Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

VITTORIA: SOPPRESSIONE SEZIONI STACCATE TAR, NOTA GURRIERI

Vittoria, 16 giugno 2014 - In relazione alla norma, contenuta all'art. 18 dello schema del decreto legge "Pubblica amministrazione", discusso nella seduta del Consiglio dei Ministri del 13 giugno, con cui è prevista la soppressione delle sezioni staccate dei Tribunali amministrativi regionali (precisamente, delle sedi di Pescara, Reggio Calabria, Salerno, Parma, Latina, Brescia, Lecce e Catania) dal prossimo 1 ottobre, l'assessore alla Legalità, Piero Gurrieri, anche nella veste di vicepresidente nazionale di Avviso Pubblico, ha dichiarato: "Si tratta di una misura incomprensibile che rischia di compromettere ulteriormente lo stato della giustizia italiana, senza peraltro essere supportata da reali ragioni di semplificazione o di oculatezza nell'utilizzo delle pubbliche risorse.

Al di là della previsione costituzionale della istituzione di sezioni staccate dei tribunali amministrativi in alcune regioni e dell’assenza delle circostanze di necessità e di urgenza che possano giustificare il ricorso ad un decreto legge, a creare seria preoccupazione è la scomparsa di importanti presidi di legalità, chiamati peraltro a tutelare i diritti dei cittadini nei confronti degli atti delle pubbliche amministrazioni, in territori alcuni dei quali ad altissimo rischio di infiltrazioni criminali. La misura appare oltretutto illogica, anche considerato che alcune delle sedi che si intendono sopprimere, come quelle di Catania e di Lecce, presentano un peso in termini di cause pendenti, e un trend riferito a quelle annualmente instaurate, superiori a quelli delle sedi dei capoluoghi di regione ed addirittura di molti altri tribunali italiani. Per questo, sarà bene che il Governo riesamini tempestivamente questo provvedimento, anche alla luce dei condivisibili rilievi espressi ieri dall'associazione italiana dei magistrati amministrativi e, in particolare, dai presidenti dei Tar di Catania e di Lecce".

Giannella Iucolano

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