Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

CROCETTA: IL VICERÈ STA PRECIPITANDO LE 800 SCUOLE DELLA SICILIA NELLA BANCAROTTA FINANZIARIA

[Palermo, 23/10/2014] - La Sicilia sta fallendo finanziariamente. Anzi, in buona parte è fallita. Gli unici che, in questo momento, sono pagati sono quelli della Casta politica e burocratica, il presidente della Regione, gli assessori regionali, i deputati di Sala d’Ercole, i dipendenti regionali, i dipendenti delle Aziende sanitarie e ospedaliere. E naturalmente chi è pagato dallo Stato. Tutto il resto è un terno a lotto. I Comuni siciliani sono vicini al default e non pagano più i fornitori; le Province sono state sciolte e gli impiegati buttati per strada. Le partecipate tutte in liquidazione.

E le scuole sono coinvolte in questo sfacelo. Come è ben noto i bilanci finanziari delle 800 scuole della Sicilia dipendono sia dalle erogazioni sia dalle istruzioni dell’Assessorato all’Istruzione e alla Formazione che si sovrappone nelle competenze allo Stato determinando una confusione e un caos ormai insopportabile; e tutto questo grazie ai privilegi dello Statuto Speciale dell’isola retaggio delle vecchie e superate guarantigie del movimento autonomista e separatista postbellico.

Questo retaggio ormai invece di essere un privilegio è diventato un ostacolo e una remora di ulteriore penalizzazione in tempi in cui la Regione Sicilia del governatore Crocetta è precipitata in un meccanismo irreversibile di default con un deficit di 1.6 miliardi di euro nel 2014 che impedisce la predisposizione del bilancio del 2015. Un miliardo e 147 milioni di accantonamenti mancati (e il nodo verrà al pettine proprio nel bilancio 2015), 300 milioni di tasse mai incassate (minori introiti tributari rispetto al previsto dovuti alla crisi), 155 milioni di euro da dare ai Comuni (coperti nel 2014 con un mutuo, e nel 2015?).Totale 1 miliardo e 602 milioni di euro mancanti per poter chiudere il bilancio di previsione 2015 della Regione siciliana.

Eppure il neodirigente al Dipartimento Gianni Silvia insediatosi dopo la cacciata di Anna Corsello per le vicende del flop day del Piano Giovani ha pubblicato la circolare rivolta alle scuole per la predisposizione del programma annuale 2015. Probabilmente gli hanno fatto il copia e incolla della circolare dell’anno passato e forse non l’ha neppure letta prima di firmarla, perché nella nuova circolare n. 16 del 6 ott. 2014 dispone ai presidi di inserire nel documento finanziario alla voce riguardante il finanziamento di inserire un importo pari al 60% di quanto accertato all’esercizio finanziario 2014.

La cosa tutta da ridere se non fosse che c’è da piangere è che ancora le scuole non hanno ricevuto il becco di un euro del 2014. Come si fa ad inserire il 60% del nulla? Siccome questa barzelletta del 60% è inserita puntualmente nelle circolari di ogni anno in attesa poi di accertare l’effettivo importo erogato come faranno le scuole della Sicilia a predisporre il documento contabile in questo marasma regionale?

Ma il dirigente Gianni Silvia riesce a capire qualche cosa di scuola visto che è impelagato sino al collo con la palude della formazione professionale? Visto che il suo ufficio è presidiato all’esterno da 8.000 manifestanti inferociti della formazione professionale ha la serenità e la lucidità di occuparsi di scuola? No visto che si è lamentato che il dipartimento è con personale ridotto dopo la giusta maxi rotazione voluta da Crocetta per cacciare i corrotti e gli infami che si annidano in quella ridotta. Ma come è possibile avanzare la ridicola scusa della carenza di personale quando la Regione Sicilia brulica di folle di impiegati e di stuoli di dirigenti nullafacenti e parassitari? Com’è possibile dire queste bestialità quando ci sono più di 50.000 dipendenti a libro paga della Regione Sicilia che succhiano tutte le risorse di questa disgraziata isola?
Ci vuole coraggio o meglio faccia tosta.

Dinanzi a questa bancarotta finanziaria con le casse asciutte e un deficit incredibile di 1,6 miliardi di euro nel 2014 l’unica prospettiva delle 874 scuole di avere i soldi del 2014 è quello di rivolgersi alla rispettive Avvocature dello Stato per richiede un decreto ingiuntivo.
La Ragioneria generale della Regione Sicilia guidata da Mario Pisciotta ha chiuso qualsiasi erogazione di spesa sino al 31 dicembre 2014 per mancanza di liquidità e tutti gli assessorati hanno bloccato i mandati di pagamento per lo stesso motivo.

farebbero bene a valutare l’iniziativa di richiedere alle rispettive Avvocature dello Stato l’emissione di decreti ingiuntivi a carico dei Commissari delle Province Regionali altrimenti il rischio delle interruzioni dei servizi è reale e imminente. Meglio ancora se autorizzati con una delibera del consiglio di istituto.
Numerose scuole secondarie superiori dell’isola vantano poi crediti per rimborsi e anticipazioni fatte sulle bollette dei servizi idrici telefonici ed elettrici da parte delle Province Regionali dell’isola; anche in questo caso è opportuno ricorrere alla stessa procedura anche per tutelare l’utenza.
I decreti ingiuntivi possono essere spiccati a fronte di crediti certi e documentati come è facile rilevare dalla richiesta di rimborso ove già fatta accompagnata dalle quietanze delle bollette già pagate. La richiesta di decreto ingiuntivo può essere esibita fra l’altro anche alle società erogatrici di servizi per scongiurare l’interruzione degli stessi come crediti esigibili da parte di una Pubblica Amministrazione.

A fronte del collasso finanziario che si prospetta nell’isola (vedi le recenti richieste di commissariamento della Regione da parte dei sindaci delle maggiori città dell’isola e di ampie e trasversali forze istituzionali) farebbero bene i dirigenti scolastici in qualità di legali rappresentanti di Istituzioni Autonome a tutelarsi e a tutelare le stesse con atti legali e incontrovertibili in modo che poi si abbia chiara l’attribuzione di responsabilità a fronte delle inadempienze.
Del resto questo è l’unico modo per costringere i Commissari a pagare a fronte della carenza di liquidità delle loro casse provinciali saccheggiate e depredate.

In Sicilia stanno protestando tutti. Le mobilitazioni sono generali, il malcontento diffuso, la disoccupazione dilagante e sempre in aumento soprattutto nel settore para pubblico. Il parlamento siciliano è inondato di mozioni di censura e sfiducia agli assessori e al governatore che difficilmente potranno rimescolare le carte. Tutto il resto è affidato al caso e a Santa Rosalia la santuzza che difficilmente potrà fare il miracolo di salvare Palermo dalla peste finanziaria come fece più volte in passato quando la salvò dalla peste bubbonica.

Salvatore Indelicato
Vice Pres. ASASI Associazione Scuole Sicilia

Il testo riprodotto è tratto da www.asasicilia.org

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