Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

PARMALIANA HA DENUNCIATO INTRECCIO PERVERSO TRA MAFIA, POLITICA E ISTITUZIONI

Non ebbe la forza di sopportare gli attacchi a cui fu sottoposto dalle consorterie del malaffare
Roma, 02 ottobre 2014 - “Adolfo Parmaliana ha denunciato l’intreccio perverso tra pezzi delle istituzioni, della politica e di Cosa nostra nel comprensorio di Barcellona Pozzo di Gotto”. Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia, ricordando il segretario dei Ds di Terme Vigliatore e professore dell’Università di Messina, che si è tolto la vita il 2 ottobre del 2008.

“Adolfo – aggiunge – era una persona speciale per il suo senso civico e per le sue competenze professionali. Da segretario dei Ds di Terme Vigliatore e da cittadino ha fatto il suo dovere fino in fondo, con grande coraggio e senso del dovere per affermare la legalità e promuovere uno sviluppo sano del territorio. Inoltre, Adolfo era uno scienziato di primo livello, che metteva la sua passione professionale al servizio della tutela dell’ambiente e del bene comune”.

“Purtroppo – conclude Lumia – egli non ebbe la forza di sopportare gli attacchi a cui fu sottoposto dalle consorterie del malaffare e, soprattutto, gli ostacoli posti da quella parte della magistratura che anche dopo la sua morte tentò di diffamarlo diffondendo un dossier falso”.

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