Rifiuti, M5S all'Ars: «Inceneritori soluzione obsoleta e dannosa, nuove preoccupazioni dall’Ue»

Rifiuti, M5S Ars a Schifani: « Inceneritori  soluzione obsoleta e dannosa, e arrivano nuove preoccupazioni dall’Ue». Palermo, 09/04/2025 -   – «La Sicilia merita politiche ambientali all’avanguardia, non un ritorno al passato con impianti inquinanti, mascherati da falsa innovazione. Proprio in questi giorni, sull'inceneritore di Roma, apprendiamo dalla stampa, sono arrivate nuove perplessità  dall’Ue , che ha evidenziato molte criticità sull'impianto, tra cui l'impatto ambientale significativo e preoccupazioni sull'emissione di  CO₂  e sui danni alla salute umana». Così i deputati M5S all'Ars Cristina Ciminnisi,  Jose  Marano e Adriano Varrica, componenti della Commissione Ambiente, commentano con durezza l’ennesimo annuncio –  spot  pronunciato in video dal Presidente Renato Schifani, e diffuso sui social, sulla realizzazione di due termovalorizzatori a Palermo e Catania. «Chiamarli “termovalorizzatori” – dicono – è un eufemismo per nas...

SINAGRA: MINACCIA IL FIGLIO CON FUCILE DA CACCIA, I CARABINIERI LO ARRESTANO

Sinagra (Me), 29/07/2014 - Una lite per futili motivi tra padre e figlio è degenerata, fino alle minacce con un fucile. L’episodio è avvenuto nella notte tra il 28 e il 29 luglio, in Contrada Comisari di Sinagra, dove, a seguito di richiesta di aiuto al “112”, sono intervenuti i Carabinieri della Stazione di Sinagra, coadiuvati dai colleghi della Stazione di Ucria traendo in arresto MOSE’ Filippo, cl. 1944, nato a Sinagra ed ivi residente, pensionato, pregiudicato. Lo stesso si rendeva responsabile dei reati di “minacce aggravate dall’uso delle armi, porto abusivo d’armi e resistenza a Pubblico Ufficiale”.

L’uomo, durante una violenta lite con il figlio per futili motivi, ha proferito minacce di morte nei suoi confronti, puntandogli anche contro un fucile da caccia carico, calibro 12, regolarmente denunciato per il quale però non ha alcun titolo per il porto.

All’arrivo della pattuglia dei Carabinieri, Mosè Filippo si è barricato in casa, minacciando di utilizzare l’arma, oltre che contro il figlio, anche nei confronti dei militari. Ha avuto inizio, pertanto, una lunga e delicata opera di persuasione, protrattasi per circa un’ora, a conclusione della quale i Carabinieri sono riusciti a calmare l’uomo e a convincerlo a desistere dai suoi propositi, consegnando il fucile.
Nel corso della successiva perquisizione nell’abitazione del Mosè, sono stati rinvenuti e posti sotto sequestro, oltre al fucile utilizzato durante l’acceso diverbio, altri 5 fucili da caccia, tutti regolarmente denunciati.

Mosè Filippo nell’immediatezza è stato tratto in arresto e a seguito degli accertamenti di rito, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Patti Dr. Alessandro Lia, veniva condotto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione a Sinagra in attesa di rito direttissimo che si terrà nella giornata di domani.
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Messina, due persone arrestate nella notte dai Carabinieri per tentato furto .
Nel corso della notte, a Messina, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno arrestato in flagranza di reato per tentato furto aggravato in concorso i messinesi Claudio Viti, diciottenne e Giuseppe De Francesco, diciannovenne, entrambi residenti a Camaro San Paolo e già noti alle Forze dell’Ordine.

In particolare, i prevenuti alle ore 01.00 circa sono stati sorpresi, a seguito di richiesta d’intervento su utenza 112, in via Consolare Pompea all’interno del distributore di carburanti “IP”, mentre, travisati con caschi da motociclista, tentavano di entrare negli uffici, dopo aver rotto una telecamera del circuito di sorveglianza.

Vano risultava il tentativo di fuga dei due, prontamente bloccati dai militari operanti nell’adiacente battigia.
Corso perquisizione personale, il Viti veniva trovato in possesso di una modica quantità di marijuana (gr.1,60) e per tale ragione, segnalato anche alla Prefettura per possesso di stupefacenti per uso personale.
I caschi indossati dagli arrestati e la sostanza stupefacente venivano sottoposti a sequestro.
Termine formalità di rito, gli arrestati venivano trattenuti presso le camere di sicurezza, in attesa della celebrazione dell’odierno rito direttissimo.


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