1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

MIGRANTI GETTATI IN MARE PERCHÉ CRISTIANI, 15 ARRESTI SULLA ROTTA DELL'ODIO

Fermati 15 migranti sbarcati nella notte a Palermo con l'accusa di omicidio plurimo aggravato dall'odio religioso: sono ora rinchiusi nel carcere di Pagliarelli. Altri migranti li hanno indicati come  responsabili di una rissa a bordo, al culmine della quale hanno gettato in mare altri migranti. Tra gli arrestati pure un minorenne. L'indagine è coordinata dal capo della procura Francesco Lo Voi e dal procuratore aggiunto Maurizio Scalia. Indaga il questore di Palermo, Guido Longo

Palermo, 16 Aprile 2015 - La Polizia di Stato ha eseguito il fermo, d’iniziativa, di 15 soggetti di nazionalità ivoriana, malese e senegalese, gravemente indiziati del delitto di omicidio plurimo, aggravato dall’odio religioso. Le indagini della Squadra Mobile che hanno portato all’esecuzione del provvedimento sono scaturite dalle dichiarazioni fornite da naufraghi nigeriani e ghanesi, sbarcati al porto di Palermo, a bordo della nave ‘Ellensborg’, nella mattinata di ieri.

In quella circostanza, poco più di 100 cittadini africani, raccolti alla deriva nel mar Mediterraneo, sono stati riprotetti sulle coste palermitane. E’ stato così che la poderosa macchina dell’accoglienza, approntata da istituzioni ed associazioni, ha fatto anche stavolta il suo corso. Durante le fasi dei soccorsi, la sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Palermo, non ha tralasciato di sviluppare gli spunti investigativi necessari a far luce sulla tragica traversata.

Attraverso le audizioni rese da una decina di naufraghi, tutti di nazionalità nigeriana e ghanese, il personale della Mobile palermitana ha appreso particolari agghiaccianti sul viaggio di fortuna intrapreso a partire dalle coste libiche. I naufraghi, parecchi dei quali in lacrime, hanno infatti raccontato di essere superstiti, ma non di un annegamento provocato dalle avverse condizioni meteo o dall’inefficienza del natante, ma generato dall’odio umano.

I sopravvissuti hanno raccontato di essersi imbarcati il 14 aprile su un gommone, partito dalle coste libiche e stipato di 105 passeggeri, in prevalenza senegalesi ed ivoriani. In corso di traversata, i nigeriani ed i ghanesi, aliquota in minoranza, sarebbero stati minacciati di morte, in particolare di essere abbandonati in acqua, da una quindicina di passeggeri, di nazionalità ivoriana, senegalese, maliana e della Guinea Bissau.

Il motivo del risentimento sarebbe stato rintracciato nella professione, da parte delle vittime, del credo cristiano al contrario di quello musulmano professato dagli aggressori.

Le minacce si sarebbero concretizzate di lì a poco ed avrebbero visto soccombere tra i flutti del mar mediterraneo dodici individui, tutti di nazionalità nigeriana e ghanese.

I superstiti si sarebbero salvati soltanto perché oppostisi strenuamente al tentativo di annegamento, in alcune casi formando anche una vera e propria catena umana. Indagini sono ancora in corso per eventuali altri soggetti responsabili.


Nella giornata di ieri, la Polizia di Stato unitamente al Comando di Polizia Municipale di Santa Croce Camerina, ha effettuato mirati controlli finalizzati al contrasto dell’immigrazione clandestina.

Pertanto, personale dell’Ufficio Immigrazione della Questura e della Polizia Municipale di Santa Croce Camerina, individuati i luoghi di aggregazione dei cittadini extracomunitari presenti in quel Centro, ha proceduto al controllo di circa 50 stranieri per i quali è stata verificata la regolare presenza sul territorio nazionale.

Esaminate le singole posizioni amministrative delle persone controllate, le medesime sono risultate in regola con le norme di soggiorno ad eccezione di un extracomunitario su cui gravava un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale per il quale è stato disposto l’accompagnamento coatto.

Sono tuttora in corso ulteriori accertamenti tesi a verificare la posizione degli stranieri dal punto di visto anagrafico e/o amministrativo.

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