Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

BROLO, IL SINDACO: “LA ‘RAGIONIERA’ CURASÌ OGGETTO DI BECERO MASCHILISMO, DI ATTACCHI E LUOGHI COMUNI DA CASERMA”

Il comunicato del sindaco di Brolo, Irene Ricciardello, sulla vicenda di Grazia Curasì: “Perchè non ricattabile, perchè donna, subisce attacchi duri, inqualificabili, intrisi di becero maschilismo, di luoghi comuni, da caserma. Grazia Curasì, la “ragioniera”, sapeva che a Brolo avrebbe avuto un futuro duro, ed ha accettato di buon grado di affrontarlo. Sapeva che si sarebbe esposta ai duri attacchi da parte dei diretti nemici politici…”

Brolo (Me), 15/07/2015 – “Becero maschilismo mascherato da qualunquismo. Questa situazione paradossale – un attacco ad un funzionario di questo comune, mirando all’essenza femminile della stessa, a idioti doppi sensi, senza alcun contenuto né politico né amministrativo, non può non provocare una infinita sofferenza, in chi legge, in chi amministra, e in me, come sindaco e come donna. Brolo attraversa un momento importante per la sua vita non solo politico-amministrativa – ma anche sociale e democratica. Ha , con sacrificio, a piccoli passi, ripreso la strada della legalità, della correttezza, del saper amministrare. Lo sta facendo – giocoforza – anche con l’aiuto di gente nuova, funzionari “in prestito”...e non mi dilungo sui perché e sui per come.
Grazia Curasì è tra questi.

E forse per questo, perché non funzionale ad altri giochi, perchè non ricattabile, perchè donna, subisce attacchi duri, inqualificabili, intrisi di becero maschilismo, di luoghi comuni, da caserma.
Grazia Curasì, la “ragioniera”, sapeva che avrebbe avuto un futuro, a Brolo, duro, ed ha accettato di buon grado di affrontarlo.

Sapeva che si sarebbe esposta ai duri attacchi da parte dei diretti nemici politici degli avversari di quest’amministrazione, sana, corretta, che ha vinto la sua battaglia amministrativa, lealmente, senza giochi di palazzo o sgambetti. Io ringrazio la Curasì, alla quale confermo la mia stima, il mio volergli bene, la gratitudine per i grandi carichi di lavoro e di responsabilità che si è assunta. Ha accettato quest'incarico, e, da donna e professionista forte qual'è, rimarrà ferma al suo posto, anche dopo aver letto su di lei, che è madre, moglie, donna, quegli insulti, gratuiti, maschilisti, deficienti, sciocchi e villani e ancor più vili perche mascherati da pseudo anonimati.
Provo disgusto per quanto accaduto. Me ne vergogno da donna, madre, sindaco... da brolese, e per questo le chiedo scusa.”

Questo, in una nota, scrive Irene Ricciardello, sindaco di Brolo.

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