Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

TORREGROTTA: UNA STORIA DI ORDINARIA BUROCRAZIA FINISCE IN TRIBUNALE

Torregrotta (ME), 31 agosto 2014 - Una storia di ordinaria burocrazia che si trascina da otto mesi e della quale ho cercato con scarso risultato di far conoscere ai media, ai politici, alle associazioni di categoria. Oggi la storia si conclude con un ricorso alla Magistratura (TAR) ultimo passo cui ogni cittadino onesto deve necessariamente ricorrere per tutelarsi da una classe politica, da una burocrazia che non intende cambiare perché l’immobilismo conferma un potere acquisito nel tempo. Voglio parteciparvi dell’ultimo atto della mia storia:

• Invio pratica SCIA tramite agenzia cui ho rilasciato procura (allegato)
• Dopo circa 50 giorni (21/7/14) il SUAP chiede, ad integrazione, una dichiarazione di responsabilità (art.46 e 47 del DPR 445/2000)sul rispetto della distanza fra due punti vendita (350 m.)(allegato)
• Con documento protocollato e inviato anche telematicamente (31/7/14) si risponde che l’accertamento del rispetto della distanza è competenza del Comune (allegati)
• La pratica viene respinta con le motivazioni: documento di integrazione non pervenuto (falso), parere espresso da AGCM è conferma della loro posizione (interpretazione soggettiva)(allegati)
Inutile è stato far rilevare che quanto richiesto sul rispetto della distanza ai sensi degli artt. 46 e 47 del DPR. 445/2000 non ha alcun senso ai fini di accertamento documentale in quanto intrinseco nella natura stessa della SCIA che è di per sé dichiarazione di responsabilità.

MA LA BUROCRAZIA HA SEMPRE RAGIONE. IL CLIENTE, OVVERO IL CITTADINO, DEVE ACCETTARE IL VERDETTO.
Le motivazioni di archiviazioni addotte sono false e senza la presa di responsabilità del burocrate di turno che, trincerandosi dietro una personale interpretazione del documento dell’ AGCM, omette di dichiarare quali norme e/o regolamenti sono stati disattesi. E’ grande la capacità di far valere solo ciò che, a suo avviso, sostiene la sua tesi tralasciando volutamente quanto comunicato dal MiSE con prot. 0101250 del 27/5/2014 nel quale viene chiaramente indicato al Comune l’inapplicabilità dei piani comunali, delle limitazioni dovute alla distanza.(allegato).

MA IL VERDETTO DELLA BUROCRAZIA NON E’ CONTESTABILE.
Al cittadino rimane solo il costo temporale e materiale del ricorso al TAR. Un costo doppio perché costretto a pagare anche le spese legali che i Comuni dovranno accollarsi e che scaricano poi sulla collettività con tassazioni di vario genere.
E QUESTO E’ QUANTO. GRAZIE.

Domenico Barrilà

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