Crozza su La7: "Come possiamo definirla l'Europa: un insieme di nazioni che parlano lingue differenti, ma che è fondata su un’unica parla comune a tutti, la grana. Forse basterebbe estendere alle persone gli stessi diritti che hanno le banconote. Stai pur certo che 950 milioni di euro sul fondo del mare non ci finirebbero mai"
[12/06/2015] - L'Osservatore Romano in data 8 giugno 2015 pubblica l'articolo dal titolo "L’Europa che non vuole i migranti", nuove polemiche mentre proseguono gli sbarchi· Proteste, accuse e moniti, ma poche soluzioni. Il nodo dell’immigrazione continua a far discutere un’Europa in cerca di idee. E intanto continuano a ritmo crescente gli sbarchi; soccorse migliaia di persone alla deriva nel Mediterraneo. Manca una strategia comune. A sottolinearlo, ancora una volta, ci ha pensato il presidente del Consiglio dei ministri italiano, Matteo Renzi, dal G7 in Baviera. Le proposte della Commissione Juncker — ha detto Renzi — «sono largamente insufficienti: è un primo passo, ma ancora non ci siamo. Sui migranti servono regole per non lasciare l’Italia da sola». E su questo «stiamo cercando di coinvolgere i nostri partner europei» nel senso della massima responsabilità.
La linea politica italiana, tuttavia, potrebbe essere ostacolata da nuove polemiche interne. Per questo Renzi non ha mancato di definire «demagogica» la discutibile — e secondo alcuni strumentale — presa di posizione del governatore della Lombardia, Roberto Maroni, che ha chiuso le porte ai migranti, diffidando i Comuni della sua regione dall’accoglierne di nuovi, con la minaccia di un taglio dei fondi. Maroni ha spiegato di avere in agenda un incontro con i governatori di Liguria e Veneto, Giovanni Toti e Luca Zaia, per «fare fronte comune».
Sulla vicenda è intervenuto oggi Guerino Di Tora, presidente della Commissione episcopale per le migrazioni della Cei, che ha parlato di «una negativa indicazione di credibilità dell’Italia». In questo momento — ha aggiunto — «forse sarebbe preferibile da parte delle Regioni sostenere i Comuni, soprattutto gli oltre 7500 che non hanno ancora dato un segno concreto di accoglienza, alimentando un solida e diffusa struttura di accoglienza».
E il quotidiano La Stampa, a firma di Marco Zatterin, sull’edizione di oggi parla di “Quarantamila (migranti salvati, ndr) sì, ma senza che lo ordini l’Europa”. “L’«ambizioso piano» con cui la Commissione di Jean-Claude Juncker – scrive Zatterin su La Stampa - ha proposto uno schema temporaneo di redistribuzione obbligatoria dei migranti che hanno diritto alla protezione internazionale - 24 mila presi in Italia e 16 mila in Grecia - si va arenando sul tavolo del Consiglio, il conclave dei governi nazionali. «Le quote vincolanti non possono passare», assicura una fonte altolocata, che parla di «opposizione diffusa». Così si sta approntando un «piano B» che salvi l’onore dell’esecutivo e dell’Ue solidale. «Lavoriamo a un meccanismo su base volontaria - spiega il diplomatico - per mantenere l’impegno senza introdurre un principio che pochi vogliono». E sperare che il fine riesca a giustificare i mezzi.”
Insomma sembra che l’UE confermi la sua vocazione ‘bancaria’ più che solidale. Come se tutti gli sventurati che si avventurano su barconi fatiscenti e gommoni sul mar Mediterraneo fossero sulla coscienza dell’Italia e degli italiani.
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