Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

GRILLO SFIDA CROCETTA SOTTO LE SUE FINESTRE: "MA CERTE COSE NON SI DICONO NEANCHE PER SCHERZO"

#SfiduciaDay, tantissima gente e circa 9000 firme in un solo giorno per dire dire “no” a Crocetta. Sul palco Beppe Grillo, i 14 deputati regionali, tantissimi portavoce nazionali, i sindaci di Bagheria e Ragusa e l’europarlamentare Corrao. L’attore Gioè non arriva, ma manda un messaggio “Sono in contatto col cuore. M5S unica speranza”. Lumia: “La mafia non ha mai avuto una condotta morale. Caro Grillo, certe cose non si dicono neanche per scherzo!

Palermo, 27 ottobre 2014 - Successo e polemiche ieri per la kermesse organizzata dal Movimento 5 Stelle "per manifestare il malcontento dei Siciliani contro il “Re Mida al contrario”.  Piazza del Parlamento piena, tanto entusiasmo, novemila firme in un solo giorno e un annuncio: “Il microcredito è una realtà, sono state finanziate le prime 10 imprese con i soldi restituiti ogni mese dai deputati all’Ars”. E’ un successo la kermesse organizzata dal Movimento 5 Stelle sotto le finestre dell’Ars per dire “NO” a Crocetta, il “Re Mida al contrario”, capace solo di distruggere tutto ciò che tocca. Per parteciparvi sono arrivati simpatizzanti, attivisti e semplici cittadini da ogni parte della Sicilia. Gran parte di loro hanno sottoscritto la petizione contro Crocetta, che accompagnerà simbolicamente la mozione di sfiducia al governatore che i deputati all’Ars hanno depositato la scorsa settimana.

“Saranno circa novemila le firme raccolte – dicono a tarda sera gli attivisti addetti alle sottoscrizioni - ma non è un dato preciso. Quando raccoglieremo i fogli di tutti banchetti sapremo esserlo di più”. A queste firme vanno aggiunte quelle della petizione lanciata on line sul sito “www.change.org” (arrivata in un paio di giorni quasi a quota 6500) e le tantissime raccolte nei vari banchetti organizzati un po’ dovunque in Sicilia. “C’è ancora tempo per le sottoscrizioni – dicono i deputati – raccoglieremo firme fino al momento della discussione della mozione di sfiducia in aula”.

Ad incitare i siciliani a firmare è stato pure Grillo, che in chiusura della serata ha scaldato la folla che combatteva contro la forte umidità: “Firmate e Crocetta lo mandiamo via”.

E che ha tirato le orecchie ai Siciliani, ‘colpevoli’ del 61 a zero del centro-destra , maturato per la speranza di “un posto di lavoro che ora non c’è più”. A cedere la parola a Grillo Giancarlo Cancelleri, l’ultimo dei portavoce a parlare. Prima si erano avvicendati sul palco gli altri 13 deputati all’Ars, alcuni deputati nazionali siciliani di Camera e Senato, i sindaci di Bagheria e Ragusa, l’europarlamentare Corrao e alcuni tra i volti più noti del Movimento quali, Morra, Taverna, Di Battista e Di Maio.

Tra le pieghe della manifestazione ha fatto capolino una piacevolissima notizia, annunciata dal capogruppo M5S Z
afarana all’Ars Valentina Zafarana: “E’ partito l’attesissimo microcredito per le microimprese, attivato grazie alla rinuncia mensile a parte del nostro stipendio. Sono state infatti finanziate le prime dieci imprese e presto lo saranno altre ancora”. I dettagli dell’operazione saranno comunicati prossimamente nel corso di una conferenza stampa. A riempire gli spazi tra gli interventi e in chiusura della serata le note di quattro complessi musicali tra cui i Meganoidi. Non ce l’ha fatta ad essere della partita l’attore palermitano Claudio Gioè, che, comunque, ha mandato un messaggio alla piazza. “Mi dispiace non esserci fisicamente, ma sono in contatto col cuore. Avanti ragazzi, il Movimento 5 Stelle è l’unica speranza”.

“La mafia non ha mai avuto una condotta morale. Caro Grillo, certe cose non si dicono neanche per scherzo!”. Lo scrive su twitter il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia, commentando le dichiarazioni di Grillo sulla mafia ieri a Palermo.
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Crocetta se ne deve andare. Subito!

Crocetta non può condannare all'emigrazione il popolo siciliano. La vita in Sicilia è stupenda, ma sempre più dura. I siciliani che per amore della loro terra decidono di non lasciarla devono lottare per sopravvivere, ma ormai sono in tanti che non ce la fanno più. L'euro - oppressione che sta devastando il Sud, colpisce anche la Sicilia. Una famiglia su 3 in Sicilia è povera. 547 mila famiglie, il 27,3% della popolazione, vivono con un reddito insufficiente a garantire una vita dignitosa a tutti i componenti. Sono 180 mila le famiglie in condizioni di povertà assoluta. Solo a Palermo e provincia 100.000 persone vivono con reddito zero. Chi ha la possibilità fugge: la Sicilia con 687.394 residenti, è la prima regione di origine degli italiani residenti all’Estero.

La disoccupazione in Sicilia è quasi raddoppiata nel giro di 7 anni. Era al 13% nel 2007, ora è al 23%, circa il doppio della media nazionale che si assesta al 12,3%. In questo arco di tempo sono scomparsi 178.000 posti di lavoro, di conseguenza rispetto al 2008 i consumi sono calati del 13%. Per i giovani la situazione è ancora più tragica. Il 60% dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni sono disoccupati assieme al 32,5% di quelli tra i 25 e i 34. Nei soli primi 3 mesi del 2014 in Sicilia hanno chiuso 9.733 imprese, 1.093 in più di quelle che negli stessi mesi hanno iniziato un'attività. Il tessuto economico industriale dell'isola si sta sfaldando. Non ci sono investimenti, che hanno visto un calo rispetto al 2008 del 38%.

Nel frattempo la fallimentare politica economica e finanziaria dell’attuale Governo, caratterizzata dall’immobilismo dell’esecutivo, non ha fatto che peggiorare la situazione. I parlamentari regionali eletti e nominati dai partiti se ne fregano: il loro tasso di assenteismo ai lavori delle commissioni parlamentari e dell’aula è altissimo.

Crocetta ed il suo esecutivo non sono stati in grado di portare avanti una strategia di sviluppo legata all’utilizzo dei Fondi comunitari. Sul punto, il dato relativo alla promozione della Ricerca e Sviluppo è emblematico; su una spesa programmata di € 46.979.800, ben € 31.797.400 stanno ritornando all’Europa perchè non spesi. Il Presidente della Regione ha ritenuto opportuno sottoscrivere con lo Stato un “mutuo” di 30 anni per coprire i debiti della spesa sanitaria, la cui copertura delle rate è garantita con quota parte del gettito derivante dalle maggiorazioni dell’aliquota dell’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) e dell’addizionale regionale all’IRPEF, già disposte per la copertura di “buchi” di bilancio. Le famiglie siciliane, pertanto, oltre a non vedere un futuro in termini occupazionali sono oberate da una pressione fiscale insostenibile.
Crocetta se ne deve andare. Subito!

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