Aeroitalia e Aerolinee Siciliane: salta l'accordo per costi raddoppiati e licenza mancante

Salta l’accordo tra Aeroitalia e Aerolinee Siciliane. Accordo tra Aeroitalia e Aerolinee Siciliane risolto per costi raddoppiati e licenza mancante  Catania, 24 aprile 2024 – Accordo tra Aeroitalia e Aerolinee Siciliane risolto per costi raddoppiati e licenza mancante. In data odierna è stato risolto l’accordo preliminare tra Aeroitalia e AerolineeSiciliane. Il Presidente Dott. Giacomo Guasone comunica che il MOU tra Aeroitalia e Aerolinee Siciliane si è concluso negativamente.   “A tutt’oggi, - dichiara il dr.Guasone, - la società Air Connect, oggetto dell’accordo, non è stata risanata e le richieste economiche per l’acquisizione della stessa sono state raddoppiate. L’aumento della richiesta insieme alla mancata riattivazione della licenza di volo e la conseguente perdita della stagione rendono impossibile l’investimento."

CONSIGLIO DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA SICILIA, INQUIETANTE LA PROPOSTA DI ABROGARLO

11/06/2015 - Nel corso dell’audizione davanti alla Commissione Parlamentare per le Questioni Regionali, com’è noto, il Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Giovanni ARDIZZONE, ha, fra l’altro, avanzato la proposta di “sopprimere” il Consiglio di Giustizia Amministrativa, che attualmente svolge in Sicilia, in ambito regionale, le funzioni di Appello della Giustizia Amministrativa, proprie del Consiglio di Stato. (Vedi il Decreto Legislativo del 24 Dicembre 2003, n° 373). A prescindere da ogni altra considerazione, l’FNS “Sicilia Indipendente” ritiene che si tratti di una proposta, a dir poco, “INQUIETANTE”, soprattutto se si tiene conto del ruolo istituzionale dell’On. ARDIZZONE. Una circostanza, questa, la cui gravità e le cui conseguenze non possono essere sottaciute. Anche se quello Siciliano è oggi uno Statuto, senza dubbio, “usato” nella maniera peggiore, va riconosciuto che lo stesso Statuto – se applicato integralmente (ed anche con correttezza e nell’interesse supremo del Popolo Siciliano ) – potrebbe e dovrebbe avere un ruolo determinante per la crescita democratica e per lo sviluppo economico di tutta quanta la Sicilia.
Ovviamente, occorre anche una classe politica adeguata e migliore in tutti i sensi. E che, a sua volta, abbia il coraggio e la consapevolezza della propria SICILIANITA’.

Senza allargarci troppo, ci permettiamo, altresì, di avanzare l’ipotesi che le “operazioni” “anti-Sicilia” e/o “anti-Statuto”, attraverso esponenti politici “locali”, il più delle volte hanno il “merito” di evitare ai Governi ed ai Partiti politici italiani dominanti l’accusa - per la verità, pesante – di violare unilateralmente il “PACTUM” sul quale, nel lontano 1946, fu “costruito” lo Statuto Speciale di Autonomia per la Regione Siciliana. Un PACTUM tanto importante da avere echi internazionali.
A proposito delle complicità, non dimentichiamo un importante, doloroso, “precedente”. Quello della Sentenza della Corte Costituzionale n° 38 del 1957, con la quale le competenze dell’ALTA CORTE per la Regione Siciliana (prevista dall’Art.24 dello Statuto Siciliano) furono dichiarate “assorbite” dalla stessa Corte Costituzionale.

Ebbene: in quella occasione vi era stata una presa di posizione “complice” dell’Assemblea Regionale Siciliana che aveva espresso un “voto” in tal senso. Un “voto” che, pur non avendo valore giuridico-costituzionale, aveva dato una qualche “copertura politica” ad una manovra che veniva da lontano. E che mortificava il Parlamento Siciliano, innanzi tutto, che avrebbe dovuto contrastare la manovra per difendere quello Statuto che, come ebbe a dire Attilio CASTROGIOVANNI, era stato scritto con il sangue del Popolo Siciliano.

Per essere più chiari, diciamo che non è consentito a chicchessia mandare allegramente a gambe all’aria l’Autonomia Siciliana, la sua “storia”, le sue ragioni, i suoi valori, nonchè i diritti costituzionali dello Stesso Popolo Siciliano. Con l’occasione, va reso onore alla memoria del Deputato regionale Giuseppe MONTALBANO che, all’ARS, da solo, in quell’occasione (1957), aveva votato contro, con argomentazioni ancora oggi valide ed attuali. E che - moralmente, almeno - delegittimò la “maggioranza bulgara” e la sua “manovra” di soppressione dell’ALTA CORTE.

Per il momento, gli Indipendentisti FNS denunziano le “grandi manovre” in corso per vanificare, ad ogni pie’ sospinto, lo Statuto di Autonomia e le “ragioni” del Popolo Siciliano che ne rimangono alla base.
Con una conseguenza finale sottovalutata. E cioè che, con la vanificazione dello Statuto, si ripropone, nella sua interezza, la “QUESTIONE SICILIANA”.

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