Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

PATATINE FRITTE: PER PUBBLICITÀ INGANNEVOLE OLTRE UN MILIONE DI MULTA A QUATTRO PRODUTTORI

Nel periodo dal luglio 2013 al giugno 2014 alcuni consumatori hanno denunciato l’utilizzo – asseritamente – ingannevole di alcune indicazioni presenti nella comunicazione pubblicitaria diffusa per alcune varianti di
patatine fritte commercializzate da San Carlo. I prodotti oggetto della comunicazione di avvio del procedimento consistono in alimenti assai noti e di diffuso consumo quali le “patatine fritte in busta” (chips) e snack salati, venduti in confezioni di diversi formati, proposti ai consumatori in diverse varianti


Roma, 17 febbraio 2015 - Messaggi pubblicitari ingannevoli e informazioni scorrette. Sulla base di diverse denunce di privati e dell’Unione nazionale consumatori, l’Antitrust ha sanzionato con oltre un milione di euro quattro grandi aziende del settore alimentare, produttrici di patatine fritte in busta: rispettivamente, sono stati irrogati 350.000 euro al gruppo “San Carlo”; 300.000 ad “Amica chips”; 250.000 a “Pata” e 150.000 a “Ica Foods”. Attraverso diciture e immagini suggestive, venivano attribuiti a taluni prodotti specifiche caratteristiche nutrizionali o salutistiche non corrette oppure si fornivano informazioni, in merito alla composizione e agli ingredienti o alle modalità di trasformazione o cottura, attribuendo ai prodotti anche “vanti di artigianalità” nonostante la loro natura industriale.

Tutte e quattro le imprese sanzionate dall’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato dichiaravano un ridotto contenuto di grassi nelle loro confezioni. Ma le modalità rappresentative prescelte non sono risultate aderenti alle prescrizioni comunitarie in materia (Reg. CE n. 1924/06), in quanto la percentuale di riduzione vantata era inferiore a quella consentita oppure priva o non adeguatamente accostata - nello stesso spazio visivo e con la medesima evidenza grafica - allo specifico termine di raffronto utilizzato quale versione base dello stesso prodotto.

Secondo l’Agcm, tre aziende hanno adottato “vanti di artigianalità” che non corrispondevano alle caratteristiche reali di questi prodotti: “Eldorada patate cotte a mano” e “Alfredo’s” di Amica Chips; la linea “La patatina artigianale” e le “Da Vinci chips” di Pata; e “Le contadine – fatte a mano” di Ica Foods. Tre aziende hanno conferito poi una particolare enfasi grafica alla presenza di olio d’oliva nelle rispettive confezioni (Linea “Autentica trattoria all’olio di oliva” di San Carlo; “Eldorada la tradizionale con olio d’oliva” di Amica Chips; “Da Vinci chips: con olio extra vergine d’oliva”), omettendo di evidenziare l’effettiva percentuale impiegata: il quantitativo veniva indicate solo sul retro delle buste e risultava assai più basso a quello di altri oli vegetali.

Due aziende, inoltre, “hanno presentato in maniera ambigua e omissiva – a giudizio dell’Antitrust - le caratteristiche reali e distintive di alcuni prodotti (“Rustica – le ricette di Cracco” di San Carlo e le diverse varianti di “La patatina” di Amica Chips), ingenerando così nei consumatori l’erronea convinzione che queste confezioni fossero nettamente diverse dal prodotto base o dalla variante aromatizzata. E infine, Ica Foods ha accreditato al prodotto “Crik Crok & Blue” proprietà salutistiche che sono risultate ancora controverse nella comunità scientifica e comunque non autorizzate dalla Commissione europea.

Nella determinazione delle sanzioni, l’Autorità presieduta da Giovanni Pitruzzella ha tenuto conto anche della dimensione di ciascuno dei quattro operatori e della loro condotta nel corso del procedimento, valorizzando l’impegno spontaneo o l’adozione anticipata di misure idonee a eliminare gli aspetti di ingannevolezza contestati e ad aumentare la trasparenza nei confronti dei consumatori.


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