturale.
Un’area in grado di generare economie di scala e vantaggi economici che consentiranno al nuovo
sistema di competere con altre città metropolitane europee che si affacciano sul Mediterraneo,
per l’attrazione di investimenti e per la capacità di innovazione, condizioni indispensabili per
intercettare flussi di beni e servizi che transitano nel Mediterraneo da e verso l’Europa.

In questo nuovo spazio europeo sarà possibile valorizzare le ampie e qualificate risorse
sottoutilizzate, il patrimonio ambientale e culturale, sviluppare nuove attività nei settori della
logistica, della cantieristica, nel settore del turismo. L’area metropolitana dello Stretto in cui
dovranno avere un ruolo attivo non solo le città di Messina e Reggio ma anche il loro vasto e
articolato hinterland, rappresenta un bene comune, da qualificare come elemento di eccellenza
per uno sviluppo sostenibile, capace di valorizzare il genius loci dell’area integrata dello Stretto che
affonda le proprie radici nel Mito e che negli ultimi decenni è rimasto, purtroppo, sommerso.
Consapevoli che Messina e Reggio Calabria sono state forti quando sono state tra loro
integrate mentre sono state deboli quando si sono ignorate, si ritiene sia giunto il momento di
impegnarsi direttamente per sostenere la realizzazione dell’Area Metropolitana dello Stretto, con
l’integrazione delle due città metropolitane, che costituisce la chiave di volta per il futuro sviluppo
del nostro territorio, riaffermando così il ruolo che Messina merita di avere nel panorama
regionale, nazionale ed europeo.

Bisogna adoperarsi per porre, come è avvenuto per altri ben più importanti e significativi
processi di integrazione, la prima pietra nella costruzione di questo ambizioso, ma realizzabile, ed
esaltante progetto di coesione politica e territoriale dell’Area Metropolitana dello Stretto.
Si impone un’integrazione articolata plurimodale di tutti i servizi di trasporto che, per
essere gestita efficacemente, implica la creazione di Autorità capace di coordinare e pianificare le
scelte settoriali. L’integrazione si rende necessaria per tentare di giocare un ruolo importante e
non più rinviabile come parte strategica di una piattaforma logistica più ampia che deve legare Ordine degli Architetti P.P.C. della provincia di Messina, Ordine degli Agronomi e Forestali della
provincia di Messina, Ordine degli Ingegneri della provincia di Messina, Consulta provinciale dei
Geologi di Messina, Confindustria Messina, Ance Messina, Cgil Messina, Cisl Messina,
Legambiente dei Peloritani, Collegio dei Geometri, Collegio dei Periti Industriali, Fondazione
Architetti nel Mediterraneo, Inarsind Messina, Asso.Ingegneri

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