09/03/2015 - Si intitola “Le isole lontane” (GBM Editore) il viaggio di Bartolo Cattafi dallo Stretto di Messina alle Eolie, dalle Egadi e Pelagie ad Ustica e Pantelleria, dai borghi montani del messinese fino all’Inghilterra, un reportage in cui è possibile cogliere in filigrana ambienti, suggestioni e immagini che nutrono la sua poesia.
“Le isole lontane” riunisce infatti, per la prima volta, testi rari di Cattafi giornalista, precedentemente apparsi su quotidiani e riviste e che offrono la possibilità di confrontare il suo linguaggio giornalistico con quello poetico, data la contiguità tematico-concettuale e la matrice di ispirazione comune a entrambi.
La prosa, e la poesia, di Cattafi, poeta, scrittore e giornalista tra i più interessanti del Novecento, saranno al centro dell’incontro di mercoledì 11 marzo alle ore 18 al Feltrinelli Point Messina, curato e condotto da Mariella Sclafani e Nino Sottile Zumbo (curatore del volume), mentre le letture (tratte, oltre che da “Le isole lontane”, anche dalla raccolta di poesie “Lo Stretto” del libro “L’aria secca del fuoco”, Mondadori) saranno a cura Giovanni Corica e Claudia Soraci e gli intermezzi musicali saranno “firmati” da Franco Cutropia alla chitarra classica.
Bartolo Cattafi è nato a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) il 6 luglio 1922. Studi classici, laurea in giurisprudenza. Ha svolto a Milano saltuaria e avventurosa attività in campo giornalistico e pubblicitario. Ha viaggiato in Italia e all’estero. Dal 1967 è vissuto prevalentemente in Sicilia. È morto a Milano il 13 marzo 1979. Per la sua tensione all’assoluto è ritenuto uno dei poeti più singolari e appartati del Novecento.
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Nono appuntamento della rassegna “Atto Unico” 2014-2015 di QAProduzioni, “La città invisibile”, omaggio a Italo Calvino a trent’anni dalla scomparsa, è in cartellone domenica 15 marzo nella Chiesa di Santa Maria Alemanna, in pomeridiana alle ore 18 e in serale alle ore 21.
Prodotto dalla Compagnia DAF - Teatro dell’esatta Fantasia, per la regia e drammaturgia di Angelo Campolo, anche in scena insieme a Luca Fiorino, con musiche eseguite dal vivo da Alida De Marco e Giuseppe Mangano e scene e costumi firmate da Giulia Drogo, lo spettacolo è - annota la direttrice della rassegna Auretta Sterrantino – una “tappa metafisica, un connubio fra la genialità di un grande scrittore del nostro ‘900 e la società che ci circonda, per una sintesi che con ‘leggerezza’ ci pone di fronte a situazioni reali che spesso scegliamo di non vedere”.
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