Chiusura tribunali di Mistretta e Nicosia. Vice presidente Ars Venturino: “Spiraglio per la riapertura. Appoggiare iniziativa referendaria dell’Abruzzo”
Palermo 17 Giugno 2014 - Il vice presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Antonio Venturino (P.S.I.) presenta Ordine del Giorno per riattivare i tribunali cosiddetti “minori” chiusi con provvedimento dell’allora Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri. Nello specifico il vicario dell’Ars ha presentato un ordine del giorno in Assemblea invitando i colleghi ed il presidente ad affiancare l’iniziativa referendaria proposta dalla Regione Abruzzo per riaccendere i riflettori sulla vicenda chiusura dei tribunali, che in Sicilia colpisce in particolar modo il tribunale di Nicosia (En) e quello di Mistretta (Me). Atto ulteriore che si aggiunge ad un altro odg presentato il 24 settembre del 2013.
“I Tribunali di Mistretta e di Nicosia - dice Venturino- hanno una loro specificità poiché amministrano la giustizia su un vasto territorio caratterizzato da una geografia montuosa ed isolato a causa di una particolare situazione di dissesto delle strade e dei collegamenti. La cancellazione tout court di questi presidi dello Stato sul territorio non tiene conto dei pesanti disagi che sta soffrendo una vasta fascia di utenza. La soppressione dei tribunali non ha tenuto conto nemmeno delle condizioni delle sedi accorpanti, come avvenuto ad Enna, struttura assolutamente non capace di contenere gli atti del tribunale di Nicosia. La situazione sta provocando danni pesantissimi ai cittadini che hanno necessità di appellarsi al sistema giustizia, sia in termini economici che in termini di tempo. Considerando inoltre che la Sicilia é terra di mafia e la mafia non agisce a macchia di leopardo, ma in maniera uniforme sull'intero territorio, siamo chiamati – conclude Venturino ad una azione forte e concreta per salvaguardare la presenza dello Stato”.
L’iniziativa referendaria avviata dalla Regione Abruzzo prevede che il Governo, per quanto concerne la riorganizzazione territoriale degli uffici giudiziari, tenga conto anche delle specifiche realtà regionali. La condizione indispensabile affinché il quesito referendario venga proposto alla Corte Costituzionale è che almeno 5 consigli regionali ne facciano richiesta ai sensi dell’articolo n.75 della Costituzione. Per queste ragioni il vice presidente del consiglio regionale siciliano Antonio Venturino impegna l’Assemblea Regionale ad aderire a questa iniziativa attraverso un ordine del giorno presentato nella seduta d’aula del 17 Giugno 2014.
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