“Il massacro di Ferrazzano”, dalla strage del Circeo a quella di Ferrazzano: fatti e retroscena inediti”, di Giovanni Maiorano, boss della Sacra Corona Unita ed ex collaboratore di giustizia. Edizioni Kimerik
16/07/2014 – Giovanni Maiorano e Angelo Izzo. Quale tragica fatalità ha intrecciato i destini di un boss della Sacra Corona Unita, ex collaboratore di giustizia, e del “mostro del Circeo”? Condannato all’ergastolo, Maiorano racconta dapprima la sua ascesa nei ranghi della malavita, offrendo poi uno spaccato crudo e pulsante del mondo carcerario. Ma sarà l’incontro con Izzo a segnare per sempre la sua esistenza: Maria Carmela e Valentina, moglie e figlia di Giovanni, nel 2005 sono vittime innocenti della rinnovata follia del “mostro del Circeo”, fuori in stato di semilibertà. Una storia torbida, che intreccia speranze e illusioni, perversioni e violenza, e in cui s’annidano pesanti responsabilità del nostro sistema giudiziario.
Il volume ricostruisce l'incontro e l'amicizia tra il pentito e Izzo, e riporta stralci della fitta corrispondenza tra i due nel periodo di semilibertà dell'assassino del Circeo, testimonianze di altri detenuti ed estratti di atti dei processi. Izzo aveva convinto Maiorano ad investire alcune migliaia di euro nell'apertura di un albergo, per assicurare un futuro alla sua famiglia. Carpendo la sua fiducia e, di riflesso, quella di moglie e figlia, l'assassino sfoga la sua violenza e torna ad uccidere a distanza di trent'anni.
Maiorano è nato a San Donato di Lecce il 9 maggio del '55. Dal 1994 al '96 è stato sottoposto al programma di protezione per i collaboratori di giustizia, ma scaduto il termine dei due anni, il provvedimento non gli è stato prorogato perchè, secondo il magistrato della Dda (Direzione distrettuale antimafia) di Lecce, sarebbero "subito emersi elementi di scarsa affidabilità" sulle sue dichiarazioni. La compagna Maria Carmela Linciano e la figlia Valentina (47 e 14 anni) furono torturate e infine uccise il 28 aprile 2005 a Ferrazzano (Campobasso) da Angelo Izzo, con la complicità di Guido Palladino e Luca Palaia.
Nel dicembre 2004, Izzo ottenne la semilibertà dal carcere di Campobasso, su disposizione dei giudici di Palermo, per andare a lavorare in una cooperativa. Il 28 aprile 2005, uccise Maria Carmela e Valentina Maiorano, all'epoca sotto protezione a Ferrazzano. Il delitto fu rivelato il 30 aprile da Guido Palladino e Luca Palaia, inizialmente arrestati per traffico illecito di armi. L'omicidio scatenò durissime polemiche sulla presunta "leggerezza" con la quale Izzo usufruì di permessi premio durante la sua permanenza in carcere. Izzo, infine, fu condannato nuovamente all'ergastolo, con sentenza confermata nei due successivi gradi di giudizio.
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