Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

MATRIMONI GAY: “PALERMO ALL'AVANGUARDIA, ORLANDO IN TRINCEA CONTRO LA PIETOSA CIRCOLARE DI ALFANO”

Mirko Pace, presidente di Arcigay Palermo: "Con questo provvedimento Palermo si conferma all'avanguardia sul tema dei diritti civili: Orlando in trincea contro la pietosa circolare di Alfano e lo fa non solo con una dichiarazione, ma con un atto politico forte quale la trascrizione dei matrimoni contratti all'estero
Palermo, 09/10/2014 – Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha reso pubblico ieri di aver disposto la trascrizione dei matrimoni contratti all'estero tra persone dello stesso sesso sfidando il diktat del ministro Alfano: "Una circolare ministeriale non può annullare la tutela dei diritti umani, universalmente riconosciuti, né disattendere il principio di non-discriminazione che deve essere alla base di tutte le scelte della pubblica amministrazione"

In diversi Paesi in tutto il mondo, infatti, una coppia dello stesso sesso può regolarmente sposarsi; i problemi possono sorgere nel caso in cui, come tutti i cittadini sposati all'estero, si richieda poi la trascrizione nel matrimonio nel comune di residenza, per la colpevole assenza di una legge italiana che riconosca a tutti il diritto di sposarsi.

La decisione del sindaco di Palermo si affianca alle reazioni dei sindaci di Bologna, Roma, Bari, Napoli, Grosseto, Udine, Milano, che hanno dichiarato che la circolare emanata dl ministro Alfano, che tenta di impedire le trascrizioni, è illegittima oltre che incostituzionale: Alfano non ha i poteri di impedire quello che è, a tutti gli effetti, un atto dovuto da parte degli uffici comunali. Con l'hashtag #iononobbedisco i sindaci hanno dato vita a una campagna di resistenza a una disposizione ministeriale da Merola definita "tragicomica" e "stupida".


"La circolare del Ministro appare un'incomprensibile attacco ad un procedimento che di fatto si limita a registrare l'esistenza di un matrimonio contratto all'estero senza conseguenza alcuna sul piano concreto nel nostro Ordinamento. - dichiara Paolo Patanè, coordinatore del Palermo Pride - Proprio per questo non può sottrarsi dall'apparire per nulla ministeriale e decisamente ideologica. Sono personalmente certo che l'Italia sia culturalmente e maggioritariamente altrove: in una coscienza europea che il matrimonio omosessuale lo vive e l'approva semplicemente perché non distingue tra omosessuali ed eterosessuali ma riconosce i diritti dei cittadini e punto. Queste scelte non restituiscono autorevolezza al Ministro e tanto meno consenso al politico. Orlando conferma invece che Palermo è nel mondo progredito e che l'Italia dei Comuni riesce ancora a contribuire alla bellezze civile e all'identità' europea del Paese"

Mirko Pace, presidente di Arcigay Palermo ribadisce: "Con questo provvedimento Palermo si conferma all'avanguardia sul tema dei diritti civili: Orlando si colloca, assieme a Merola e ad altri sindaci italiani, in trincea contro la pietosa circolare di Alfano e lo fa non solo con una dichiarazione, ma con un atto politico forte quale la trascrizione dei matrimoni contratti all'estero.
Confidiamo che quest'esempio sia seguito da tanti altri sindaci, soprattutto in Sicilia, visto che Orlando è il presidente dell'ANCI della nostra regione.
Ancora una volta gli enti locali si dimostrano più attivi del parlamento e del governo sul fronte dei diritti civili."

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