Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

“UNA CITTÀ IN ARCHITETTURA. LE INCISIONI DI FRANCESCO SICURO” E LE PIAZZE “STORICHE” DI MESSINA

Mercoledì 12 novembre alle ore 18 al Feltrinelli Point Messina si presenterà “Una città in architettura. Le incisioni di Francesco Sicuro per Messina” (ed. Caracol). Insieme con l’autore, l’architetto Nicola Aricò, interverranno il prof. Federico Martino, il prof. Tommaso Manfredi e il dott. Luigi Giacobbe
Messina, 10/11/2014 - Tra il 1767 e il 1770 Francesco Sicuro rilevò le più importanti architetture pubbliche – laiche e religiose – e le piazze “storiche” di Messina, per riprodurle con tecnica incisoria. Fino a noi sono giunte ventuno piccole acqueforti e una incisione a bulino di grande formato. Un’altra non meno imponente incisione è andata dispersa, ma ci è nota attraverso la copia eseguita, circa un quindicennio dopo, da Jean-Pierre-Laurent Houel.

Fin dall’Ottocento, si è creduto che le singole stampe fossero fogli volanti. Questa edizione ne propone una lettura critica e ricostruisce il progetto editoriale che le aveva ispirate per destinarle a un Atlante volutamente inteso a contestare un disegno propagandistico avverso alla città. Le ventuno acqueforti formano infatti il visibile parlare di una guida alle avanguardie architettoniche e alle morfologie urbane, secondo un percorso tracciato da echi grafici interni alle stesse riproduzioni.

A concepire il racconto per immagini era stato l’erudito illuminista Andrea Gallo, che ne aveva pure finanziato la produzione, affidandola a Francesco Sicuro, ventenne nel 1767. Il giovane disegnatore non si limitò tuttavia a una pedissequa esecuzione, ma espresse opinioni divergenti da quelle dell’ideatore: di qui l’esito incompiuto dell’opera e il venir meno dell’originaria unitarietà del progetto editoriale.

Nicola Aricò, architetto, insegna Storia dell’Architettura e Storia della Città all’Università degli Studi di Messina. Della sua attività saggistica, si segnalano: Illimite Peloro. Interpretazioni del confine terracqueo (1999), In nova urbe Messane (2004), Libro di Architettura. Da L.B. Alberti ad anonimo gesuita siciliano del secolo XVI (2005), Rembrandt e il Duca. Lettura estetica del Teatro Marittimo di Messina (2007), Pedro Prado e la fondazione di Carlentini (2012), Architettura del tardo Rinascimento in Sicilia. Giovannangelo Montorsoli a Messina 1547-57 (2013).

Commenti