Sud chiama Nord: "ATM, Il Tar ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture"

SUD CHIAMA NORD: “Il TAR ci dà ragione. La legge non si piega alle lobby del trasporto pubblico locale”. Il TAR di Catania ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Messina, sospendendo il provvedimento con cui la Regione Siciliana – sulla base di una circolare priva di fondamento normativo – aveva vietato all’ATM di proseguire il servizio di trasporto pubblico urbano esteso al Comune di Villafranca Tirrena. Messsina, 15 ott 2025 - La decisione dei giudici amministrativi conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto: una circolare non può scavalcare la legge e non può essere utilizzata per mortificare la volontà del Parlamento siciliano.  “Il TAR – afferma Cateno De Luca, capogruppo di Sud chiama Nord – ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture che, accogliendo il ricorso dei privati, voleva cancellare un servizio efficiente e apprezzato come quello dell’ATM verso Villafranca Tirrena. Avevamo ragione sulla bontà della norma e sulla correttezza dell’azion...

TAORMINA: ACCOLTELLA LA MOGLIE E VIENE ARRESTATO PER TENTATO OMICIDIO

Taormina, 31 dicembre 2014 - I carabinieri della Stazione di Taormina e della Aliquota Radiomobile della Compagnia hanno tratto in arresto un uomo che nella mattinata odierna si è macchiato di un gravissimo delitto ai danni della moglie. Si è sfiorata una tragedia, evitata solo grazie al tempestivo intervento di Carabinieri, Vigili urbani e colleghi. La relazione era oramai in crisi da alcuni mesi e la donna aveva deciso di abbandonare la casa coniugale. Come sempre più spesso accade però il marito non aveva accettato la situazione ed aveva continuato a minacciare la povera malcapitata che lo aveva denunciato. Fino ad arrivare alla mattinata di oggi quando la vittima ha visto il marito girare nei pressi del posto di lavoro. Preoccupata la donna ha contattato i carabinieri che hanno allertato tutta le forze disponibili. Anche i vigili urbani, che già conoscevano la vicenda, sono stati attivati affinché raggiungessero il posto di lavoro della donna.

La scelta di avvisare i Vigili è stata quanto mai provvidenziale. Così quando il marito ha raggiunto la moglie la Polizia municipale era già sul posto. Tutto sembrava tranquillo. Sembrava si trattasse di una discussione ordinaria poi, in un attimo la situazione è degenerata. L’uomo ha estratto una lama da taglierino è ha assestato alcuni fendenti colpendo la povera moglie prima di essere buttato a terra e fermato dai Vigili e dagli altri colleghi della vittima. Nel frattempo è giunta la gazzella dei carabinieri ed i militari hanno fornito il loro importante ausilio. Il marito è stato condotto presso la compagnia di Taormina per evitare il linciaggio e procedere all’arresto. L’uomo è stato arrestato per tentato omicidio e per resistenza a pubblico ufficiale. La donna invece ha subito un’ampia e profonda ferita al volto e altre ferite alle gambe. I medici dell’ospedale di Taormina hanno suturato le ferite.
Adesso la donna avrà bisogno di tanto tempo per guarire dalle ferite e molto di più per cercare di dimenticare.
Il marito è in carcere.
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I Carabinieri della Stazione di Giardini Naxos hanno tratto in arresto una madre di 47 anni ed il figlio di 23 per furto aggravato in un centro commerciale di quel comune. La casalinga ed il figlio, entrambi residenti a Mascali (CT) avevano deciso di “approfittare delle offerte” nel territorio di Giardini Naxos.
I due hanno cominciato a girare tra gli scaffali di un noto centro commerciale, con fare sospetto poi si sono avvicinati al loro obiettivo principale, il reparto abbigliamento. I ripetuti viaggi verso i camerini hanno insospettito il personale di vigilanza che, alle casse, ha chiesto ai due soggetti di svuotare le borse. Nel frattempo erano giunti i Carabinieri. Nel corso del controllo è stata rinvenuta una decina di capi d’abbigliamento ai quali era stato strappato il sistema anti taccheggio. Il valore complessivo della refurtiva raggiungeva i 270 euro. Gli articoli sono stati subito restituiti al titolare dell’esercizio commerciale. Altri abiti sono stati rinvenuti nella vettura utilizzata dai due arrestati ma non è stato possibile certificarne la provenienza illecita e comunque risalire ai proprietari. La donna ed il figlio dopo gli accertamenti di rito sono stati ristretti nelle camere di sicurezza dove hanno trascorso la notte in attesa del processo. Oggi il giudice ha convalidato l’arresto stabilendo una pena a sei mesi di reclusione e 200 euro di multa. La pena è sospesa, visto che i colpevoli erano incensurati.



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